Lieve rafforzamento ieri del dollaro a Francoforte di Tito SansaMario Ciriello

Lieve rafforzamento ieri del dollaro a Francoforte Alla riapertura dei mercati valutari Lieve rafforzamento ieri del dollaro a Francoforte Il consolidamento è avvenuto rispetto agli indici "privati" (a mercati chiusi) dei giorni scorsi e si è ancora accentuato nel "dopoboisa" - Osservatori, esperti e lo stesso ministro delle Finanze della Germania Federale avvertono però che gli accordi di Parigi non garantiscono "soluzioni definitive" all'attuale crisi monetaria (Dal nostro corrispondente) Bonn, 19 marzo. Il dollaro, che per la prima volta dopo due settimane di chiusura delle borse valutarie è stato quotato oggi ufficialmente, si è conso¬ lidato a Francoforte rispetto agli indici « privati » dei giorni scorsi.. Ha chiuso a 2,8210 marchi, dopo che in apertura la sua quotazione era salita sorprendentemente fino a 2,8400, cioè al disopra del vecchio limite inferiore di intervento di 2,8350, quando la Bundesbank era dovuta entrare sul mercato, acquistando in un solo giorno (il primo marzo) la enorme somma di 2,7 miliardi di dollari. Nel dopoborsa, poi, la richiesta di dollari è aumentata e la quotazione della valuta americana è risalita nuovamente fino a 2,8300 marchi, quando è venuta la notizia che il tasso bancario americano, il cosiddetto prime rate, era stato aumentato dal 6,25 al 6,75 per cento, rendendo più interessanti i risparmi in America. Le previsioni degli esperti di Francoforte sono stasera orientate a un certo ottimismo per i prossimi giorni; i dollari dovrebbero defluire più rapidamente, « senza finire in cantina », come speravano gli speculatori. Con l'odierno consolidamento del dollaro nei confronti del marco e delle altre sette monete fluttuanti, ci si domanda addirittura a Francoforte se, tutto considerato, la liberalizzazione dei cambi era necessaria. Si fa tuttavia notare che le quotazioni odierne non stanno a indicare una rinnovata fiducia nel dollaro di lunga durata. Gli speculatori sono in attesa, stanno a osservare gli effetti delle decisioni prese venerdì scorso a Parigi, « prima o poi si rimetteranno in movimento », come prevede un commentatore della radio dell'Assia. Che quella di venerdì scorso sia una soluzione temporanea, in attesa della riforma dell'intero sistema monetario internazionale, lo ritengono anche il portavoce dell'istituto industriale tedesco, Otto Vogel, e il titolare di economia politica dell'Università di Kiel, Jurgen Siebke. Ambedue prevedono che stavolta si avrà soltanto un intervallo un po' più lungo prima della prossima crisi, la quale « verrà certamente ». La medesima opinione è condivisa dal ministro delle Finanze Helmut Schmidt, il quale, parlando a un convegno di agricoltori alla periferia di Amburgo, ha detto che bisogna contare « ancora un paio di volte » su mutamenti delle parità in Europa., Ha aggiunto subito dopo, per non suscitare allarmi immediati, che questi mutamenti delle parità sono da attendersi nel prossimo decennio. E ha difeso la rivalutazione del marco, dicendo che essa è stata decisa nell'interesse tedesco, per lottare contro l'inflazione che si sta estendendo nel Paese. Nuove crisi monetarie si ripeteranno certamente — secondo il ministro — fino a quando l'economia tedesca sarà più sana di quelle degli altri Paesi dell'Europa. Accennando ai dati dell'Istituto centrale di statistica, i quali rivelano che le commesse all'industria esportatrice tedesca sono aumentate enormemente in gennaio (del 42 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso), il ministro ha detto di avere pensato già prima della crisi monetaria di marzo a una rivalutazione del marco, perché « già allora si delineava un forte aumento dell'attivo della bilancia commerciale e della bilancia dei pagamenti». Con la fluttuazione congiunta entrata in vigore oggi si è insomma respinta la minaccia immediata d'una nuova crisi, non quella d'una nuova ondata di speculazio¬ ne nei prossimi mesi. Su questo sono tutti d'accordo, soprattutto tenendo conto del fatto che a Parigi è stata decisa una fluttuazione « sporca», con la quale le Banche centrali del Paesi fluttuanti congiuntamente s'impegnano a intervenire per impedire un eccessivo deprezzamento del dollaro, se lo riterranno opportuno. La formula elastica potrebbe — secondo esperti di Bonn — incoraggiare nuovamente, tra qualche mese, gli speculatori. A Francoforte c'è stata oggi una sola sorpresa: il franco belga ha avuto un apprezzamento eccessivo rispetto al marco, toccando il limite superiore della banda di oscillazione fissata tra i Paesi a fluttuazione congiunta, e la Bundesbank è dovuta intervenire vendendo 324 milioni di franchi belgi. Tito Sansa (A pag. 11: Nella prima giornata di mercati riaperti,' generale rafforzamento del dollaro. Servizi di Mario Salvatorelli da Roma, Mario Ciriello da Londra, Vittorio Zucconi da Bruxelles, Luigi Fascetti da BernaL li ministro per l'Economia della Germania Federale, Schmidt (Associated Press)

Persone citate: Helmut Schmidt, Jurgen Siebke, Luigi Fascetti, Mario Salvatorelli, Schmidt, Vittorio Zucconi, Vogel