Chieste condanne da 5 a 41 anni per i 17 "tapamaros,, genovesi

Chieste condanne da 5 a 41 anni per i 17 "tapamaros,, genovesi L'accusa ha concluso la prima parte della requisitoria Chieste condanne da 5 a 41 anni per i 17 "tapamaros,, genovesi La pena maggiore è per Mario Rossi, la minore per Sanguineti - Le richieste riguardano soltanto il rapimento di Gadolla, gli attentati allTgnis e alla raffineria Garrone, l'attività di Radio Gap - Oggi il p. m. Sossi parlerà dell'assassinio del fattorino dell'Istituto case popolari (Dal nostro corrispondente) Genova, 26 marzo. Il pubblico ministero Mario Sossi ha proseguito questa mattina la sua requisitoria contro i componenti della banda « 22 Ottobre »: ha parlato per oltre tre ore e mezzo e ha avanzato le richieste relativamente al rapimento di Sergio Gadolla, agli attentati dinamitardi contro la società petrolifera « Garrone », ad Arquata Scrivia, e l'« Ignis » di Bolzaneto e all'attività di Radio Gap. Per questi reati, Sossi ha chiesto complessivamente 338 anni e un mese di reclusione, così suddivisi: Rossi 42 anni, Battaglia 36 anni e 8 mesi, Piorani 34 anni, Porcù 25 anni e 2 mesi, Maino 24 anni, Rinaldi 20 anni e un mese, Viel 20 anni, Malagoli 16 anni e 7 mesi, Gibelli 17 anni e 8 mesi, Sanguineti 4 anni e 5 mesi, Marietti 12 anni e 8 mesi; Perissinotti (latitante) 15 anni e 4 mesi, Vandelli 13 anni e 9 mesi, De Scisciolo 14 anni, Piccar- ì do 21 anni, Astara 9 anni e 2 mesi, Castello 12 anni. Prima di chiedere le singole condanne il rappresentante della pubblica accusa ha nR affrontato il tema delle attenuanti generiche, chieste per Rinaldi, Vandelli, Sanguineti e Astara. Il p.m. ha motivato tale richiesta giudicando ì Genova. Mario Rossi « fattiva » la collaborazione dei quattro imputati con la giustizia nel corso dell'istruttoria. Sossi ha detto: « Le rivelazioni di fatti interessanti sono state spesso frutto di un presa di coscienza e di un pentimento, e, quand'anche si potesse prescindere da questo rilievo umano, sotto un profilo rigorosamente giurìdico il comportamento degli imputati, anche dopo la consumazione degli atti criminosi, deve essere tenuto in attenta considerazione, specie quando si concreta in una fattiva collaborazione ». Certo, ha detto il p.m., gli « associati per delinquere » non possono guardare con benevolenza a chi li ha denunciati, ma la giustizia è obbligata a farlo. Non si può fare una colpa a Sanguineti e ad Astara se nel corso del dibattimento, non hanno confermato quanto dichiarato in istruttoria: sono stati avvicinati e minacciati, e devono salvaguardare se stessi e le loro famiglie. « Si può comprendere perché siano stati costretti alla ritrattazione ». Per Rinaldi, Sanguineti, Astara e il fascista Vandelli si riscontra quindi l'obbligo giuridico di concedere le attenuanti generiche; secondo il pubblico ministero, Rinaldi si è trovato in gioventù coinvolto in eventi di estrema gravità, e bisogna, pertanto, inquadrare in tale contesto storico i suoi precedenti delitti.« Lo stesso vale per Vandelli. travolto giovanissij mo, ha detto Sossi, da avveni-i menti che hanno insanguinato l'Italia: d'altra parte, egli ha già pagato lo scotto del suo antico delitio di omicidio a scopo di rapina. Il Sanguineti è incensurato, l'Astara ha commesso reati contro ipatrimonio, ma si è dimostrato realmente pentito ». Il p. m. ha concluso parlando di Mario Rossi, ha detto che, secondo i periti d'ufficio, l'uccisore di Floris è « perfettamente sano dì mente e, quindi, immune da vizrilevanti ai fini del procedimento. Non è stato riscontrato nel Rossi alcun sintomopsicopatologico ». Domani, Sossi concluderà1 a sua requisitoria, parlandoiella rapina all'istituto dellede: case popolari e dell'uccisione del fattorino Alessandro Floris, p. |. glie, Gidia Nasatti, 64 anni, è in fin di vita all'ospedale di Lecco; suo figlio, Giovanni, di 34 anni, se la caverà in 7 giorni. Sabato scorso, la famiglia Crimella aveva avuto in regalo da un agricoltore del paese, Giuseppe Rusconi, di 72 anni, abitante in via Preguda 132, del fegato di un vitello di pochi giorni. L'animale era morto e l'agricoltore, invece di chiamare il veterinario e seppellire la bestia, ave va regalato la carne a parenti e amici. Alla famiglia Crimella era toccato il fegato. Gidia Nasatti l'aveva cucinato sabato sera, per cena. ' Nella notte, i componenti la famiglia sono stati presi da violenti crampi allo stomaco. Si era pensato ad una leggera intossicazione. Questa notte, però, le condizioni dei Crimella si sono aggravate; il capofamiglia moriva dopo alcune ore di agonia; sua moglie veniva ricoverata al reparto rianimazione dell'ospedale di Lecco. I medici le hanno riscontrato una grave intossicazione da stafilococchdi ceppo bovino.

Luoghi citati: Arquata Scrivia, Genova, Italia