La metropoli ingovernabile di Ennio Caretto

La metropoli ingovernabile NEW YORK HA SCONFITTO IL SINDACO JOHN LINDSAY La metropoli ingovernabile Per otto anni Lindsay ha combattuto contro i problemi della città: degradazione dell'ambiente urbano, miseria dei ghetti, sperperi burocratici, droga, delitto - 6000 miliardi di lire all'anno non bastano per dare servizi e sicurezza a otto milioni e mezzo d'abitanti, di cui un sesto vive d'assistenza pubblica, e a tre milioni di pendolari - La città è affascinante e vitale; ma l'ultimo "best-seller" insegna come difendersi dalle rapine di strada (Dal nostro corrispondente) New York, marzo. John Lindsay si ritira. A dicembre, il sindaco più fotogenico del mondo, che ha aspirato anche alla Casa Bianca, lascia la carica: in otto anni non ha risolto nessuno dei principali problemi di New York. Come nel '65, quando vinse per la prima volta le elezioni, così oggi la città affoga in un mare di debiti, violenza, inquinamento e caos. « E' indistruttibile come le Piramidi — ha dichiarato Lindsay — ma soffre delle dieci piaghe dell'antico Egitto ». Accolto come un salvatore, Lindsay se ne va sconfitto. Fatica ed amarezza hanno prostrato l'elegante « umanista in fuoriserie », come lo definì la rivista Time. I suoi ideali ed energie si sono smarriti.nei meandri della burocrazia, degli sperperi e della corruzione. « Governare New York — ha commentato John Galb'raith — è più difficile che governare gli Stati Uniti. E' in crisi permanente: rappresenta la frontiera invalicabile della civiltà americana ». Gli aspiranti 1 candidati alla successione di John Lindsay sono dieci o dodici, più di quelli alla successione del presidente Nixon. Mario Biaggi, ex commissario di polizia, oggi deputato, di origine italiana, che propugna « legalità ed ordine » come l'uomo forte di Filadelfia, Rizzo. Bess Myerson, Miss America 1948, assessore ai consumi e dimissionaria per ragioni personali: grazie alla sua popolarità, è in testa ai sondaggi d'opinione, e potrebbe divenire il primo sindaco donna di Neui York. Herman Badillo, esponente delle minoranze etniche, Albert Blumenthal, del partito democratico, e altri. Chiunque venga eletto nel '74, tuttavia, è improbabile che riesca a curare i mali di New York. « La prima e ultima città del Ventunesimo secolo », come la chiama lo scrittore inglese Alan Brien, rifiuta ogni riforma. Essu riassume insieme i trionfi e le disfatte, gli incubi e gli orgogli del Paese; mescola alle conquiste della tecnologia e della società opulenta gli orrori d'una prematura decadenza. E' la metropoli dei contrasti. Dice l'urbanista Costantin Dioxadis: « Degli ambienti che hanno sfidato l'uomo, nessuno è mai stato tanto ostile e tanto affascinante. New York è irresistibile ». Secondo Galbraith, ambire al palazzo del comune « è una pazzia più sublime » che ambire alla Casa Bianca. Nessun uomo politico la teme: la carica ha un alone mistico, il sapore della sfida. Il bilancio di New York supera quello di qualsiasi Stato dell'Unione e di alcune nazioni d'Europa: 9 miliardi e mezzo di dollari (circa 6 mila miliardi di lire). Così la popolazione, 8 milioni e oltre di abitanti, per un terzo appartenenti alle più diverse minoranze. Le strutture sono vecchie, le risorse limitate, gli sviluppi traumatici. Nel microcosmo di New York, tutto s'ingigantisce e si aggrava per chi è al potere. Il getto della spugna di John Lindsay non ha rattristato né stupito ì newyor¬ chesi. La città avrebbe piegato anche uomini più grandì. Per gli stranieri e per molti americani, New York è Manhattan coi suoi superbi