Scarcerate le due amiche del ricattatore che pretese 50 milioni da un industriale

Scarcerate le due amiche del ricattatore che pretese 50 milioni da un industriale Sono scaltre e avide, ma non complici dell'estorsione Scarcerate le due amiche del ricattatore che pretese 50 milioni da un industriale Secondo il magistrato, non parteciparono al colpo, ma spinsero l'uomo a commetterlo con le loro continue richieste di denaro - La più giovane, all'ultimo momento, tentò di sostituirsi all'altra, incaricata di ritirare la somma del riscatto in un bar Condannati a trecentomila lire di multa 8 due direttori dell' Enpi Il sostituto procuratore dott. Sclaraffa, che conduce l'inchiesta sul tentativo di ricatto ai dpnni dell'industriale Renato Rosso,- 48 anni, titolare di una officina di macchine utensili a Grugliasco, ha concesso la libertà provvisoria a Maria Assunta Greco e Rosy Cali, le due ragazze implicate nella vicenda. Il magistrato, anzi, intenderebbe rinviarle a giudizio non per concorso in tentata estorsione, ma per truffa nei confronti di Giovanni Presutto, 37 anni, separato dalla moglie e fidanzato della Cali. Il Presutto, già autista e uomo di fiducia dell'industriale, si lasciò incantare dalle due giovanissime sirene e architettò un plano, tutto sommato molto ingenuo, per farsi consegnare 50 milioni dal suo datore di lavoro. Approfittando della fiducia di cui godeva, si impadronì di piani e disegni dell'azienda; poi, con telefonata anonima, fece sapere al Rosso che, per tornare in possesso dei suoi documenti, doveva sborsare 50 milioni. Si sa che il Presutto sarebbe stato spinto a compiere il suo pazzesco tentativo per le continue richieste di denaro delle due ragazze. Nel corso degli interrogatori è poi emerso un particolare interessante e sintomatico. Maria Assunta Greco, la sedicenne, avrebbe avuto ad un certo punto la tentazione di accaparrarsi tutto il bottino. Aveva udito le istruzioni date dal Presutto alla Cali: « Devi andare in un bar, con pantaloni gialli e maglione grtgio, un uomo ti darà un assegno in cambio della borsa ». La Greco, tentò di battere l'amica sul tempo, arrivò al bar in anticipo, con pan- taloni gialli, maglione grigio ed una borsa di carta straccia. Ma ad aspettarla c'era il maresciallo Severino dei carabinieri. * « Mi sento con la coscienza a posto » commentò il dott. Giovanni Donninelli, direttore dell'Enpi (ente nazionale prevenzione infortuni) di Torino subito dopo aver ricevuto dal pretore dott. Palmisano, nel settembre scorso, un avviso di procedimento. Ma il pretore gli ha dato torto e ha condannato lui e il suo predecessore Francesco Glovetti, attuale direttore Enpl per il Piemonte e Valle d'Aosta ad una multa di 300 mila lire ciascuno, con i benefici di legge. Di che cosa sono stati riconosciuti colpevoli? Di non aver denunciato, nelle loro veste di pubblici ufficiali, alla magistratura migliaia di violazioni alle norme antinfortunistiche accertate dai tecnici dell'ente durante le ispezioni in aziende di Torino, Asti e Cuneo. L'Enpi infatti avrebbe il compito di « promuovere, sviluppare e diffondere la prevenzione degli infortuni ». Ma gli imprenditori, fino a qualche mese fa, potevano dormire sonni tranquilli anche se i tecnici Enpi accertavano irregolarità nelle fabbriche. La magistratura non poteva intervenire perché nessuno l'informava. « Non potevamo certo denun¬ ciare le indùstrie che non erano in regola con le norme antinfortunlsticìie — hanno ammesso i due direttori davanti al giudice — perché noi andiamo a fare i sopralluoghi su loro richiesta e pagati da loro; se le avessimo denunciate avremmo perso i clienti ». E ancora: « Lo statuto non prevede espressamente la denuncia all'autorità giudiziaria ». L'aspetto più assurdo e contraddittorio dell'Enpl è la sua duplice funzione: quella pubblica (intervento nelle fabbriche) e quella privata (consulenza a pagamento su richiesta delle ditte). Per por fine a questa ambiguità di compiti, il sindacato Cisl di Torino, l'anno scorso, presentò un esposto alla magistratura. Per la prima volta in Italia due direttori dell'Enpl (assistiti dagli avvocati Accatino e Marcello Tardy) sono stati posti in stato d'accusa. rdtzbmn Maria Assunta Greco e Rosy Cali, in libertà provvisoria - Il dott. Giovanni Donninelli

Luoghi citati: Asti, Cuneo, Grugliasco, Italia, Piemonte, Torino, Valle D'aosta