La Montedison e i comunisti di Eugenio Scalfari

La Montedison e i comunisti La Montedison e i comunisti Egregio Direttore, ho Ietto sul Suo giornale del 9 marzo in « Prevale il governo per la Montedison » di Eugenio Scalfari che i rappresentanti del pei nella Commissione Bilancio della Camera si sarebbero schierati a favore della costituzione del sindacato di controllo della società, secondo lo schema della delibera Cipe sia pure accentuando i suoi effetti pubblici. Trattasi, Egregio Direttore, di una delle non rare « capricciose » interpretazioni dei fatti e degli avvenimenti dell'ottimo ex collega Scalfari. In effetti dalla lettura non solo de l'Unità, ma di tutti i quotidiani che hanno dato notizia del dibattito nella V Commissione, risulta che l'interpretazione di Scalfari non ha alcun fondamento. In verità i deputati comunisti hanno ribadito innanzitutto la loro opposizione di sempre alla delibera Cipe. Non sto qui a ripeterne le motivazioni. Hanno indicato nel passaggio al sistema delle partecipazioni statali della Montedison l'obiettivo da conseguire attraverso l'approvazione di una legge per la costituzione di un apposito Ente di,gestione che assorba tutte le azioni pubbliche presenti nel gruppo. Hanno infine sottolineato che, per l'immediato, in attesa cioè dell'istituzione dell'Ente, il governo assicuri una direzione unitaria, diretta della gestione di tutte le attuali partecipazioni pubbliche. La soluzione da dare a questo problema deve essere del tutto conforme all'obiettivo di trasformare la Montedison in una partecipazione statale. Nulla deve essere compiuto in contrasto con questa finalità. La prego, Egregio Direttore, di voler pubblicare sul Suo giornale questa nostra precisazione, perché, in mezzo a tanta confusione, risulti chiara la posizione dei comunisti. Cordialmente On. Giuseppe D'Alema V. Presidente Gruppo pel Camera L'on. D'Alema chiarisce con questa sua lettera quanto era già chiaro anche nella mia nota alla quale egli si riferisce. Importa poco, nell'attuale situazione della vicenda Montedison, quali siano le prospettive e i traguardi a tempo lontano che le varie forze politiche si propongono. Infatti, tutti coloro che si occupano di questo problema sanno che i tempi lunghi rischiano di venire pregiudicati da quanto avviene nel presente e nel futuro prossimo ed è quindi sulle soluzioni del presente e del futuro prossimo che va concentrata l'attenzione. Che cosa dice l'on. D'Alema a nome del suo partito per i tempi brevi? Dice esattamente che il governo deve assicurare « la direzione unitaria » delle partecipazioni pubbliche nella Montedison. Qual è lo strumento per assicurare questa direzione unitaria, in attesa che il Parlamento voti l'eventuale creazione di un ente di gestione? La creazione di un sindacato tra gli azionisti pubblici, cioè l'Eni, Viri ed eventualmente il fondo pensioni della Banca d'Italia. Questo sindacato non ha, allo stato delle cose, una quota di controllo azionario sufficiente a dirigere o almeno a controllare la Montedison. E' perciò evidente che esso dovrà rimanere aperto agli apporti di quei privati che ne accettano l'impostazione. Questo è quanto risulta dalle dichiarazioni dei deputati comunisti in commissione, questo è quanto riconferma nella sua lettera l'on. D'Alema e questo è quanto ho scritto io nella mia nota quando ho detto che i comunisti puntano sulla soluzione del sindacato di controllo, sottolineandone gli effetti pubblici. D'altra parte, tutto ciò era stato già ampiamente chiarito e confermato in un lungo colloquio telefonico da me avuto con l'on. Luciano 'Barca, responsabile per l'economia del partito comunista, la mattina stessa iti cui la commissione bilancio della Camera si riunì. Eugenio Scalfari

Persone citate: Barca, D'alema, Eugenio Scalfari, Giuseppe D'alema, Ietto, Scalfari