grattacieli, la Quinta Avenue, l'Onu, Wall Street, il Villaggio, la Statua della Libertà. Ma Manhattan è la parte minore di New York, più decorativa ma meno vera degli sterminati Brooklyn e Queens. del ghetto dì Harlem e dell'inferno del Bronx. New York è il mondo di do¬ mani, è il paradiso del delitto e della droga, è il simbolo della ricchezza e della miseria d'oggi. Ho visitato il palazzo comunale, consultato statistiche e rapporti, parlato a funzionari e cittadini per capire che cosa incanta, o strega, i vari Lindsay, Biaggi, Myerson, Badillo. Ne è emerso un quadro di tina complessità impressionante. L'amministrazione cittadina è in deficit perpetuo. Malata di elefantiasi, la sua burocrazia inghiotte il 40 per cento del bilancio, 3 miliardi e 300 milioni di dollari. Il 23 per cento, 2 miliardi 100 milioni, va alla previdenza sociale: quasi un newyorchese su sei vive dell'assistenza pubblica, come a dire l'intera popolazione di Torino; e l'assegno mensile arrivando fino a 160 mila lire a testa, la gente viene a viverci da tutta l'America. Mi ha detto il professor a O , i o a e i n n . e Dick Netzer dell'Università statale: « Delle cinquecento massime società industriali degli Stati Uniti, 118 hanno la sede principale a New York. Ma negli ultimi tre anni la città ha perduto 250 mila posti di lavoro. Il minimo vitale per una famiglia di 4 persone è 12.500 dollari annui: metà della manodopera, però, percepisce di meno. Il boom edilizio non diminuisce, ma non si riescono a sgombrare 800 mila appartamenti dichiarati inabitabili. Mancano le scuole. L'anno scorso, abbiamo respinto 5000 domande per i giardini d'infanzia. Abbiamo calcolato che il 30 per cento degli alunni degli istituti superiori troncano gli studi ». Traffico e sporcizia si sono fatti insostenibili. Da « fun city », la megalopoli del divertimento, New York è diventata la « slob city ». città del disordine. Ogni mattina, vi affluiscono tre milioni di pendolari, metà sulla metropolitana. La velocità media, in automobile, è di 10 chilometri orari, la multa per il parcheggio proibito 75 dollari. Ogni giorno 20 mila tonnellate di rifiuti s'ammucchiano sui marciapiedi, ogni anno 30 mila macchine inservibili vengono lasciate nelle strade. I newyorchesi spendono 1000 dollari annui più degli altri americani dal medico, in lavanderia, dal meccanico per colpa del traffico e della sporcizia. Il dottor Robert Baird, direttore d'una clinica di Harlem, insiste tuttavia che « il cancro di New York sono il delitto e la droga ». Qui, l'anno scorso, furono ammazzati nove newyorchesi ogni due giorni: nella « settimana nera » d'agosto si contarono 57 vittime. Ogni due giorni morirono anche sei persone per abuso di stupefacenti, e quattro bambini nacquero col sangue già intossicato dalla madre. I reati di violenza carnale sono aumentati del 35 per cento, le aggressioni del 10 per cento. Sottolinea Baird: « Ogni ora vengono compiuti 10 Tapine e 20 furti, che costano alla città 2 miliardi e mezzo di dollari all'anno. Il 70 per cento dei delinquenti sono minorenni ». Fiorisce anche la prostituzione. Le diecimila circa tra passeggiatrici e cali girls di lusso, controllate in parte dalla mafia, hanno un giro d'affari di 3 milioni di dollari per notte. Incalcolabili sono i proventi della pornografia, dal celebre film Deep Throat (Gola profonda) agli squallidi trattati per omosessuali. Ha detto il giornalista Marvin Smilon: « Il Comune spende quasi un miliardo di dollari nella lotta contro il crimine, tra gli stipendi per i 40 mila poliziotti, il costo dei 150 processi quotidiani di vario