Il nucleo della Galassia

Il nucleo della Galassia Le più recenti ricerche astronomiche Il nucleo della Galassia Che cosa si nasconde al centro del nostro immenso sistema stellare, composto di cento miliardi di Soli e d'un numero forse maggiore di pianeti come la Terra? - Una nube di polvere e gas nasconde ai telescopi il cuore del sistema, in direzione "Sagittario" - Rilievi statistici e radiotelescopici - Molte ipotesi - Una fornace ardente La nostra Vda Lattea o Galassia nella quale naviga la Terra col suo sistema solare non è che una delle innumerevoli galassie le quali popolano l'universo, tutte simili nella struttura, ma di dimensioni, massa, luminosità molto diverse. Come nel caso del Sole, 11 quale, essendo fra le stelle più vicine a noi, può essere studiato nei suoi dettagli, cosi la Galassia ci offre la possibilità di investigarla nelle sue varie parti; ma trovandosi la Terra nel suo interno, per averne una visione completa, come se fossimo al di fuori di essa, si deve ricorrere all'esame delle galassie esterne. Fra queste la più vicina è la galassia dì Andromeda, indicata nel catalogo di Messier con il simbolo M31, la quale ha una grande somiglianza di forma e dimensioni con la nostra Galassia. Lo studio delle galassie è uno degli argomenti all'ordine del giorno per gli astronomi, sia perché delle stelle singole o multiple si è giunti a conoscere la costituzione e le varie fasi dalla loro evoluzione, sia perché con il continuo perfezionamento e l'aumentata potenza degli strumenti, si possono raggiungere maggiori distanze e scoprire nuovi oggetti e nuovi fatti, i quali aprono sempre nuovi problemi da risolvere. Uno di questi è quello di investigare il misterioso nucleo che è il centro, parte integrale ed importante delle galassie. E' evidente che le prime ricerche si siano rivolte prima di tutto allo studio del nucleo della Galassia, anche perché la radioastronomia ha portato in questi ultimi tempi un notevolissimo contributo per questa investigazione. Quando si ammirano le numerose fotografie delle galassie sparse nell'universo, sì nota che le loro caratteristiche principali sono: il nucleo più o meno luminoso, più o meno esteso, più o meno compatto, che sta al loro centro e dal quale escono le eleganti spirali, che offrono uno spettacolo veramente grandioso della creazione. Le spirali sono più o meno strette o più o meno allargate attorno al nucleo e si vedono in tutta la loro estensione, se le galassie rivolgono a noi la loro faccia, mentre se so no viste di profilo, esse appaiono come una sottile fascia luminosa con un rigonfiamento al centro ohe corrisponde appunto al nucleo ed è spesso attraversata nel suo mezzo, cioè lungo il loro piano equatoriale, da una sottile fascia oscura. E' stato già accennato in queste « Cronache » come E Hubble, l'astronomo dell'Osservatorio di Monte Wilson, scopritore dell'espansione dell'universo, propose uno schema di una sequenza evolutiva suggerita dalle varie forme presentate dalle galassie Ma forse la sua ipotesi era ancora prematura, perché nel corso delle ulteriori ricerche a lui posteriori, si pensa più probabile che si debba invertire l'ordine della sequenza (v. La Stampa del 26 marzo 1965). Comunque, oggi generalmente si ammette che le galassie siano state originate da una nube di idrogeno di forma sferica, dalla quale sono uscite le stelle, costituite in massima parte d'idrogeno, da stelle di età primordiale, le quali formano un grande alone che avvolge tutta la Via Lattea e si muovono in orbite fortemente ellittiche. Deve poi essersi formato il disco galattico perpendicolare all'asse di rotazione, le cui stelle si muovono attorno al centro galattico in orbite quasi circolari. Le spirali Dal gas sparso nel disco galattico si sono formate le braccia a spirale, le quali presentano ai teorici un difficilissimo problema, che costituisce quel ramo di scienza chiamato « magne to-idro din amie a », il quale ha già dato importanti risultati. Nelle spirali si trovano stelle, blu di altissima temperatura, tutte relativamente giovani, non contando che da 1 a 10 milioni di anni. Sono le stelle