Le trattative nella Uil per trovare un accordo

Le trattative nella Uil per trovare un accordo La rottura sulle incompatibilità Le trattative nella Uil per trovare un accordo I socialdemocratici hanno abbandonato la sala, poi hanno accettato di tornare - Ieri s'è votato sulla incompatibilità tra cariche politiche e cariche sindacali - Psi e pri favorevoli, psdi contrario (Dal nostro inviato speciale) Rimini, 23 marzo. L'accordo che era stato raggiunto tra socialisti (45 per cento dei delegati), repubblicani (28 per cento) e socialdemocratici (27 per cento) per ristabilire l'unità interna della Vii, al momento è in dubbio. Sono in corso riunioni e consultazioni per tentare di ristabilire l'intesa prima di domenica, giornata in cui si concluderanno i lavori, con l'approvazione delle mozioni congressuali, che dovranno definire la futura politica della Uil su temi di grande importanza per tutto il movimento sindacale. Il segretario confederale socialdemocratico Ravecca ha dichiarato: « L'accordo interno è stato influenzato negativamente dalle votazioni sulle incompatibilità. Spero che nella commissione per la mozione si tenga conto di ciò nella ricerca di posizioni comuni. Se dovessimo invece trovare posizioni rigide non escludo, ed è la prima volta che lo dico, la presentazione di uiw. mozione autonoma della componente socialdemocratica ». La scucitura interna (che esclude però in modo assoluto qualsiasi pericolo di scissione) è avvenuta nella seduta notturna. I congressisti erano stati convocati per discutere le modifiche allo statuto, con un inasprimento delle incompatibilità tra incarichi sindacali e politici, ritenuto dannoso per le strutture dell'organizzazione dai socialdemocratici e accettato, invece, dai socialisti e dai repubblicani. Con questa incompatibilità totale la Uil vorrebbe «mettere alla prova» la Cgil nella quale i comunisti continuano ad avere cariche di partito. Il dibattito notturno sulle modifiche statutarie si è aperto in un'atmosfera di grande nervosismo. Quasi subito grappi di delegati hanno cominciato a rumoreggiare rendendo cUtlieile il compilo al segretario confederale Raffo di Torino che illustrava le modifiche dello statuto e allo stesso presidente di turno, Casadio. I clamori hanno impedito ad alcuni oratori di parlare. Il sindacalista Sassano di La Spezia è stato addirittura allontanato a spintoni dal microfono. A questo punto si è visto il segretario confederale socialdemocratico Ravecca parlare concitatamente con il segretario generale Vanni e subito dopo abbandonare il palco ed avviarsi verso l'uscita della sala. Tra clamori altissimi tutti i socialdemocratici hanno abbandonato il congresso mentre gruppi di delegati scandivano: «Buffoni! Buffoni!» ed una parte dei socialdemocratici replicava urlando: «Comunisti! Comunisti!». Dopo l'uscita dei socialdemocratici sono seguiti alcuni minuti di confusione. Il segretario generale Vanni e il segretario confederale socialista Ravenna hanno raggiunto all'esterno della sala i socialdemocratici per indurli a rientrare. Niente da fare. Ravecca dichiarava ai giornalisti: «Non accettiamo i soprusi. La presidenza, per ire volte, ha negato la parola a tre nostri compagni. Riaffermiamo il diritto di tutti a partecipare liberamente e democraticamente al dibattito». Con l'assenza dei socialdemocratici il congresso diventava monco. Gruppi di delegati pretendevano di proseguire ugualmente i lavori. Le conseguenze di un gesto avventato avrebbero potuto essere gravissime. Il segretario nazionale socialista dei metalmeccanici Benvenuto, il segretario nazionale socialista degli edili Rufino, e lo stesso segretario generale Vanni, salivano alla tribuna per esortare i congressisti «alla riflessioni» e per invitarli ad approvare «il rinvio della sedtita alla mattina onde reintegrare il congresso in tutte le sue componenti». La proposta di rinvio, alla fine, è stata accolta con qualche difficoltà. Evitata la spac. catura i dirigenti della Uil hanno passato l'intera notte a cercare un compromesso. All'alba è stato raggiunto un piccolo risultato: i socialdemocratici hanno accettato di riprendere il loro posto nel congresso e stamane all'apertura dei lavori erano regolarmente presenti in sala, senza però che ciò significasse che era stata ristabilita l'unità interna della Uil. L'assemblea, energicamente presieduta dal segretario nazionale degli enti locali Salomone di Torino, è andata avanti senza incidenti. All'inizio è stata letta una dichiarazione dell'ufficio di presidenza di deplorazione «degli atti di intemperanza che hanno impedito il normale svolgimento dei lavori nella seduta notturna». Parecchi dirigenti sindacali sCcpingtdndtaoslapuli(snultccqmuczi socialdemocratici tra i quali Carta di Torino, si sono avvicendati alla tribuna per opporsi «all'esasperazione delle incompatibilità» che, a loro giudizio, avrebbe come effetto «di impoverire i quadri della Uil e dei partiti» specie nei piccoli centri dove il sindacalista sovente ha anche altri incarichi nei partiti o nelle amministrazioni locali. C'è da osservare che anche i comunisti della Cgil sono contrari alla «esasperazione delle incompatibilità» pur disponendo di un grosso apparato di partito. Comunque le «incompatibilità totali ed automatiche» (bisogna rassegnare le dimissioni da dirigente sindacale nel momento in cui si accetta una qualsiasi candidatura politica anche minore) sono state approvate a maggioranza con il voto favorevole dei socialisti e dei repubblicani e quello contrario dei socialdemocratici. Nel pomeriggio si è svolta una riunione dei socialdemocratici per esaminare la situazione. Sono intervenuti anche il segretario del partito Or¬ landi, che segue i lavori del congresso, e l'onorevole Corti che per anni è stato segretario nazionale dei metalmeccanici. L'onorevole Orlandi, in un breve e applaudito discorso, ha esortato i sindacalisti socialdemocratici a condurre avanti la loro battaglia all'interno della Uil per la ricerca dell'unità di tutta la confederazione. Orlandi ha anche annunciato l'organizzazione di un convegno dei sindacalisti socialdemocratici, che non sono presenti soltanto nella Uil, ma anche in parecchi sindacati autonomi. La corrente socialdemocratica organizzerà inoltre scuole per i sindacalisti, per rafforzare i quadri in vista dell'applicazione delle incompatibilità totali. In sala è proseguito il dibattito. Tra gli altri hanno parlato il segretario nazionale dei metalmeccanici Giorgio Benvenuto, il segretario generale dei braccianti agricoli Bonino, e il segretario generale dei contadini Luciani. Sergio Devecchi

Luoghi citati: La Spezia, Ravenna, Rimini, Torino