genere, le carceri e così via, ma inutilmente. La malavita prospera, e sorge intorno ad essa un'industria potente ». In certi quartieri, la condizione è disperata. Nel Bronx Sud abitano 400 mila persone. Il 30 per cento è disoccupato, il 20 per cento non ha acqua, un altro 20 per cento non ha riscaldamento. Le gangs minorili annoverano 10 mila membri, il tasso di mortalità infantile è il 3 per cento, tre volte quello nazionale. Dal centro federale, nel '72, sono misteriosamente scomparsi fondi per un miliardo e mezzo di dollari. Si sono registrati ben ottomila incendi. Il Bronx era uno dei più bei quartieri di New York: i bianchi agiati ne sono fuggiti, cercando riparo nei sobborghi. Troppe firme Come Sisifo, Lindsay ha tentato disperatamente di sormontare tutti gli ostacoli. Ma è rimasto ora prigioniero dell'inefficienza (a New York, perché il Comune acquisti un furgone occorrono 71 operazioni da parte di altrettanti uffici); ora s'è scontrato con la negligenza benevola della Casa Bianca, che preferisce ignorare i problemi urbani in nome della grandezza all'estero. Dove non s'era imposta già la corruzione, sono intervenuti gli sprechi (nel '71, un migliaio di famiglie senza tetto vennero tenute in albergo a 222 dollari la settimana prò capite) oppure scioperi paralizzanti. Come sopravvivono la città e i suoi abitanti? Come sopravviveranno, soprattutto, se è fondata la previsione di Costantin Dioxadis, secondo cui nel 1980 New York avrà bisogno di 18 miliardi di dollari annui, e avrà perso gli alberi a causa dello smog? Il prof. Eli Ginzberg, della Columbia University, cita da un lato la potenza economica, dall'altro la vitalità e lo spirito della metropoli. « Non importa tanto chi sia eletto sindaco — afferma — ma come, e quali forze nuove si possano inserire nel tessuto cittadino ». « Il futuro di New York — aggiunge — è promettente: c'è un solo pericolo, la delinquenza organizzata ». Ginzberg ricorda che New York ha superato le più gravi crisi: l'« oscuramento involontario » del '65; i torbidi razziali della notte che assassinarono il leader negro Martin Luther King; l'inflazione del '70, contro cui si batté disperatamente la bella ex Miss America del 1948; lo sciopero dei poliziotti del gennaio '71, al grido di «Il potere all'uniforme azzurra ». Nei newyorchesi c'è qualcosa di eroico, egli sostiene, che consente loro di sopportare disagi, contrattempi, smacchi. « Il miglior sindaco possibile è quello che li asseconda e li capisce »: forse, l'aristocratico Lindsay non ha saputo farlo. Tra i pericoli In questi giorni, un insolito best-seller è apparso nelle librerie di New York. E' un manuale intitolato Being Safe (non correre rischi), guida pratica per sfuggire alla violenza, redatta da Mei Mandell. Vale la pena di riportarne qualche passo. « Se rincasate la notte, prendete il tassì, e chiedete al tassista d'aspettare finché non siete entrati ». « Se prendete la metropolitana, state vicini alla biglietteria finché non arriva il treno ». « Evitate i giovani. Se vedete che un gruppo vi segue, mettetevi a urlare ». « Guidate l'automobile con le porte chiuse da dentro. Se siete fermi ad un semaforo e qualcuno cerca di aprirle, premete sull'acceleratore ». « Non portate molti soldi o gioielli nel portafogli o nella borsa. Se un ladro vi ferma, dategli tutto 'senza fiatare ». « Tenete separate le chiavi di casa dai documenti col vostro indirizzo ». E' l'Abc della spietata, stupenda New. York. Ennio Caretto New York. Ha splendidi grattacieli, ma sui marciapiedi si raccolgono 10 mila tonnellate di rifiuti ai giorno (f. Team)