Prevale il governo per la Montedison? di Eugenio Scalfari

Prevale il governo per la Montedison? Prevale il governo per la Montedison? Roma, 8 marzo. La Montedison è stata oggi al centro di riunioni e incontri, sia pubblici che riservati. Tra i primi fa spicco la riunione, convocala per iniziativa dell'onorevole Preti, che ne è il presidente, della commissione Bilancio della Camera con un ordine del giorno articolato su due punti: chiedere al governo notizie fresche sulla vicenda della grande azienda chimica e chiedere altresì informazioni su alcune iniziative dell'Eni nel settore farmaceutico, in rappresentanza del governo sono intervenuti il ministro delle Partecipazioni Statali Ferrari Aggradi e il sottosegretario al Bilancio, Barbi. Il prima scontro, con tòni molto vivaci, è avvenuto proprio sull'ordine del giorno: il socialista Di Vagito ha criticato assai duramente Preti, rimproverandolo di aver voluto favorire la causa della Montedison introducendo un argomento (le iniziative farmaceutiche dell'Eni) che non aveva alcun rapporto col tema principale della riunione e che rappresentava soltanto un diversivo destinato a creare imbarazzi all'ente di Stato. Preti ha risposto con altrettanta durezza e concitazione. Poi il dibattito vero e proprio è cominciato con una relazione del ministro e qui si è verificato un fatto nuovo: Ferrari Aggradi, che in tutti questi ultimi mesi era apparso un sostenitore molto tiepido della tesi del sindacato di controllo patrocinata invece dal presidente del Consiglio e dai ministri del Bilancio e del Tesoro, si è allinealo in questa occasione completamente con la linea collegiale del governo. Ha detto che la proposta di creare un ente chimico (sostenuta recentemente dall'ala demartiniana del psi e da alcuni comunisti, oltre che dai fan/anioni e dai dorotei vicini alle posizioni di Cefis) non incontra il favore del governo, il quale riconferma invece la volontà di costi¬ tuire il sindacato di controllo della società secondo lo schema della delibera del Cipe del 30 novembre. Il secondo fatto nuovo è venuto dai rappresentanti nella commissione Bilancio del pei e del psi. Con varie sfumature anch'essi si sono infatti schierali a favore della costituzione del sindacato, sia pure accentuando i suoi effetti «pubblici» rispetto a quanto dichiarato dal ministro. Il progetto dell'ente chimico, insomma, non ha trovato sostenitori da nessuna parte ed è miseramente affondato, lasciando in imbaraz. zo quei gruppi politici che Va' vevano sostenuto e che sollan■. to di recente, devono essersi resi conto che esso li avrebbe schiacciati senza margini di manovra sulle posizioni del presidente della Montedison. Ferrari Aggradi ha anche annunciato che Andreotti ha deciso di occuparsi personalmente della costituzione del sindacato di controllo Montedison e che ne riferirà al più presto in Parlamento. L'impressione generale è che il presidente del Consiglio sia ormai risoluto ad ottenere l'accordo degli azionisti privati che il 15 febbraio recalcitrarono e a vincere le resistenze di Cefis entro breve tempo. In caso contrario si procederebbe alla formazione di un sindacato tra gli enti pubblici azionisti della Montedison, aperto a quei privati che volessero aderirvi e autorizzato ad accrescere la sua quota di partecipazione azionaria, con acquisti sul mercato. Questa carta di riserva, nelle intenzioni di Andreotti, dovrebbe servire a vincere gli ostacoli che ancora si frappongono. Nel frattempo il presidente del Consiglio sta esercitando la massima pressione sullo stesso Cefis (con il quale ha pranzato tre giorni fa) e su alcuni degli azionisti privati. Oggi ha avuto un lungo colloquio col presidente della Fiat, Giovanni Agnelli. Eugenio Scalfari

Persone citate: Andreotti, Barbi, Cefis, Giovanni Agnelli, Preti

Luoghi citati: Roma