Altero e imponente ha spacciato assegni a vuoto per un miliardo

Altero e imponente ha spacciato assegni a vuoto per un miliardo Falso commendatore fondava false società Altero e imponente ha spacciato assegni a vuoto per un miliardo Così pagava gioielli dagli orafi di Valenza, bottiglie pregiate dalle cantine più note, vestiti e biancheria di gusto raffinato - Ma viveva in un modesto alloggio La moglie: "Stentiamo a pagare l'affitto, non abbiamo auto" - E' stato arrestato e Truffe per un miliardo: oro, gioielli, maglieria, migliaia dl bottiglie dl vino pregiato, assegni a vuoto, una cinquantina dl vittime, oltre quaranta reati. E', in breve, la storia che ha portato In carcere un ragioniere, falso commendatore, ed ha permesso alla Squadra Mobile di troncare l'attività dl una banda. L'arrestato si chiama Attilio Ghibellini, 60 anni, sposato e con tre figli. Abita in un modesto alloggio di tre stanze in via Eritrea 49. I rapporti della polizia lo definiscono 11 « consulente » dell'organizzazione. Era lui che si presentava ai clienti, combinava gli acquisti. Molto distinto, alto, autorevole, non ha mal destato sospetti, tutti lo credevano uno stimato professionista. La tecnica usata era sempre la stessa. Il Ghibellini, altri due complici ed una misteriosa donna bionda costituivano una fittizia società, scrivevano a commercianti o industriali trattando piccole partite di merce. Il pagamento avveniva regolarmente, la vittima cadeva nell'errore di riporre fiducia nei truffatori. Dopo qualche settimana, all'improvviIso, giungeva una richiesta, per ''una fornitura ingente. Pagata?/ questa volta, con assegni a vuoto. La Squadra Mobile ha scoperto l'attività del quartetto tre mesi fa: da allora quasi ogni giorno è arrivata una denuncia. Il dott. Rosa della sezione truffe, ed il maresciallo Musi sono stati incaricati' dal dott. Cuccorese di indagare. E' venuta alla luce una fantomatica società di exportimport, la Kris. Ma nella sede di corso Re Umberto 42 gli agenti non hanno trovato nulla, solo qualche sedia. La banda, insospettita, si era trasferita in via Servais, sotto il nome di « Ditta Fico ». Frattanto, dai controlli saltavano fuori truffe in ogni parte della penisola: colpi da dieci, venti, sino a trenta milioni. Soltanto a Valenza Po l'orafo Carlo Borsalino ha perso merce per 15 milioni; Gianfranco Gatti per 25 milioni; il commerciante Lino Schiavo per 18 milioni. Ma l'elenco tende ad allungarsi. Un commerciante di Cisterna d'Asti, Mario Capuzzo, ci ha rimesso quattromila bottiglie di vino pregiato; Francesco Casarello, proprietario di un maglificio in via Cuneo 30, prodotti per 50 milioni. Non mancano gli assegni falsificati: uno, intestato ad un industriale di Vinovo, Ivan Bardellotto, ha avuto la cifra ritoccata da 65 mila a 6 milioni e mezzo. Le banche hanno fatto presente che su questi assegni ricorreva il nome di Francesco Mete: è stato convocato in Questura e si è scoperto che la banda aveva falsificato la sua carta d'identità e che era estraneo alle truffe. Solo Attilio Ghibellini è stato arrestato. Il sostituto procuratore dott. Barbaro gli ha contestato oltre alle truffe, una serie di reati che vanno dall'appropriazione indebita, all'alterazione dl documenti, all'emissione di assegni a vuoto. I complici, due uomini e la donna bionda sono scomparsi. L'unica che è rimasta sbigottita è la moglie di Attilio Ghibellini. Ci ha ricevuti nel salotto buono. « E' un uomo strano. E' stato in campo di concentramento perché era della "San Marco". Poi è stato corrotto a Milano da un'avventuriera, lì ha preso il vizio del gioco e delle piccole truffe. Ha avuto anche note con la polizia, si senttva un perseguitato. Non credo che abbia raggirato tanta gente. Lui era un buono, non siamo rlccht, riusciamo appena a pagare l'affitto, non abbiamo Vauto, ho dovuto anche Impegnare un anello: come è possibile che abbia avuto un miliardo? Ogni tanto venivano a prenderlo, lo interrogavano. Ma non faceva del male a nessuno. Era solo un prestanome, in cambio dì qualche centinaia di migliaia di lire. Non si è mai spacciato per commendatore, quello è mio suocero, un gentiluomo ». La Squadra Mobile è di diverso parere. Attilio Ghibellini era « il consulente » della banda, l'uomo dl rappresentanza, la men¬ te. Solo nel prossimi giorni si avrà un bilancio completo dell'attività della banda: ma già ora appare una delle organizzazioni truffaldine più grosse degli ultimi tempi. * Venuto in possesso di un libretto di assegni, un cuoco se ne sarebbe servito per truffare un conoscente. Lo hanno arrestato, si chiama Mario Cazzato, 30 anni, via San Secondo 34. Alcuni mesi fa si era fatto cambiare alcuni assegni dal commerciante Silvio Beniti, che, senza sospetti, li aveva depositati sul suo conto corrente. Dopo il consueto controllo, però, era stato avvertito che avevano una firma falsa. Ora il giudice istruttore dott. Vidua ha firmato l'ordine di cattura per il cuoco, accusato di truffa e falso. ■k Un altro furto all'alba in corso Giulio Cesare 55: tre banditi hanno preso di mira la gioielleria di Giovanni De Maria; strappata la saracinesca ed infranto 11 cristallo dl sicurezza, hanno razziato orologi ed argenteria. Il bottino supera 1 due milioni. Il negozio ha un sistema d'allarme collegato con 1 carabinieri, ma 1 banditi sono scomparsi prima dell'arrivo delle « Gazzelle ». * Un autofurgone con 400 abiti da donna per un valore di circa 8 milioni è stato rubato ieri mattina in corso Novara. Appartiene alla ditta Max Mara di Reggio Emilia ed era affidato ad Achille Maramottl. Attilio Ghibellini, in carcere per truffa - La moglie: « E' innocente » - Mario Cazzato

Luoghi citati: Milano, Reggio Emilia, Valenza, Vinovo