L'esperienza contro il nazismo nel ricordo di Hilda Heinemann di Liliana Madeo

L'esperienza contro il nazismo nel ricordo di Hilda Heinemann Parla la moglie del Presidente tedesco L'esperienza contro il nazismo nel ricordo di Hilda Heinemann Nella cantina di casa, assieme al marito, stampava in ciclostile volantini di propaganda - "Non bisogna dimenticare quei tempi", dice - Rigidamente protestante, attivamente impegnata, i suoi biografi la definiscono "infaticabile e benefica" (Nostro servizio particolare) Roma, 23 marzo. Nel parco di Villa Massimo, sede dell'Accademia germanica, la signora Hilda Heinemann avanza spedita, a passi rapidi, la figura bene eretta nonostante i 77 anni. I suoi biografi la descrivono infaticabile e benefica: prodiga di attenzioni per il marito, i quattro figli, i tredici nipoti; protettrice di pittori e giovani talenti; sempre pronta ad aiutare i poveri e i derelitti; battagliera nel varare iniziative assistenziali disparate, a favore dei carcerati, dei bambini minorati, delle ragazze madri, dei giovani drogati, dei minorenni traviati; di proverbiale tenacia nel sollecitare donazioni e lasciti dai ricchi, nello scomodare i potenti affinché trovino nuovi posti di lavoro o applichino scrupolosamente le leggi o diano a tutti la giusta mercede... Sotto la luce intensa del sole romano, la moglie del presidente della Repubblica federale tedesca strizza gli occhi azzurri e arguti mandando lampi di malizia, quasi a contraddire l'etichetta convenzionale di first-lady, che le è stata appiccicata. La sua è una tempra combattiva. Ha studiato per diventare insegnante e ha lavorato solo in famiglia. Di origine borghese e di educazione rigidamente protestante, per il tramite del suo compagno, «portata per mano da lui», ha trovato l'interesse per la politica e si è impegnata attivamente al suo fianco — con tutti i rischi che ne potevano derivare — schierandosi dalla parte dell'ualtra» Germania. «Gustav ed io — dice — appartenevamo alla "Bekennende Kirke", il movimento evangelico che combatteva la chiesa di Stato su cui Hitler si sosteneva, e che fu uno dei canali più attivi attraverso cui l'opposizione visse e si propagò. Molti nostri confratelli furono uccisi, deportati, perseguitati. Mio marito non nascose mai le sue idee e pagò per esse con l'emarginazione dai posti di lavoro di responsabilità. Vivevamo a Essen, allora, e i nostri figli erano già nati. In cantina avevamo un ciclostile con cui stampavamo volantini di propaganda. Lavoravamo di notte, quando i bombardamenti ci lasciavano tregua. I bambini dormivano, e noi ce li portavamo sulle spalle su e giù per le scale. Di giorno facevamo circolare quei fogli. La lotta di quegli anni, le paure, le privazioni hanno profondamente unito Gustav e me: combattevamo per l'uguaglianza, e abbiamo vinto tutti e due». Formano una coppia esemplare, dicono. A chi gli chiedeva se amava lo Stato, il Presidente rispose: «Non esageriamo! Io amo mia moglie!». Se a lei si sottopone il problema della donna e dell'emancipazione femminile, Hilda Heinemann afferma: «Il problema si risolve in due. Non andando contro il proprio compagno, ma camminando al suo fianco». La lezione dell'esperienza, è la sua convinzione, aiuta a capire il presente. dicdpgsprclrtcscep «Così è per la storia recente della Germania», dice. «Tutti, in particolare i giovani, sono coscienti che quanto è accaduto nel nostro Paese non può ripetersi. Però non bisogna sbagliare di nuovo. Non si deve temere di ricordare, per paura che ci sia spaccatura nel popolo. E non si deve cercare di dimenticare, nell'illusione che ciò aiuti ad andare avanti. Anche i travisamenti della realtà sono pericolosi, come i risentimenti tenuti desti ad arte. Occorre partire da ciò che è stato per conoscersi, ed essere vigili, e adoperarsi perché una Germania nuova nasca». L'atteggiamento dei giovani merita attenzione, insiste. La contestazione giovanile, quando scoppiò in Germania, provocò reazioni rabbiose nellestablishment, ricorda. La violenza generava violenza, e l'incomprensione divideva il Paese come forse non era mai avvenuto in passato. Lei e il marito spesero parole che turbarono sia i contestatori sia i loro oppositori. Liliana Madeo j |

Persone citate: Hilda Heinemann, Hitler, Villa Massimo

Luoghi citati: Germania, Roma