L'amico di Freda è interrogato sugli attentati ai treni nel '69

L'amico di Freda è interrogato sugli attentati ai treni nel '69 La lunga indagine sulla "pista nera,, L'amico di Freda è interrogato sugli attentati ai treni nel '69 Claudio Orsi, nipote del defunto gerarca fascista Italo Balbo, è in carcere a Milano - Il suo nome era stato fatto da Ventura, indiziato per la strage di piazza Fontana (Dal nostro corrispondente) Milano, 26 marzo. Claudio Orsi, il nipote del defunto gerarca fascista Italo Balbo, arrestato domenica scorsa a Ferrara perché indiziato degli attentati compiuti, 1*8 agosto 1969, sui treni, è stato interrogato oggi, per circa quattro ore, nel carcere di San Vittore dal giudice Gerardo D'Ambrosio e dal sostituto procuratore Emilio Alessandrini. I due magistrati, come è noto, si occupano dell'inchiesta su Franco Freda e Giovanni Ventura, accusati di essere gli organizzatori della strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) e di .altri attentati compiuti quattro anni fa. All'interrogatorio era presente il difensore, avv. Antonio Fante, di Padova. Claudio Orsi ha dovuto spiegare agli inquirenti i rapporti che lo hanno legato per tanto tempo al Freda, il procuratore padovano che aveva stabilito in casa dell'Orsi, a Ferrara, il proprio domicilio legale. Il nome del nipote di Balbo era stato fatto da Giovanni Ventura nel lungo interrogatorio sostenuto, nel carcere di Monza, il 17 marzo scorso. L'editore-libraio di Castelfranco Veneto, secondo quanto si è appreso, per dimostrare di essere estraneo agli attentati compiuti dopo l'agosto 1969 ha raccontato ai due magistrati tutto quanto sapeva. Il Ventura aveva detto di aver accettato di compiere gli attentati del 12 maggio 1969 al palazzo di Giustizia di Torino e del 24 luglio dello stesso anno al palazzo di Giustizia di Milano: le due imprese erano fallite e questa circostanza insospettirono Freda e i suoi amici che decisero di non servirsi più del Ventura. Gli attentati -sui treni avrebbero dovuto essere compiuti il 15 agosto, ma il procuratore legale padovano li aveva anticipati all'8 agosto, senza avvertire il Ventura, del quale ormai diffidava. Secondo quanto era stato stabilito, le bombe avrebbero dovuto avere solo scopo dimostrativo, invece ci furono dei feriti tra i passeggeri. Questo particolare aveva indotto il Ventura a recarsi, qualche giorno dopo, dal Freda per dissociare le proprie responsabilità. In quell'occasione il procuratore legale gli avrebbe confidato che gli attentati erano stati compiuti dall'Orsi. Nei giorni scorsi, subito dopo l'arresto del fascista, la polizia ha compiuto una perquisizione nel motel di sua proprietà, a Ferrara. Attigua all'edificio c'è una officina di elettrauto, il cui titolare è morto circa 6 mesi fa. Gli agenti hanno trovato pezzi di masonite dello stesso tipo di quella usata per preparare le bombe dei falliti attentati ai palazzi di Giustizia di Torino e di Milano e alcune elettrocalamite, che, con particolari accorgimenti, possono sostituire i timers in rudimentali ordigni. Come il nipote di Balbo abbia reagito oggi alle contestazioni che gli sono state mosse-dal giudice istruttore D'Ambrosio e dal sostituto procuratore Alessandrini non è stato possibile sapere. Sarà nuovamente interrogato in uno dei prossimi giorni. Il suo avvocato, prevedendo un'improvvisa convocazione, ha posto il domicilio legale a Milano, presso lo studio dell'avv. Adamo Degli Occhi, noto esponente della cosiddetta « maggioranza silenziosa ». Prima che il legale lasciasse Milano per tornare nel Veneto, alcuni giornalisti gli hanno chiesto chiarimenti su una circostanza che sarebbe affiorata nel corso dell'inchiesta, cioè se corrisponde al vero che durante la perquisizione in casa dell'Orsi, a Ferrara, è stata trovata la matrice di un assegno per circa un milione rilasciato a Tom Ponzi: l'avv. Fante si è rifiutato di rispondere. Gino Mazzoldi Claudio Orsi