Pensionato affrontò a pistolettate due fratelli sulla piazza del paese
Pensionato affrontò a pistolettate due fratelli sulla piazza del paese Condannato a 18 mesi alle assise di Asti Pensionato affrontò a pistolettate due fratelli sulla piazza del paese L'episodio un anno fa a Cisterna d'Asti : uno degli aggrediti rimase ferito - L'imputato, 66 anni, condannato per lesioni colpose - "Non volevo farlo", ha dichiarato (Dal nostro corrispondente) Asti, 15 marzo. Il pensionato Giovanni Gardino, di 66 anni, residente a Cisterna d'Asti, che il pomeriggio del 12 febbraio 1972 affrontò con due pistole, sulla piazza del paese, i fratelli Giuseppe e Paolo Gallino, rispettivamente di 41 e 44 anni, residenti a San Damiano d'Asti, ferendo il secondo alla mano sinistra, è stato condannato oggi dalla Corte d'assise per lesioni personali colpose e porto abusivo di arma da fuoco, ad un anno sei mesi e quindici giorni di reclusione, un mese di arresto e 200 mila lire di multa; il tribunale ha così modificato il capo d'imputazione che in origine era di tentato omicidio. Il pubblico ministero aveva chiesto complessivamente la condanna a quindici anni e quattro mesi di reclusione. Il Gardino è comparso stamane in libertà provvisoria dopo circa otto mesi di detenzione. L'imputato, interrogato dal presidente della Corte, dottor Bogetti, ha detto: «Quel giorno a Cisterna si svolgeva la festa di Carnevale. Giuseppe Gallino, che conosco da trenVanni, sì è avvicinato e mi ha detto che voleva darmi due schiaffi, ho risposto che erano finiti da un pezzo certi tempi. Lui mi è saltato addosso sferrandomi alcuni pugni al viso e dicendo: "Siamo cinque fratelli e ti ammazziamo". Io, tutto insanguinato, sono andato a casa, mi sono armato di due rivoltelle e sono sceso a cercare il Gallino che era assieme ad altra gente. Suo fratello Paolo, veden-^ domi armato, mi è saltato addosso, ne è seguita una colluttazione ed è partito un colpo che lo ha ferito. Non volevo sparargli e mi dispiace di quanto è successo». Presidente: «Lei ha girato tutto il paese armato, gridando che voleva ammazzare i fratelli Gallino». L'imputato ha continuato a sostenere che si è trattato di una disgrazia e che non voleva sparare ma solo intimorire Giuseppe Gallino. Sono quindi stati ascoltati alcuni testi: il primo è stato il ferito, Paolo Gallino (i due fratelli sono proprietari di una lavanderia) che a causa dello sparo ha riportato l'indebolimento permanente di una mano hsGmc «Ho sentito alle spalle — ha detto Paolo Gallino — lo scatto del cane di una delle pistole che ha fatto cilecca. Mi sono voltato e ho visto il Gardino armato, istintivamente gli sono saltato addosso. Non so con quale pistola abbia sparato». Suo fratello ha negato di aver minacciato il pensionato e tantomeno di averlo picchiato: «Parlavamo del più e del meno — ha detto — e ora non ricordo più quel che è successo». Presidente: «Cerchi di essere obiettivo». Un teste, Bruno Trincherò, ha confermato di aver sentito Giuseppe Gallino dire: «Mi piacerebbe picchiare il Gardino» e il Gardino rispondere «Non fare il furbo», poi, secondo il teste, i due si erano azzuffati. Presidente: «Erano ubriachi?». Il teste ha risposto: «Non so, eravamo usciti poco prima dal ristorante dove avevamo festeggiato con Giuseppe i 40 anni». Interrogato, l'imputato sostiene di essere astemio. v. m. Asti. Giovanni Gardino in Corte d'Assise
Luoghi citati: Asti, San Damiano D'asti
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