Trapianti : sarà consentito un prelievo più tempestivo

Trapianti : sarà consentito un prelievo più tempestivo La Camera discute il progetto Trapianti : sarà consentito un prelievo più tempestivo La nuova legge, per favorire le possibilità di successo, autorizza l'asportazione dell'organo da trapiantare anche a un paziente colpito da "morte, cerebrale" e tenuto ancora in vita con "mezzi artificiali" (Dalla redazione romana) Roma, 3 marzo. Un comitato ristretto della Camera incomincerà, la prossima settimana, a discutere il progetto governativo che disciplina ì prelievi da cadavere di organi destinati ai trapianti. Il problema era stato esaminato in precedenza dalle commissioni Giustizia e Sanità, in sedute comuni, che avevano costituito il comitato con l'incarico di predisporre un testo unificando il progetto di governo e le varie proposte parlamentari. L'on. Giacinto Urso (de), relatore, ha detto che si procede « con notevole impegno da parte di tutti, anche se la materia trattata ha implicazioni giuridiche e morali ed è estremamente delicata, tanto da esigere un rigoroso esame e un doveroso approfondimento ». I trapianti sono adesso regolati da un decreto del ministro della Sanità emanato, il 9 gennaio 1970, in attesa che una speciale commissione affrontasse il problema. L'attuale disegno di legge riflette i lavori di tale commissione e si compone di 17 articoli. Il provvedimento sta¬ bilisce che, fermo l'obbligo dei medici curanti — in caso di cessazione del battito cardiaco — di compiere tutti gli interventi suggeriti dalla scienza per salvare la(vita del paziente, la morte sia accertata attraverso il rilievo continuo dell'elettrocardiogramma per non meno di 20 minuti. La morte dovrà essere accertata da un collegio di tre medici, tra cui un esperto in cardiologia. Il disegno di legge, per offrire al trapianto maggiori possibilità di successo, recepisce, tuttavia, anche il principio della morte cerebrale, che si ha quando il paziente, affetto appunto da lesioni cerebrali, è esclusivamente mantenuto in vita con mezzi artificiali. «La diagnosi precoce di morte, sottolinea la relazione che accompagna il disegno di legge, è possibile, è lecita, è scientificamente e moralmente sicura in presenza dì tutti i parametri necessari, che vanno dallo stato di coma profondo all'atonia muscolare, dalla midriasi paralitica alla ariflessia tendinea, alla assenza di respirazione spontanea dopo che per due minuti sia stata sospesa quella artifìcia- le, all'assenza di attività elettrica cerebrale, spontanea e provocata ». L'inizio della coesistenza di queste condizioni determina il momento della morte, che può, comunque, essere dichiarata solo attraverso la loro ininterrotta presenza nelle 24 ore successive. In tale caso, la morte sarà accertata da un medico legale, da un anestesista e da un neurologo, i quali dovranno esprimersi unanimemente. Solo allora sarà consentito ad altri medici di procedere al prelievo degli organi da trapiantare. In mancanza di esplicite disposizioni, sarà sempre necessario il consenso dei parenti della persona deceduta. L'urgenza d'una decisione in materia di trapianti è dimostrata da un'allarmante statistica esposta ad un recente congresso sull'uremia cronica, svoltosi a Venezia. Se non sarà varata al più presto la legge attualmente in discussione alla Camera, quest'anno morirebbero in Italia quattromila delle ottomila persone affette da prò. cessi morbosi ai reni. Se invece si potranno fare i trapianti renali, potrebbero essere strappati alla morte quasi tutti i pazienti al di sotto dei 40 anni. Questi dati diventeranno ancor più drammatici nel prossimo futuro, poiché si calcola che, ogni anno, in Italia siano necessari per i nuovi malati in gravi condizioni almeno altri 250 reni artificiali e migliaia di. reni per trapianto. Si presume che, nel 1980, nel nostro Paese i pazienti affetti da insufficienza renale cronica saranno circa 30 mila, la metà dei quali potranno sopravvivere solo se sottoposti al rene artificiale. Un trapianto renale, compiuto un mese fa alla « Cattolica » di Roma, è perfettamente riuscito su un uomo di 40 anni, grazie all'organo prelevato dalla giovane figlia d'un magistrato, deceduta in un incidente stradale. L'annuncio è stato dato oggi dal prof. Castiglioni, che ha guidato l'equipe nel delicato intervento. « Il paziente, ha detto il clinico, si è ormai perfettamente ripreso e gode di una autonomia che, come tutti gli altri malati renali, aveva dimenticato da anni ».

Persone citate: Castiglioni, Giacinto Urso

Luoghi citati: Italia, Roma, Venezia