In poche ore 200 allarmi di Renato Proni

In poche ore 200 allarmi In poche ore 200 allarmi (Nostro servizio particolare) Londra, 9 marzo. Un senso di orrore ha pervaso l'Inghilterra, in seguito agli attentati di ieri a Londra, in cui un uomo è morto e 238 persone sono rimaste ferite. Il primo ministro Heath ha conferito, oggi, con il ministro degli Interni, Robert Carr, sul problema del terrorismo nel territorio nazionale. I giornali, di tutte le tendenze politiche, condannano con aspre parole gli atti terroristici e chiedono severe misure di polizia. E' scoppiata anche la « psicosi della bomba », a Londra. In poche ore, si sono avuti 200 allarmi, tutti ingiustificati, di ordigni esplosivi « lasciati » in automobili sospette. Gli artificieri hanno fatto saltare in aria due vetture, nel centro della città: la torre delle telecomunicazioni, un teatro, un giornale ed altri edifici sono stati sfollati, in seguito ad allarmi. Scotland Yard e la Polizia della « City », infatti, hanno chiesto al pubblico di denunciare ogni automobile sospetta. Speciali controlli sono stati effettuati nella zona dei ministeri, a Whitehall. La maggioranza dei feriti, oggi, è stata dimessa dagli ospedali. Meno di venti sono stati trattenuti. Tra essi, vi è una cronista giudiziaria di 22 anni, che rischia di perdere un occhio, un noto avvocato e cinque agenti di polizia. E' stata anche aperta una inchiesta sul ritardo della «City Police» (che è indipendente da Scotland Yard) nel trovare l'autobomba davanti alla « Old Bailey » e nel far ' sfollare la gente dagli uffici vicini. Infatti, un cronista del «Times » ha rintracciato la vettura, indicata da una telefonata anonima, 20 minuti prima della polizia. Questo ritardo ha contribuito all'alto numero delle vittime. Stasera, il capo della polizia della « City » ha ammesso che «un errore umano » dei suoi uomini ha ritardato di 15 minuti il ritrovamento dell'auto-bomba. L'intera stampa britannica non ha dubbi che gli attentatóri siano nordirlandesi dell'» Ira Provisionai ». Stamattina, la « Press Association » ha diramato una notizia, poi ripresa dai giornali, in cui si citavano « fonti per solito bene informate » dei « Provisionals » di Dublino. Secondo queste fonti, le quattro bom- io ei ) be di Londra (due delle quali sono esplose e due sono state disinnescate in tempo) erano state piazzate da un « commando » dei « Provisionals » di Belfast. Il «commando» era costituito da 18 persone, ed era giunto a Londra alcuni giorni or sono dall'Ulster. Otto degli attentatori avrebbero fatto in tempo a rientrare a Belfast. Gli altri dieci, tra i quali tre ragazze, sono stati fermati all'aereoporto di Londra dalla squadra politica di Scotland Yard, ieri pomeriggio, pochi minuti prima che si imbarcassero su aeroplani diretti a Belfast e a Dublino. Tuttavia, il comando dei « Provisionals » di Dublino, che solitamente ammette la responsabilità dei suoi attentati, si è rifiutato di confermare ufficialmente questa versione dei fatti. Le dieci persone indiziate per gli attentati sono ancora in stato di fermo. Sono tutti nordirlandesi. Può darsi che l'interrogatorio di questi sospetti alla stazione di polizia di Ealing si protragga per tutto il « wwekend », ma la legge inglese non consente che siano trattenute più a lungo, senza che una accusa precisa sia formulata nei loro confronti. Tra i sospetti fermati, vi sono due sorelle, Dolores e Marianne Price, rispettleamente di 22 e di 20 anni. Le sorelle Price farebbero parte della sezione femminile dell'Ira. Esse sono note come combattive esponenti del Movimento dei diritti civili e amiche di un « guerrij gliero ». Dolores Price fu I espulsa, lo scorso marzo, dall'Italia, ove si era recata per raccogliere fondi a favore dell'Ira. La Price fu anche interrogata dalla polizia nordirlandese, su richiesta della polizia italiana, a proposito di un omicidio avvenuto nel nostro paese, ma fu assolta da ogni sospetto. Renato Proni

Persone citate: Bailey, Dolores Price, Marianne Price, Police, Price, Robert Carr