Oggi il processo a 116 medici per lo sciopero contro l'Inam

Oggi il processo a 116 medici per lo sciopero contro l'Inam Per "abbandono di pubblico servizio», Oggi il processo a 116 medici per lo sciopero contro l'Inam (Nostro servizio particolare) Caltanissetta, 1 marzo. ta. r.) Il sindaco di Calta nissetta, dottor Giuseppe Giliberto (medico), ed altri 115 colleghi, convenzionati con l'Inam in numerosi centri della provincia, compariranno domani in pretura, per rispondere di «abbandono collettivo di pubblico servizio». Per questo reato, previsto dall'articolo 330 del codice penale, i 116 sanitari sono stati rinviati a giudizio, il 16 febbraio scorso dal pretore Antonino Cardaci, un giovane magistrato che spesso si è occupato di ver¬ tenze scaturite da rivendicazioni di categorie (due anni fa, a Enna, incriminò alcuni farmacisti, che avevano partecipato ad uno sciopero nazionale). In caso di condanna i sanitari rischiano fino a 2 anni di reclusione. Il pretore Cardaci non ha aperto un procedimento penale nei confronti dei dirigenti sindacali dei medici: se l'avesse fatto, i rappresentanti dell'Ordine avrebbero rischiato da 2 a 5 anni di reclusione. Ai medici sotto processo (fra i quali i sindaci di Vallelunga, Tommaso Biondo, e di Milena, Giuseppe Luparelli) il magistrato contesta il fatto di avere partecipato allo sciopero, indetto su scala nazionale, per il mancato rinnovo della convenzione con l'Inam, già scaduta da tempo. I sanitari saranno difesi da un collegio incaricato dall'Ordine professionale, composto dagli avvocati Filippo Siciliano, Emanuele Russo Parrino e Cesare Leopardi. In' particolare il pretore contesta ai medici di essersi attenuti alle disposizioni im- partite dal loro Ordine e dai sindacati, assicurando, anche durante lo sciopero, l'assistenza ai mutuati dell'Inani, prescrivendo però le cure su ricettari privati e non su quelli forniti dall'ente. I sanitari hanno inoltre redatto i certificati, per le assenze dal lavoro, su uno stampato predisposto dall'Ordine professionale invece che su quello stampato dall'Inani. Questo, a giudizio del pretore Cardaci, avrebbe turbato la regolarità del servizio mutualistico. Poiché l'Inam, sostiene il magistrato, è un ente pubblico, quello dei medici convenzionati costituisce «pubblico servizio». Anche dopo il rinvio a giu- dizio, quasi tutti i medici han no continuato a rifiutare i moduli dell'Inani.

Luoghi citati: Caltanissetta, Enna, Milena