Il Senato approva la delibera del Cipe di Mario Salvatorelli

Il Senato approva la delibera del Cipe Sul sindacato della "Montedison,, Il Senato approva la delibera del Cipe La mozione impegna anche il Governo a rendere operativo il piano chimico - La replica, prima del voto, del ministro Taviani (Nostro servizio particolare) Roma, 22 marzo. Il Senato ha approvato questa sera una mozione dei rappresentanti della maggioranza parlamentare (de, psdi, pri e pli) che impegna il governo « a dare immediata attuazione alla delibera del Cipe sulla Montedison, salvo ad assicurare, comunque, alle partecipazioni pubbliche le condizioni per realizzare la funzione loro assegnata nella Montedison e nella programmazione nazionale, senza addivenire, comunque, alla creazione di nuovi enti ». La mozione, inoltre, impegna il governo a rendere operativo il piano chimico nazionale, anche ai fini di dare « un assetto ai rapporti tra i vari gruppi pubblici e privati, in particolare a quelli tra Eni e Montedison ». Nel corso del dibattito avevano preso la parola, tra gli altri, il repubblicano Venanzetti, che ha definito corretta e accettabile la delibera del Cipe, in quanto .« delinea un giusto rapporto tra presema pubblica e interessi privati nel gruppo Montedison», il sen. Bartolomei, de, che si è associato sostanzialmente al giudizio di Venanzetti e ha invitato il governo « a prendere le iniziative necessarie per compiere un'ulteriore, decisiva, verifica delle reazioni all'offerta di collaborazione che viene rivolta ai partecipanti al sindacato di controllo ». Per i socialisti ha parlato il senatore Cavezzali, dichiarando che, in attesa di giungere a una soluzione definitiva, « l'unica via per risolvere il problema Montedison è una più diretta responsabilità e un intervento più deciso delle partecipazioni statali, per quanto riguarda il controllo e il potenziamento del pacchetto azionario della Montedison a disposizione degli enti pubblici o a partecipazione statale ». A tutti gl'interventi ha replicato, prima del voto, il ministro del Bilancio e della Programmazione economica, Taviani, che ha brevemente ricordato le vicende dell'intervento pubblico nella Montedison, dall'autorizzazione all'Eni nel 1968 di acquisire una partecipazione nella Montedison, accanto a quella già detenuta dall'Iri, agl'incontri tra i presidenti della Montedison e dell'Eni, nell'agosto e nel settembre 1972, nel quadro del piano di promozione dell'industria chimica. « In tali incontri — ha detto Taviani — si stabilì di definire la questione dei ruoli tra Eni e Montedison, la questione dei "punti di crisi", la situazione finanziaria del gruppo Montedison e il problema del suo governo ». Taviani ha rivelato che i risultati di questi incontri vennero riportati in un protocollo del settembre 1972, siglato dai presidenti della Montedison e dell'Eni e dal segretario generale della Programmazione, in cui si dava la preminenza ai problemi dell'occupazione, e si stabilì di formulare proposte per un riassetto del sindacato di controllo Montedison. Queste proposte vennero discusse — ha proseguito Taviani — in ottobre e in novembre, e ne risultò la delibera presa dal Cipe nella sua riunione del primo dicembre 1972. In essa, oltre alla distribuzione di compiti nel settore chimico, tra Eni e Montedison, venne prevista la formazione di un sindacato di controllo, «in grado di assicurare la partecipazione dei maggiori azionisti privati, una presenza complessiva dei due enti a partecipazione statale (Eni ed Iri) in misura pari a quella dei privati aderenti al sindacato; una presenza dell'Imi, istituto finanziario pubblico, al rappresentante del quale avrebbe dovuto essere attribuita la presidenza del sindacato, in funzione arbitrale ». Taviani ha poi riassunto la cronaca delle discussioni svoltesi all'Imi, tra azionisti pubblici e privati, « sulla base di un patto rispettoso della delibera Cipe », fino a quella del 15 febbraio, in cui il rappresentante della Bastogi, il maggior azionista privato, « avanzava riserve e richieste ulteriori di approfondimento », dopo quelle presentate e in parte accolte nelle precedenti riunioni. A questo punto, ha aggiunto il ministro del Bilancio, il rappresentante dell'Imi rimise i risultati raggiunti al governo, che « avviò un immediato esame della situazione », mentre un'ampia indagine conoscitiva veniva promossa dalla commissione industria del Senato, presieduta dal senRipamonti. Da questo lavoro sono uscite, ha dichiarato Taviani, conclusioni che « confortano il governo » a proseguire nell'azione indicata dalla mozione approvata questa sera. Il ministro ha così concluso: «L'importanza del gruppo Montedison, la consistenza e il grado di preparazione dei suoi dirigenti, tecnici, operai; il riflesso sul mercato italiano e in quello estero; la delicata fase che attraversa la nostra economia; la necessità di un'armonizzata e robusta ripresa produttiva nel campo chimico: tutto spinge a far ritenere la soluzione Cipe come la migliore. Il governo non tralascerà alcun sforzo affinché sia accettata e realiz¬ zata; una decisione in tal senso dovrà essere adottata al più | presto ». Il ministro del Bilancio, si apprende questa sera, ha convocato domattina alle 10,30 i rappresentanti degli azionisti pubblici e privati della Montedison e il direttore generale dell'Imi, Cappon, per verificare la disponibilità della parte privata a partecipare al sindacato di controllo. Mario Salvatorelli

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