Il "maestro,, televisivo con gli insegnanti veri

Il "maestro,, televisivo con gli insegnanti veri Un dibattito coi regista De seta Il "maestro,, televisivo con gli insegnanti veri a a Il maestro televisivo non ha soddisfatto i maestri veri. Polemiche e contrasti hanno caratterizzato l'incontro tra il regista dello sceneggiato Vittorio De Seta ed un folto gruppo di insegnanti torinesi, durante un vivace dibattito durato oltre due ore e mezzo, all'Unione Culturale. Diario di un maestro, quattro puntate domenicali in tv dopo La vita di Puccini e prima di Vino e pane da Silone. Più di quindici milioni di spettatori ogni serata, indice di gradimento altissimo, 76. Il telefilm che affrontava in chiave politica e didattica i problemi della nostra scuola, traendo spunto dalle esperienze del maestro Albino Bernardini, raccolte nel libro Un anno a Pietralata, ha diviso il pubblico, sollevando entusiasmi e riserve. Vittorio De Seta, e il suo « consulente » Francesco Tonucci, sono stati invitati da comuni e associazioni culturali in numerose città, quartieri e borgate per discutere il film. Ieri a Torino due incontri: uno nel pomeriggio con gli insegnanti nella sala di Palazzo Carignano; l'altro, la sera, alla Cupola delle Vallette, con la popolazione di Mirafiori. « I telespettatóri hanno capito — dice Francesco Tonucci ai docenti torinesi — che c'è un altro tipo possibile di scuola. Esiste alla base in ogni ragazzo una cultura che la scuola non può reprimere o far finta di ignorare. Questo è forse il primo grande successo del nostro lavoro durato tre anni, ricercando dati autenticamente reali ». La dichiarazione ha subito acceso un vivace dibattito. « Il protagonista del film è un isolato — attacca uno spettatore —. Manca ogni riferimento ad- una azione politica coordinata per la risoluzione della crisi scolastica. Si corre il rischio di fare l'elogio di un maestro taumaturgo che al di là delle riforme risolve tutto da solo». De Seta ribatte l'accusa ricordando le difficoltà di creare un personaggio che alla Tv possa raggiungere, senza rifiuti, tutti gli strati politici del pubblico: «Il maestro parte dal mondo culturale dei ragazzi per compiere un'attività didattica — ha proseguito Tonucci —. Attraverso questa operazione filtra nella I scuola la vita del quartiere. \ Questo è il primo momento di un processo che consentirà anche al giovane insegnante, dopo il primo contatto con l'ambiente della scuola, di raggiungere una coscienza politica. I telespettatori hanno capito che qualcosa deve essere cambiato ». « Perché la televisione ha deciso di mandare in onda proprio adesso questo spettacolo? Non sarà la solita manovra demagogica e populista? », chiedono. « Lasciamo stare una volta tanto i discorsi astratti — replica il regista —. Il fatto è avvenuto ed è importante, se lo vediamo inserito nella normale programmazione televisiva. [ Mi pare si continui a crede¬ rsnnslnsusspscz re che le cose davvero utili siano soltanto quelle ignote, nascoste, sotterranee o almeno bocciate alla tv ». « La tematica del film è positiva: si limita però ad un livello emotivo — proseguono gli attacchi —. Il maestro solitario rischia di diventare un Francesco d'Assisi. Non vi siete chiesti perché c'è questa palude intorno a lui nella scuola, né chi vuole questa palude e perché continua ad alimentarla. Non vi siete preoccupati di approfondire la denuncia politica del sistema sociale che favorisce questa crisi ». « Non c'interessava fare finire il film con una rivoluzione popolare — dice Tonucci —. E' la storia dei primi sei mesi d'insegnamento di un maestro, il quale tenta di trovare una soluzione piccola, ma immediata, ai primi grossi problemi che incontra. E' un punto di partenza. Vuole suggerire un metodo di lavoro che supera la prima funzione didattica. Nel nostro film non c'è tutto. Non potevamo farlo in 4 ore di sceneggiatura, né attraverso i canali televisivi. Tocca ora ai maestri, agli insegnanti continuare il discorso del maestro di Pietralata ». s. cas.

Persone citate: Albino Bernardini, De Seta, Francesco Tonucci, Puccini, Silone, Tonucci, Vittorio De Seta

Luoghi citati: Assisi, Torino