Ateneo: che delusione questi provvedimenti

Ateneo: che delusione questi provvedimenti Mentre si aspetta una riforma Ateneo: che delusione questi provvedimenti Le misure urgenti del governo sono giudicate in modo negativo dal Comitato nazionale universitario che ha proclamato 5 giorni di sciopero - Le critiche nella relazione del segretario torinese Morelli - Rivendicazioni del personale non insegnante Circa un milione di studenti in 40 Atenei italiani tu'.ti con strutture scarse ed in decadenza, pochi professori, personale amministrativo e tecnico insudiciente. A Torino gli iscritti all'Uni' versità ed al Politecnico sono 47 mila. Riescono a studiare ed a laurearsi soltanto grazie alla buona volontà e a sempre nuovi espedienti per aggirare gli ostacoli ogni giorni» più seri. In questo clima la riforma promessa C~ anni era attesa come la pioggia nel deserto. Sono invece arrivati i « provvedimenti urgenti » del Consiglio dei ministri con migliorie minime — sostengono gli in' teressati — che lasciano di fatto la situazione immutata. Ieri sera si è svolta un'assemblea indetta dal Comitato Nazionale Universitario che ha giudicato severamente le nuove norme ed ha deciso di aderire allo sciopero nazionale indetto per 5 giorni da martedì a sabato prossimi. Un'approfondlta analisi delle conseguenze per l'Università è stata tracciata dal segretario del Comitato Universitario ing. Morelli. Primo punto il reclutamento delle forze Insegnanti. «E' l'aspetto più grave del progetto del governo — ha sottolineato Morelli — perché si tratta di immettere nuovi giovani laureati che iniziano così la carriera universitaria. Per essi la legge prevede 2 mila borse biennali all'anno dell'importo lordo annuo di un milione 800 mila lire ». Per ognuna delle 300 facoltà italiane ci sarebbero dunque, in media, circa 7 nuovi borsisti. « In realtà la disponibilità si dimezza poiché il borsista deve svolgere, per uno dei due anni, attività di ricerca all'estero ». Il prof. Morelli prosegue: « La retribuzione si aggirerà sulle 135 mila lire mensili, senza tredicesima, con obbligo di tempo pieno. Con un compenso così modesto tre categorie di giovani saranno interessati alla carriera: i ncolaureatl in attesa di occupazione più redditizia, i mediocri, i figli di papà. Non è certo questo il modo dt riqualificare la scuola ». Tutti gli altri provvedimenti tendono, secondo il Cnu, a dare una sistemazione più stabile a persone che nell'Università già lavorano. Cambiano le etichette, la sostanza resta la stessa. Afferma l'ing. Morelli: « I contratti sistemano 8 mila det 30 mila non strutturati. Il nuovo ruolo del professore associato sistema gli attuali assistenti e professori incaricati, t posti dt professore ordinario da mettere a concorso (1800 all'anno per un biennio) saranno ricoperti dagli attuali assistenti ed incaricati. Le nuove forze degli Atenei si riducono dunque al famosi 2 mila borsisti l'anno con tutti i limiti che abbiamo accennato e verosimilmente tra ì più scadenti fra l nuovi laureati ». Quanto al professore «associato» Morelli dice: « Risulta gerarchicamente subordinato al professore ordinarlo e con dignità inferiore (non può insegnare corsi fofldamentali). Ha i doveri dell'ordinario ed i diritti dell'assistente. Il concetto stimolante ed innovatore del docente unico risulta dunque abbandonato per ritornare alla concezione chiusa e corporativa delle caste ». Secondo il segretario torinese del Cnu gli attuali professori incaricati, che sono i due terzi del corpo docente, non hanno interesse a diventare associati « perché ne avrebbero una diminuzione di dignità e dt retribuzione ». * * Il personale non insegnante dell'università è in agitazione: fa l'orarlo unico dalle 8 alle 14, ha In programma uno sciopero per lunedi in occasione del convegno sugli Atenei alla Camera di Commercio. Raggiungeranno via Alfieri in corteo, vogliono incontrarsi con il ministro all'Istruzione Scattar»». Le rivendicazioni della categoria sono state riassunte in un documento Inviato all'autorità accademica ed al consiglio di amministrazione. Hanno già dato l'ade¬ v sione i quattro presidi delle facoltà umanistiche. Si sollecita tra l'altro un aumento salariale sulla base dell'aumento del costo della vita; l'immediata applicazione delle norme di legge che prevedono l'erogazione dell'anticipo di pensione, sussidi per spese straordinarie, assistenza al personale ed ai familiari nelle cllniche universitarie. SI chiede inoltre un Centro di medicina preventiva per il rilevamento dei dati ambientali e delle condizioni di lavoro per accertamenti periodici della salate dei lavoratori. « Slamo favorevoli — dicono gli interessati — ad una collaborazione del Centro con la Facoltà di Medicina perché l dati raccolti potrebbero essere utilizzati per la didattica e la ricerca». Punto scottante: l'assegnazione di mezzo miliardo da parte dell'ospedale S. Giovanni all'Università. Il personale non Insegnante ritiene che con quella cifra si possano accogliere le richieste di miglioramenti economici. Spiegano 1 rappresentanti sindacali: « Vorremmo che t proventi, dopo lo scandalo delle cltnlche venissero finalmente ripartiti. Ma ci sono tesi opposte. Da una parte la Magistratura che rinvia a giudizio 19 professori e l'ex rettore Allara, dall'altra un parere della commissione ministeriale che in pratica dà ragione agli accusati. L'Università non ha avuto il coraggio di costituirsi parte civile. Ha rinviato tutto all'Avvocatura di Stato per un parere che probabilmente non verrà mai. Da questo caos noi vogliamo uscire al più presto ottenendo ciò che et spetta. Tanto più che una parte di quel proventi, una sessantina di milioni, sono già stati distribuiti durante la gestione commissariale dell'avvocato Pia per far fronte alle migliorie della legge Slgnorello ». Il rettore prof. Sasso risponde: «C'è un equivoco. Quel mezzo miliardo rappresenta i proventi ambulatoriali che il S. Giovanni ha versato all'Università e la somma deve essere ripartita tra l'Ospedale stesso e gli istituti. La quota per il personale viene regolarmente versata dall'Ospedale: CO milioni un anno fa; 7 milioni al mese adesso ».

Persone citate: Allara, Morelli, Sasso

Luoghi citati: Torino