Perché il nipote di Italo Balbo è accusato delle bombe sui treni nell'agosto del '69 di Francesco Fornari

Perché il nipote di Italo Balbo è accusato delle bombe sui treni nell'agosto del '69 Il neo-fascista arrestato a Ferrara, amico di Freda e Ventura Perché il nipote di Italo Balbo è accusato delle bombe sui treni nell'agosto del '69 Il nome di Claudio Orsi sarebbe stato fatto da Ventura nell'interrogatorio di sabato scorso - Freda, nei suoi viaggi a Ferrara, era sempre ospite nell'albergo dell'arrestato - Forse durante uno di questi soggiorni è stato architettato il piano' terroristico - Il nipote del quadrumviro trasferito a San Vittore Messo in cella d'isolamento a Milano, attende d'essere interrogato (Dal nostro.inviato speciale) Ferrara, 19 marzo. Con l'arresto di Claudio Orsi, l'albergatore ferrarese nipote del gerarca fascista Italo Balbo, le indagini sulla « pista nera » si arricchiscono di un nuovo elemento. 11 suo nome sarebbe emerso sabato, durante l'ultimo interrogatorio dell'editore Giovanni Ventura nel carcere di Monza. Nel mandato di cattura emesso dal giudice istruttore milanese Gerardo D'Ambrosio, Claudio Orsi è indicato come responsabile, insieme col Ventura, di una serie di attentati compiuti nella notte dell'8 agosto '69 su alcuni treni. Per questi fatti, il 13 aprile '71 il giudice istruttore di Treviso, Gianfranco Stiz, aveva ordinato l'arresto dell'editore trevigiano e del procuratore padovano Franco Freda. Claudio Orsi era già stato arrestato il 5 marzo per aver distribuito volantini in cui si muovevano accuse di fascismo al governo e alla polizia e due funzionari della questura di Ferrara venivano minacciati di morte. Rimesso in libertà due giorni dopo, è stato arrestato sabato a mezzanotte sulla porta di casa. Spavaldo, ha seguito gli agenti in questura quasi con scherno. La sua tracotanza è venuta meno quando gli è stato notificato «in dettaglio» l'ordine di cattura e ha appreso che era ritenuto responsabile degli attentati ai treni. Il nome dell'Orsi era già emerso nel corso dell'inchiesta sulla « pista nera » quando, nel novembre scorso, era stato interrogato dal procuratore della Repubblica di Padova, Aldo Fais, in relazione a una serie di attentati dinamitardi contro le sinagoghe. Per quei fatti, nei giorni scorsi il magistrato ha emesso, avviso di reato contro quattro presunti responsabili.' Il nipote dt Italo Balbo non compare fra gli indiziata, ma nel corso delle indagini erano emersi particolari molto interessanti, fra cui l'amicizia che legava Claudio Orsi a Franco Freda. Quest'ultimo, infatti, nei suoi frequenti viaggi a Ferrara era sempre ospite dell'amico, al cui indirizzo aveva . addirittura fissato il proprio domicilio legale. E' opinione del giudice istruttore D'Ambrosio, forse convalidata anche da.qualche ammissione del Ventura, che proprio durante uno di quei soggiorni ferraresi sia stato approntato il piano delle azioni terroristiche che hanno funestato il '69: azioni terroristiche che vanno dalle bombe sui treni alla tragica esplosione all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura, in piazza Fontana a Milano. Domani, nel carcere di Monza, D'Ambrosio riprenderà l'interrogatorio dell'editore trevigiano, interrotto sabato pomeriggio dopo oltre 4 ore. Non è escluso che nella stessa giornata interroghi anche l'Orsi, che ieri è stato trasferito nel carcere di San Vittore, dove è rinchiuso anche Franco Freda. Forse potrebbe anche essere deciso un confronto fra i due. A Ferrara l'arresto dell'Orsi non ha suscitato molta sorpresa. Chi lo conosce dice che è un personaggio singolare e ambiguo. Dopo l'arresto del 5 marzo, tornato in libertà, si era affrettato a dichiarare, con lettera ai giornali, di essere « un fervente antifascista ». Notìzia che aveva meravigliato non poco i suoi concittadini. ' Sposato e padre di una bambina, Claudio Orsi vive solo in un appartamento del centro. Collabora col padre, Luigi, alla direzione di un grosso complesso alberghiero, il « Motel Nord-Est », noto alla polizia come ritrovo di elementi di estrema destra. Il nipote del quadrumviro fascista è conosciuto per le sue stravaganze. Da tempo si è lasciato crescere i capelli, sovente passeggia portando un nodoso bastone, che afferma essere « il bastone dì comando di mio zio Italo ». Non ha mai negato di essere amico di Freda, ma dice che « questo non significa che io sia fascista ». Vanta un passato politico a dir poco sconcertante: fascista dichiarato, dirigente del gruppo nazimaoista Giovane Europa, ha anche fondato una sedicente associazione Italia-Cina, poi il Movimento comunista italiano marxista-leninista; collabora con una rivista antisemita. Dopo l'arresto di Franco Freda, aveva organizzato a Ferrara conferenze per sostenere l'innocenza deU'amico e lanciare una campagna di solidarietà. Francesco Fornari