Malagodi: possibile giovedì una "piattaforma,, europea di Mario Salvatorelli

Malagodi: possibile giovedì una "piattaforma,, europea Malagodi: possibile giovedì una "piattaforma,, europea Dovrebbe essere la base dei Nove per le discussioni del giorno dopo al Gruppo dei Dieci (con Usa, Giappone, Canada e Svezia) - La situazione della lira nei cambi "fuori mercato" (Nostro servizio particolare) Roma, 5 marzo. Oggi, all'aeroporto intercontinentale di Roma-Fiumicino, le banche acquistavano i dollari a 540 lire e li rivendevano a 560 lire. Uno « spread », una forbice così larga tra prezzi all'acquisto e alla vendita è tipico dei momenti di emergenza, come quello che stiamo vivendo, quando le quotazioni ufficiali sono chiuse e i cambi lavorano « al buio », senza orientamento né difesa. Non è stato, quindi, per non « vedere» questo scarto eccessivo, Che il ministro Malagodi e il governatore Carli, reduci da Bruxelles, sono atterrati a Ciampino, anziché al « Leonardo da Vinci », ma solo perché viaggiavano su un aereo speciale, Io stesso che li riporterà nella capitale belga giovedì, per riprendere la « sei giorni » monetaria della Comunità europea, affidata in queste fasi ai tecnici. In serata Andreottl li ha ricevuti a Palazzo Chigi, presente anche il ministro del Bilancio, Taviani, per un primo resoconto sull'andamento dei colloqui comunitari. «La serietà della situazione e la necessità di superarla mediante iniziative comuni — ha detto all'arrivo Malagodi — sono stati argomento e presa di coscienza della riunione di ieri ». Il ministro del Tesoro ha aggiunto che questa serietà è una sfida, ma al tempo stesso un'occasione per fare qualche cosa di costruttivo e di duraturo, superando le difficoltà tecnico-pratiche e tenendo conto non solo delle diverse situa¬ zioni congiunturali e dei rapporti tra i nove Paesi della Comunità europea allargata, ma anche dei rapporti tra questa e le altre grandi aree commerciali del mondo. « Per tale motivo — ha dichiarato — le proposte fatte ieri a Bruxelles dall'Italia e quelle simili dell'Inghilterra hanno destato vivo interesse ». Il ministro del Tesoro ha lasciato intendere che giovedì i Nove dovrebbero accordarsi su una piattaforma comune, da presentare venerdì, a Parigi, nella riunione cui parteciperanno anche Stati Uniti, Giappone, Canada e Svezia, a Domenica ci ritroveremo ancora una volta come Comunità a Bruxelles — ha concluso Malagodi — nella speranza che, raccòlti tutti gli elementi, superate le varie difficoltà, sì possano tracciare li grandi linee di un accordo che serva per l'Europa, per il mondo e per l'Italia ». Qualche difficoltà «esterna» alla crisi monetaria, si aggiunge a giustificare la cautela dì Malagodi, che parla solo di « speranza » in un accordo per domenica. Si tratta della seconda, e decisiva, settimana elettorale in Francia, dai risultati della quale — visti quelli di ieri — si sentono condizionati i rappresentanti del governo di Parigi a queste riunioni monetarie. Qui a Roma sì pensa che, senza nulla togliere all'importanza del lavoro del comitato tecnico e alla volontà di accordo delle autorità monetarie della Cee, si tratti in realtà di una « sei giorni » d'attesa, e che la chiusura dei mercati valutari ufficiali, imposta dalla crisi monetaria, sia giunta doppiamente opportuna. In mattinata il dollaro era quotato a 550-555 lire commerciali, in serata è salito a 556-560 lire. Contro i marchi tedeschi, è passato da 2,77 a 2,81, contro i franchi svizzeri da 3,13 a 3,20. Inutile dire che più monete occorrono per comprare un dollaro, più questo si rafforza, quindi è giusto dire che è salito quando, in realtà, a salire è la cifra della valuta estera necessaria per acquistarlo. Anche la lira, del resto, si è rafforzata, non verso il dollaro, ovviamente, ma nei confronti di quasi tutte le altre valute. Con la sterlina, questa sera, era quotata intorno a 1378 lire, contro 1382 di venerdì e 1403 di giovedì (ultimo cambio ufficiale), con il fiorino olandese è salita da 198,5 di venerdì a 197, con il franco belga da 14,55 a 14,28. Nel cambio con il franco svizzero ha addirittura guadagnato più di 4 punti e mezzo in due giorni, passando da 179,4 di giovedì a 174,8 di oggi. Solo con il marco tedesco si è leggermente indebolita (da 198,55 di giovedì a 199,50), mentre con il franco francese ha perso qualche frazione rispetto ai prezzi indicativi di venerdì (malgrado i risultati elettorali di ieri in Francia), passando da 123,5 a 123,7. Mario Salvatorelli

Persone citate: Carli, Leonardo Da Vinci, Malagodi, Taviani