che gli astronomi hanno classificato nella « popolazione prima ». Nel disco galattico si trovano invece le stelle di « popolazione seconda », di tarda età che risale fino a miliardi di anni, principalmente rosse con luminosità mille volte superiore a quella del Sole, mentre quelle di popolazione prima si stimano centomila volte più luminose del Sole. E' certo che i nuclei di questi sistemi costituiscono il centro della loro attività e conseguente evoluzione e quindi è importante il loro studio per individuarne! le varie caratteristiche. Ma per far questo si è trovato uno scoglio che pareva insormontabile: quello che il loro rigonfiamento centrale, cioè i nuclei, sono in parte o in tutto csidTtbvcrlddSsqmpascnsssticmgcl coperti da materia oscura costituita in massima parte da idrogeno neutro o ionizzato. Tale è il caso della Via Lattea, così che il problema sembrava insolubile, ma è intervenuta la radioastronomia, che ha permesso di arrivare conoscenze prima insperate. Le braccia a spirale con le loro stelle, che formano il disco galattico, in corrispondenza della costellazione del Sagittario si allargano e si suddividono in due rami, i quali si ricongiungono nell'emisfero australe. Questa apparente separazione è dovuta appunto alla presenza di estese nubi di materia oscura, che occulta il vero e proprio nucleo, lasciandone vedere soltanto le due calotte opposte. Molecole Le nubi di materia oscura sono, come si è detto, costituite in massima parte da idrogeno, ma anche da molecole di vario tipo, come la molecola OH (ossigeno-idrogeno), la formaldeide, particelle solide, elettroni liberi accelerati da campi magnetici, o da violente esplosioni stellari. In una seduta all'Accademia dei Lincei, Leonida Rosino, direttore degli Osservatori dì Padova ed Asiago, trattando questo tema, comunicava, fra l'altro, che, secondo le ricerche eseguite con i telescopi ottici di Asiago, si deve fare distinzione fra il nucleo vero e proprio, il quale è pressoché puntiforme, ed il rigonfiamento centrale. Fotografie eseguite nella regione infrarossa dello spettro, alla lunghezza d'onda di un micron, presentano una enorme ricchezza di stelle, stelle nuove, nebulose planetarie di popolazione intermedia fra la prima e la seconda. L'investigazione con i telescopi radio permette di penetrare nella materia oscura e l'idrogeno, con la sua riga spettrale a 21,1 cm, permette di determinare la sua velocità nelle braccia a spirale, di¬ retta verso il nucleo. Attorno a questo l'idrogeno ruota con la velocità di 200 km/s e nello stesso tempo si espande con la velocità dì 60 km/s. Sempre con le radio-onde, ma dì lunghezze decimetriche, è stata scoperta in direzione del centro una radiosorgente, designata col nome di «Sagit¬ tario A », di forma ellissoidica che appare costituita da varie componenti, irradianti nelle parti più esterne, mentre nelle parti centrali si ha la radiazione detta di «sincrotrone » con plasma stellare, ossia stelle sottoposte a campi magnetici, capaci di accelerare elettroni a grandissima velocità e conseguente emissione di radio-onde. Coincidente con la sorgente SgrA, è stato inoltre scoperto un oggetto infrarosso puntiforme,, emittente radiazione molto intensa e vicino a questo altri oggetti puntiformi più deboli; là deve risiedere il dinamismo di tutte le galassie. Si può affermare che entro un raggio di circa 2,5 anni-luce attorno al nucleo, si trovi una « intensissima emissione infrarossa di tipo non stellare». Con le osservazioni eseguite dai razzi si sono registrate anche emissioni di raggi X e Taggi gamma. Si può dire che la scoperta sensazionale è quella dell'enorme potenza di questa sorgente di radiazioni, che si può calcolare sia pari a quella integrale di 80 milioni di stelle della potenza del Sole. Giorgio Abetti dell'Osservatorio di Arcetrl •"•2^Si'....H: Il diametro della Galassia è di circa 100 mila anni-luce -1 numeri indicano: 1) nucleo; 2) disco; 3) ammassi galattici; 4) braccia a spirale; 5) ammassi galattici; 6) Sole

Persone citate: Giorgio Abetti, Hubble, Leonida Rosino, Messier, Monte Wilson, Taggi

Luoghi citati: Asiago, Padova