Cinque banditi tramortiscono un impiegato vuotano la cassa e fuggono con 15 milioni
Cinque banditi tramortiscono un impiegato vuotano la cassa e fuggono con 15 milioni La malavita si è scatenata in tutte le regioni d'Italia Cinque banditi tramortiscono un impiegato vuotano la cassa e fuggono con 15 milioni Presso Bari: il funzionario è stato colpito alla testa con il calcio della pistola perché tardava ad alzarsi dalla scrivania - Assalto a un'agenzia di credito ad Agrigento: bottino 8 milioni - Tre in una gioielleria a Milano sequestrano il proprietario e una cliente e portano via preziosi per due milioni (Nostro servizio particolare) Bari, 28 febbraio. Cinque uomini mascherati e armati hanno compiuto nella tarda mattinata una rapina nella filiale del Banco di Napoli di Mola di Bari, comune costiero a venti chilometri a sud del capoluogo. Il bottino ammonterebbe a 15 milioni di lire. I cinque banditi avevano i volti coperti da passamontagna, sciarpe e calze di ny¬ lon neri, erano armati di mitra, pistole e fucili a canna lunga. Quattro di loro hanno fatto irruzione nella banca, il quinto è rimasto al volante di una « 1750 » targata Milano. I quattro, entrati in banca, hanno obbligato i nove dipendenti e quattro clienti a distendersi faccia a terra. Uno degli impiegati, Vittorio Zupo, che tardava ad alzarsi dalla scrivania, è stato col¬ pito alla testa col calcio di una pistola. E' ricoverato in ospedale a Bari in stato di choc. Le sue condizioni non destano comunque preoccupazioni. Il bottino pare si aggiri sui quindici milioni. I soldi erano in una cassaforte che i banditi hanno aperto facendosi dare la chiave da uno degli impiegati, quindi sono fuggiti a bordo della vettura che li attendeva fuori, ma a circa due chilometri dal luogo, sulla circonvallazione di Mola, hanno dovuto abbandonare la « 1750 » perché hanno fuso il motore. I banditi sono scesi dall'auro e hanno avvicinato un contadino che stava lavorando in un podere. Minacciandolo si son fatti consegnare le chiavi della sua auto, una « 850 », con la quale hanno proseguito la fuga. Giunti a Rutigliano, altro piccolo centro a pochi chilometri da Bari, i cinque hanno abbandonato la « 850 » impossessandosi di una « 1100 », con la quale sono stati notati da una guardia campestre avviarsi verso la statale 100. Da questo momento si sono perse tutte le tracce dei malviventi. ' (Ansa) Agrigento, 28 febbraio. (a. r.) Due rapinatori armati e mascherati hanno svaligiato stamane, verso le 11, una banca del centro di Agrigento, quindi sono usciti, hanno percorso un centinaio di metri a piedi, sono saliti su un'auto che avevano posteggiato accanto al marciapiede e si sono allontanati velocemente. La rapina ha fruttato 8 milioni in denaro liquido, tutti i soldi che i due hanno trovato nella cassaforte dell'agenzia n. 2 della « Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele per le Province .siciliane ». Il colpo è stato realizzato in via Callicratide, nei pressi della Stazione Centrale di Agrigento. Quando sono entrati nei locali della banca, i banditi si sono abbassati sul volto i passamontagna e hanno spianato le armi (un fucile a canne mozze e una pistola). Quello armato di fucile e rimasto sulla soglia; l'altro ha staccato i fili del telefono e, puntata la pistola contro la tempia del direttore, il dottor Ignazio Riotta, gli ha ordinato d'aprire la cassaforte. Gli altri due impiegati, Giovanni Di Caro e Salvatore Castronovo, sono stati fatti mettere contro una parete, accanto ai clienti, faccia al muro. « Se vi muovete, spariamo » hanno ammonito i due con voce stentorea. Il direttore dell'agenzia non ha opposto resistenza e ha obbedito all'ordine del bandito con la pistola, che ha riposto gli 8 milioni in banconote di vario taglio in una borsa da viaggio di tela dell'Alitalia. I rapinatori sono quindi usciti dalla banca e sono scappati di corsa per via Manzoni, scendendo una scalinata e salendo su una «A 112 » bianca, che è risultata rubata; messala in moto velocemente, i due si sono allontanati verso il campo calcistico dello stadio Esseneto. Milano, 28 febbraio. Una rapina è stata compiuta stamane in una gioielleria di via Rismondo, a Milano. Tre giovani, uno dei quali armato di pistola, hanno fatto irruzione nel negozio, chiudendo poi il proprietario, Francesco Taruffi di 27 anni, abitante a Milano, nella retrobottega. Mentre i tre stavano raccogliendo tutti i gioielli e i preziosi che c'erano nelle vetrine e nei cassetti del bancone, è entrata una cliente, Teresa Dalì, 21 anni, abitante a Trezzano (Milano), la quale, alla vista dei rapinatori, si è messa ad urlare. I banditi, dopo avere costretto anche la giovane ad entrare nella retrobottega, sono uscili e sono saliti a bordo di una «Volkswagen», condotta da un complice, che si è allontanata a forte velocità. Francesco Taruffi e la cliente sono riusciti a liberarsi e hanno telefonato alla polizia. Il valore dei preziosi rubati, secondo i primi accertamenti, sarebbe di circa due milioni di lire. (Ansa)
Persone citate: Francesco Taruffi, Giovanni Di Caro, Ignazio Riotta, Mola, Salvatore Castronovo, Teresa Dalì
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