" Ho visto Antonio cadere nel fiume,,

" Ho visto Antonio cadere nel fiume,, Il bimbo sparito a Roma " Ho visto Antonio cadere nel fiume,, Così ha detto un compagno di giochi I genitori dello scomparso non si rassegnano e pensano a un rapimento (Nostro servizio particolare) Roma, 28 febbraio. (m. t.) « Antonio mi ha strappato di testa il berrétto, è corso verso il Tevere e ha fatto un gesto come per scagliarlo in acqua, ma è scivolato. L'ho visto cadere nel fiume». La testimonianza di un ragazzino di 9 anni, Daniele Conticello, sembra aver risolto, confermando le peggiori ipotesi, il caso di Antonio Vitaliano, il bambino di 6 anni scomparso due giorni or sono a Roma. Daniele Conticello si è" tenuto dentro per quasi un giorno e mezzo, forse temendo un rimprovero, il suo segreto sulla fine del compagno di giochi. Ieri sera non ha più resistito. «Siamo andati a giocare sul greto del fiume, ha detto il bambino ai suoi genitori, come sempre. C'è una baracchetta di canne, coperta di cartone: dentro i ragazzi hanno messo tre vecchie poltrone e un materassino, e ci giocano a carte. Ci siamo messi a buttare pietre in acqua, poi Antonio ha avuto un'idea: vedere se le poltrone galleggiavano». La prima è stata «varata» facilmente; mentre stava per incominciare a spingere la seconda, Antonio Vitaliano si sarebbe avvicinato all'amico e gli avrebbe tolto di testa il berretto, correndo verso il fiume. Poi la tragedia. «Ho cercato di aiutarlo, di fargli arrivare una canna a cui aggrapparsi, ma ho incominciato a scivolare anch'io, ed ho avuto paura. Volevo gridare, ma ho visto una signora con un cane e mi sono rivolto a lei». La donna avrebbe guardato nel fiume, con attenzione, per .qualche minuto, ma il corpo di Antonio non c'era più. Forse la signora-ha creduto che il piccolo Daniele stesse scherzando, e se n'è andata. La polizia ha controllato il racconto: in effetti nella baracchetta una delle tre poltrone è scomparsa..Sulla sponda del Tevere gli agenti hanno notato alcune impronte infantili, Che non corrispondono a quelle di Daniele: sono più piccole. «La mamma di Antonio mi aveva sgridato altre volte perché eravamo andati al fiume». Così il piccolo testimone ha spiegato il suo silenzio: «Io sono più grande, mi sentivo responsabile». I genitori di Antonio, Ottavio e Rosella Vitaliano, non vogliono credere che il loro bimbo sia morto annegato. «Ce l'hanno rapito di sicuro», affermano, e si danno il cambio vicino al telefono del bar di cui sono proprietari, in attesa che qualcuno si faccia vivo per chiedere il riscatto. «Se non fossi sicura che presto riabbraccerò il mio Tonino, ha detto la madre, non so se ce la farei. Non vedo l'ora che "quelli" telefonino, che tutto sia finito».

Persone citate: Antonio Vitaliano, Daniele Conticello, Rosella Vitaliano

Luoghi citati: Roma