Due giovani svizzeri su ordine dato da Feltrinelli affittarono a Milano i covi per le Brigate rosse di Gino Mazzoldi

Due giovani svizzeri su ordine dato da Feltrinelli affittarono a Milano i covi per le Brigate rosse Sviluppi delle indagini a un anno dalla morte dell'editore Due giovani svizzeri su ordine dato da Feltrinelli affittarono a Milano i covi per le Brigate rosse Il sostituto procuratore Viola avrebbe spiccato mandato di cattura contro di loro -1 due si trovano all'estero (Dai nostro corrispondente) Milano, 15 marzo. Ad un anno dalla morte dell'editore Giangiacomo Feltrinelli al traliccio di Segrate, in seguito allo scoppio di una carica di dinamite, che, secondo gli inquirenti, si accingeva ad innescare, l'inchiesta registra un fatto nuovo. Il sostituto procuratore Guido Viola, che, con il giudice istruttore Ciro De Vincenzo, conduce l'inchiesta, ha emesso due ordini di cattura nei confronti di un insegnante svizzero e della sua amica: i due sarebbero stati gli emissari dell'editore, che aveva dato loro l'incarico di prendere in affitto 1 « covi » destinati ai Gap (gruppi armati partigiani) e alle cosiddette « Brigate rosse ». Viola, avvicinato dai giornalisti, non ha confermato né smentito la notizia. « Ci sono sviluppi nell'inchiesta, ha detto, ma non posso dire nulla di più perché vincolato dal segreto istruttorio ». Stessa risposta da parte del giudice De Vincenzo. La notizia ha, però, trovato conferma in altri ambienti del palazzo di giustizia. Si è cosi appreso che, nei giorni scorsi, i due magistrati si erano rivolti alla suprema corte di Berna per ottenere il permesso di interrogare i due cittadini svizzeri: la loro richiesta non è stata, però, ancora accolta. Nell'ipotesi che i due stranieri possano, comunque, entrare in Italia, Viola ha deciso di spiccare nei loro confronti mandati di arresto. I due ricercati sono Franco Marinoni, 36 anni, professore di matematica in una scuola per apprendisti di Mendrisio, nel Canton Ticino, e Verena Vegel, 27 anni, di Ginevra. Sono accusati di partecipazione a bande armate per aver fatto parte dei Gap. Franco Marinoni, sposato e separato dalla moglie, ha già soggiornato nel nostro Paese ed era noto alla squadra politica della questura di Genova per aver costituito, nel capoluogo ligure, un gruppo estremista intitolato a « Che » Guevara, che venne sciolto quando l'insegnante svizzero passò ai Gap, forse su sollecitazione dello stesso editore. Giangiacomo Feltrinelli, secondo quanto avrebbe accertato Viola, aveva dato incarico al Marinoni di costituire in Svizzera una società immobiliare in grado di operare anche in Italia. Alla società Marinoni-Vegel vennero inte¬ stati i contratti di locazione dei nascondigli milanesi dell'ultrasinistra (via Jacopo della Quercia, via Treviglio, viale Sarca e via Mezzofanti) scoperti, poi, dalla polizia, dopo l'irruzione in via Subiaco, dove abitavano Giuseppe Saba e Augusto Viel, e dove, spesso, si recava anche Feltrinelli, che lasciò nell'appartamento appunti e documentazioni. Il sostituto procuratore Viola è riuscito a individuare il notaio che ha steso il rogito di costituzione della società e di qui risalire al Marinoni e alla Vegel. Per i due svizzeri le autorità italiane intendono chiedere l'estradizione, anche se l'accoglimento della richiesta appare poco probabile in cuanto si tratta di motivi politici. Gino Mazzoldi

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