Colpirono il marito con la pistola poi l'ordine alla moglie: "Ci segua,, di Remo Lugli

Colpirono il marito con la pistola poi l'ordine alla moglie: "Ci segua,, n rapimento di Pinuccia Callegari in Argentina Colpirono il marito con la pistola poi l'ordine alla moglie: "Ci segua,, Erano in cinque, con due auto; forse criminali comuni senza alcuno "sfondo" politico - La cifra chiesta per il riscatto: 135 milioni di lire - La famiglia dell'industriale avrebbe già preso contatto con i rapitori - Lo sciopero della polizia argentina ha favorito le trattative segrete I parenti a Bobbio: "Cera nell'aria la minaccia di rapimento,, (Dal nostro inviato speciale) Buenos Aires, 21 marzo. I rapitori della signora Pinuccia Enrica Cella, l'italiana ventisettenne sequestrata nella notte di lunedì in una cittadina a 80 chilometri da Buenos Aires, Zarate, hanno preso contatto con il marito della donna, l'industriale Paolo Antonio Callegari, di 35 anni. La notizia, della quale non è stato possibile avere conferma, è filtrata questo pomeriggio attraverso il rigido riserbo con cui familiari e polizia circondano la vicenda fin dal primo momento. Di colpo, si è animata l'attesa dei numerosi giornalisti inviati a Zarate da tutti i quotidiani e le stazioni radiotelevisive argentini. La lussuosa residenza della famiglia CaUegari, una villa in stile moderno circondata da qualche etta¬ ro di parco, è stata praticamente, presa d'assedio: ma nessuna insistenza è servita ad avere indicazioni certe sulle trattative. Il clima, a Zarate come nella capitale, è di ansiosa attesa. Da un momento all'altro, Pinuccia Enrica Cella potrebbe essere liberata. Stamane, quando suo cognato Enrico Merlo, concessionario locale della « General Motors », si è allontanato in automobile da Zarate, dirigendosi verso Buenos Aires, sono stati in molti a credere che potesse recarsi ad un appuntamento segreto con i rapitori. Quanti hanno tentato di seguirlo sono stati dissuasi dagli agenti della polizia federale in borghese, piombati in gran numero a Zarate nella stessa notte di lunedì. Quali siano stati la destinazione e lo scopo del viag- gio di Enrico Merlo non è perciò noto. Ma l'assiduo viavai che si osserva in queste ultime ore a villa Callegari alimenta la speranza di un prossimo colpo di scena. Si fa sempre più forte la convinzione che la signora Cella non sia stata rapita da un commando guerrigliero, bensì da criminali comuni, i quali non avrebbero i « mezzi » per trattenere a lungo la donna senza incorrere in gravi rischi. Lunedì sera, Paolo Antonio Callegari con la moglie e il figlioletto- di tre anni, Pablo José, sono stati a cena in casa della madre dell'industriale, la signora Clara Mandelli, vedova da alcuni anni. La signora Mandelti abita uno «chalet» all'interno dell'alto muro che recinge tutt'attorno lo stabilimento, fondato circa venti anni addietro dal marito, Giuseppe, e adesso specializzato nella costruzione di vagoni-frigoriferi, « contaìners », parti staccate, con oltre mille dipendenti. Di qui, alle 20,30, i Callegari sono tornati alla loro villa, vicina al fiume Parerò", a bordo di un'automobile « Chevy » verde chiara, guidata da un autista, che è anche la guardia del corpo dell'impresario. Erano già scesi dalla vettura, quando sono stati assaliti dai banditi che impugnavano pistole di grosso calibro. Il primo ad essere immobilizzato è stato l'autista; quindi, uno dei rapitori ha colpito alla testa con il calcio della propria arma Paolo Antonio Callegari, per dissuaderlo da qualsiasi tentativo di resistenza. Infine, hanno costretto la signora Cella a seguirli su una delle due auto, ed ordinato al marito di preparare 250 milioni ' di vecchi pesos (pari a circa 135 milioni di lire) per il riscatto, minacciandolo di morte con tutta la famiglia se avesse denunciato il fatto alla polizia. A giudizio di alcuni, i Callegari potranno essere favoriti dalla situazione di emergenza determinata dallo sciopero posto in atto oggi dalla polizia statale, per prò testa contro i bassi salari. La prefettura della provincia di Buenos Aires è stata occupata, e i poliziotti hanno annunciato ufficialmente che non accettano denunce finché lo sciopero prosegue. Livio Zanotti (Dal nostro inviato speciale) Bobbio, 21 marzo. Dino Cella, 60 anni, il padre di Pinuccia Enrica Cella in Callegari, la sposa che è stata rapita in Argentina a scopo di riscatto, è stato colpito il 23 dicembre scorso da una emiparesi. Non muoveva piii la gamba destra e la mano, ora si sta faticosamente riprendendo, ma non è in grado di uscire né tanto meno di viaggiare. E' seduto su una sedia a dondolo, regolarmente vestito e con il cappello in testa, nel- Remo Lugli (Continua a pagina 2 in settima colonna)

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