Negano i tecnici accusati per l'alluvione che nel '66 sconvolse la valle del Brenta di Giuliano Marchesini

Negano i tecnici accusati per l'alluvione che nel '66 sconvolse la valle del Brenta La prima udienza del processo al tribunale di Bassano Negano i tecnici accusati per l'alluvione che nel '66 sconvolse la valle del Brenta In 13 a giudizio per disastro colposo - Sette Comuni parte civile ; si parla di una transazione d'un miliardo (Dal nostro inviato speciale) Bassano, 28 febbraio. Dopo una sfilata di ecceI zioni preliminari, ha preso I avvio il processo contro i j tredici tecnici accusati di disastro colposo per l'alluvione | che nel novembre del 1966 j sconvolse la vallata del I Brenta. | Si comincia, quindi, a rie- ! vocare le drammatiche giornate del 4 e 5 novembre di sette anni fa, quando la valle del Brenta subì l'assalto delle acque che scendevano furiose dai fianchi delle montagne: terreni sommersi, ca se allagate, gente fuggita di notte verso le alture, una donna travolta e uccisa dalj la fiumana fangosa. Abitanti I di sette comuni della vallata i sono rappresentati dalla parì te civile in questo processo: I durante la fase preliminare, | sono già state avviate trat- I ^«ve per una transazione I che dovrebbe aggirarsi sul ! miliardo di lire. Sono sotto accusa alcune ; dighe, che avrebbero contri | buito ad ingrossare la massa 1 d'acqua che si riversò in un territorio di una settantina ldi chilometri Davanti ai giu- i | I i sbarramenti incriminati. Pai fido e forse affaticato, rispon de però con toni a volte ac dici è l'ing. Francesco Sensidoni, di 72 anni, che fu uno dei protagonisti del processo per la catastrofe del Vajom. E' chiamato a rispondere del dramma del Brenta quale assistente collaudatore della diga del Corlo. uno titidizenazidegli | fincoBfosebavacesi di polemica alle domande del presidente Morandini. Respinge gli addebiti, sostenendo che quell'opera fu rea-1 stlizzata con maggiori precau-1 abzioni di quante il piano ori-1 cabinale 'ne richiedesse. E pas- j risa ad illustrare, con abbon- ; ddanza di particolari, le ope- ! larazioni del collaudo. j l'L'elaborato, spiega l'inge-1 gnere, si compone di una re- talazione in cui si descrive il suprogetto nelle sue linee es- ' ^essenziali; c'è poi il soprai-: e luogo, che sulla base dei disegni di consistenza consente di accertare l'esecuzione; la terza ed ultima fase consiste nello stilare il certificato di collaudo, che è subordinato all'approvazione degli organi superiori ed esprime il parere sull'agibilità e sull'uso della diga. liinvi- in| gi! lu' tai qu Tocca poi all'ing. Ugo Cuttini, che fu direttore del cantiere per la costruzione della diga del Corlo, alle dipendenze d'una società concessionaria. La sua vicenda giudiziaria è piuttosto singolare | fino all'ultimo momento era considerato irreperibile, a Bassano non si sapeva dove fosse. Ma il tecnico si è presentato regolarmente al dibattimento: «Nessuno mi aveva detto — spiega — che ero Io in 1 stato rinviato a giudizio 1 abito a Udine, non ero 1 capo al mondo. Sono stato j rintracciato da un brigadiere ; dei carabinieri che ha avuto ! la luminosa idea di scorrere j l'elenco del telefono ». 1 Cuttini respinge a sua vol ta l'accusa, precisando che il suo compito era soltanto ' ^ueUo di assistere ai lavori : e di occuparsi della contabi- j dniqpzlità. ! Anche Giuseppe Salerno, I ingegnere capo del Genio Ci-1 vile di Belluno, si protesta - innocente, precisa che nei I | giorni in cui si abbattè l'ai-1 ! luvione sulla valle del Bren' ta era in regolare licenza. Presidente — C'è però una i questione: l'ingegnere capo del Genio Civile è un funzionario dello Stato, quindi ha il compito di intervenire quando si tratta di interessi pubblici. Salerno — « Debbo precisare che io assunsi l'incarico il Iti novembre 1965. A quel tempo la diga del Corlo era già in funzione da nove anni. Perciò, quanto riguarda la progettazione, la costruzione ed il collaudo dello sbarramento è completamente al di fuori del mio operato. Quella diga, poi, è un bacino idroelettrico, praticamente sfugge alle nostre competenze, perché la manutenzione spetta soltanto all'ente concessionario. Comunque, i controlli erano stati eseguiti due volte l'anno, secondo le prescrizioni del regolamento ». Presidente — Quando venne compiuta l'ultima verifica ai- la diga del Corlo? Salerno - «Il 5 maggio del 1966. Era stato programmato unche il secondo controllo per il tardo autunno, ma non fu possibile effettuarlo perché sopraggiunse l'alluvione». Giuliano Marchesini

Persone citate: Cuttini, Francesco Sensidoni, Giuseppe Salerno, Morandini, Ugo Cuttini

Luoghi citati: Bassano, Belluno, Salerno, Udine