I sindacalisti anche per i "privati,, vogliono il contratto dell'Intarsiaci

I sindacalisti anche per i "privati,, vogliono il contratto dell'Intarsiaci Gli esponenti dei metalmeccanici riuniti a Firenze I sindacalisti anche per i "privati,, vogliono il contratto dell'Intarsiaci Sarebbero possibili un adattamento e una maggior gradualità dell'onere derivante dall'inquadramento unico; venerdì riprendono le trattative - Illustrato ai "consigli di fabbrica" il contratto dei metalmeccanici delle aziende a partecipazione statale: questa sera la valutazione conclusiva; non dovrebbero esserci sorprese (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 17 marzo. I metalmeccanici stanno valutando l'accordo stipulato con le aziende a partecipazione statale. Nel salone del Palazzo dei Congressi si 1 sono riuniti oggi circa milleduecento sindacalisti e rappresentanti dei consigli di fabbrica di tutte le aziende pubbliche e private del settore. La decisione si avrà domani sera, al termine del dibattito al quale, con i tre segretari nazionali dei metalmeccanici (Trentin della Cgil, Camiti della Cisl e Benvenuto della UH), partecipano anche i tre segretari gènerali delle Confederazioni: Lama della Cgil, Storti della Cisl e Vanni della TJil. Non sono previste sorprese che comportino un rovesciamento di fronte. E' certo che l'accordo sarà approvato, sia pure con qualche contestazione. La presenza dei tre segretari confederali, che hanno partecipato all'ultima fase della trattativa con il ministro del Lavoro Coppo, segna la fine d'un periodo di rapporti delicati tra la categoria dei metalmeccanici e le Confederazioni. Specie nel momento in cui l'unità sindacale sembrava imminente, i metalmeccanici erano « corsi molto avanti » perdendo parzialmen- te il contatto con altre categorie e con le Confederazioni. Oggi questi contatti sembrano essersi rinsaldati. E' un fatto di un certo rilievo, anche in vista dei congressi confede- rali. Quello della Uil si apre mercoledì prossimo a Rimini. E' stato proprio il vulcanico segretario dei metalmeccanici della Cisl, Pierre Camiti, ad esprimere « il sincero apprezzamento della categoria per l'apporto delle segreterie confederali ». Egli ha aggiunto: « Il fatto ha costituito un elemento decisivo per.sconfiggere le illusioni della controparte e delle forze polìtiche che contavano sull'isolamento dei metalmeccanici ». Il segretario generale della Cisl, Bruno Storti, che ha parlato anche a nome di Lama e Vanni, ha sottolineato che « «77. filo indissolubile lega il rinnovo del contratto dei metalmeccanici all'impegno generale del movimento sindacale ». Ha anche assicurato che « l'impegno delle Confederazioni non si esaurisce nell'attuale fase, ma si svilupperà anche per la lotta più difficile dei metalmeccanici delle aziende private ». L'accordo raggiunto con l'Intersind è stato illustrato nei dettagli all'assemblea da uno dei segretari dei metalmeccanici dellTJil, Enzo Mattina. I punti sono quelli noti. Mattina ha sostenuto che il giudizio va espresso tenendo presenti tre fatti: i metalmeccanici hanno ottenuto il 90 per cento delle cose che avevano chiesto; la controparte ha opposto una forte resistenza; l'accordo apre prospettive nuove a tutto il movimento sindacale. Mattina ha poi indicato due condizioni. « La lotta dei dipendenti delle aziende a partecipazione statale — ha affermato — continua e non sarà conclusa fino a quando non verrà raggiunto l'accordo per le aziende private ». La seconda condizione è che i sindacati intendono collegare l'accettazione dell'ipotesi di accordo « alla risoluzione del problema dei licenziati, particolarmente numerosi nell'ut Urna fase dì lotta ». Circa le trattative con la Federmeccanica, che riprenderanno venerdì alla presenza del ministro del Lavoro, Coppo, Antonio Lettieri, dei metalmeccanici della Cgil, ha detto: (f Sarà ancora lunga. Non basterà una spallata. Dopo il quinto mese di lotta siamo ancora in una fase di combattività molto alta. Se non saranno sufficienti altre due settimane, proseguiremo per altri due mesi ». A quanto sembra non è previsto, per gli incontri con la Federmeccanica, l'intervento immediato delle tre segreterie confederali. I sindacalisti hanno espresso l'intenzione di « far passare anche per i metalmeccanici privati » l'accordo dell'Intersind. Al massimo, secondo alcuni, sarebbe possibile un adattamento e, forse, una maggior gradualità dell'onere derivante dall'inquadramento unico, tenuto conto aelle diverse caratteristiche e delle minori dimensioni di molte aziende private, rispetto a quelle dell'Intersind. Non si esclude che i sindacalisti dei metalmeccanici accettino di firmare separatamente, con le aziende private che lo desiderano, l'accordo Intersind. Oggi, in margine all'assemblea, alcuni dirigenti sindacali accennavano esplicitamente a questa possibilità, affermando che « sono già pervenute le richieste di numerose aziende ». Nel dibattito, che si concluderà domani, hanno parlato una ventina di sindaca- d listi delle diverse province. Nessuno degli oratori ha dichiarato di voler respingere l'accordo. Però sono affiorate parecchie critiche, specie su alcuni aspetti dell'inquadramento unico, che, non terrebbe sufficientemente conto delle esigenze degli impiegati e della situazione degli operai specializzati. A giudizio di alcuni sindacalisti intervenuti nel dibattito, anche gli operai che sono stati promossi alle categorie impiegatizie rischierebbero ora di essere inquadrati a livelli inferiori di quelli che avrebbero se fossero rimasti operai. Altri hanno sostenuto che « l'inquadramento unico creerà problemi di gestione, che dovranno essere contrattati giorno per giorno all'interno delle fabbriche ». C'è stato chi ha osservato con malumore: « Il governo Andreotti sta dando alla borghesia una sensazione di efficienza, perché conclude uno dopo l'altro i contratti di lavoro delle grandi categorie ». Gruppi di giovani in platea hanno cominciato a scandire: « Governo Andreotti, ti spazzeremo via », e la presidenza li ha ripresi con energia dicendo: « Compagni, ci facciamo la propaganda tra di noi? ». Sergio Devecchi

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