"Staio d'allarme,, per Stotland Yard
"Staio d'allarme,, per Stotland Yard Gli attentati di Londra "Staio d'allarme,, per Stotland Yard I servizi di sicurezza in Ulster preannunciano nuovi attacchi - 14 feriti ancora in ospedale (Dal nostro corrispondente) Londra, 10 marzo. Londra è ancora una città in sfato di allarme. La polizia sorveglia gli edifici pubblici, ha chiuso al pubblico Downing Street, ha esaminato varie vetture lasciate dai loro proprietari in punti «sospetti». Gli attentati terroristisi di giovedì dominano ancora l'attenzione del paese: e la dominano tanto più in quanto non si esclude che gli estremisti dell'Ira attacchino nuovamente la capitale. Le notizie di questa sera informano che i servizi di sicurezza nell'Ulster hanno esortato Scotland Yard a stare in guardia. Speciali precauzioni saranno prese il giorno deUa pubblicazione dell'atteso « libro bianco » sul futuro dell'Ulster. La polizia sta ancora interrogando i sette uomini e le tre ragazze fermati giovedì all'aeroporto di Londra. Domani, al massimo lunedì, Scotland Yard dovrà decidere se imputare ufficialmente i dieci o se metterli in libertà. Le notizie di oggi sembrano confermare quelle secondo cui l'attacco — in cui è perito un uomo e sono rimaste ferite 238 persone — sarebbe stato compiuto da un commando di almeno 18 guerriglièri, che avrebbero raggiunto l'Inghilterra in gruppetti separati di due o tre. Il leader non sarebbe stato ancora trovato. Complessivamente, nell'ttoperazione Londra», l'Ira avrebbe usato oltre 150 chili di esplosivo, fatto eccezionale se si pensa che la gelignite comincia a scarseggiare nell'Ulster e che le unità n on ne ri- cevono, per i loro attentati, che pochi chili. Dei 238 feriti, 14 sono ancora in ospedale. Alcuni hanno dovuto subire operazioni. Tra i feriti vi è una graziosa cronista giudiziaria di 22 anni, Christine Wilkinson, la quale ancora non sa se potrà salvare un occhio. Fu investita da una valanga dì vetri. Vista la foto sui giornali del volto lacerato dì Christine, il signor Peter Mackey, di 45 anni, non riuscì ieri sera a trattenere la sua furia, andò dinanzi all'ambasciata irlandese, e scagliò due mattoni contro le sue finestre. «E' stato più forte di me — ha dichiarato oggi in tribunale — pensai che mia figlia avrebbe potuto trovarsi in quell'esplosione». m. ci.
Persone citate: Christine Wilkinson, Peter Mackey
Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Ulster
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