Vicari rimane a Milano per l'inchiesta Il magistrato interroga cento agenti

Vicari rimane a Milano per l'inchiesta Il magistrato interroga cento agenti Su incarico del ministro Rumor per i fatti della Bocconi Vicari rimane a Milano per l'inchiesta Il magistrato interroga cento agenti Il capo della polizia ha trascorso molte ore con il questore Aliato - Nessuna dichiarazione Un testimone ha visto "un borghese, con un elmetto in testa" sparare contro gli studenti - Il dottor Pivotti: "Non lascerò nulla di intentato" - Sempre in coma l'universitario ferito (Nostro servìzio particolare) .. Milano, 28 gennaio. Il capo della polizia, il prefetto Angelo Vicari, si fermerà ancora, a Milano per seguire personalmente l'inchiesta in corso sui fatti della «Bocconi». L'alto funzionario ha ricevuto l'incarico dal ministro dell'Interno, onorevole Mariano Rumor, di stendere un ulteriore, dettagliato rapporto sugli incidenti che hanno portato al ferimento dell'universitario Roberto Franceschi, dell'operaio Piacentini e del tenente Vincenzo Addante. Oggi il capo della polizie, si è recato in questura verso le 11 del mattino e sì è intrattenuto con il questore Allitto Bonanno. Quando è uscito, verso le 13, è stato inutilmente assediato dai giornalisti. Il dott. Vicari non ha rilasciato alcuna dichiarazione. I movimenti del capo della polizia sono circondati dal più assoluto riserbo. Si è saputo però che questa sera si è nuovamente incontrato con il questore. Anche l'inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Repubblica, dott. Pivotti, è circondata dalla massima riservatezza. Oggi il magistrato ha iniziato l'interrogatorio degli agenti di polizia che erano di servizio davanti alla « Bocconi » la sera della sparatoria. Sono cento e sarà un lavoro molto lungo. « Ci vuol pazienza — ha annunciato il magistrato — ma posso dirvi che non lascerò nulla di intentato per stabilire la verità ». Al magistrato sono anche state consegnate le pistole degli uomini in borghese che erano alla «Bocconi»: due vicequestori, due guardie dell'ufficio politico e due appuntati del commissariato di zona. Le armi saranno sottoposte a perizia balistica, come quelle degli altri agenti, ed in particolare quella del Gallo, indicato dal questore come l'unico che sparò in direzione degli studenti (mentre alcuni testimoni hanno detto al magistrato di aver visto anche uomini in borghese fare fuoco). In particolare, il dott. Pivotti interrogherà nuovamente l'impiegato Italo Di Silvio, 37 anni, abitante a Milano in via Garofalo, il quale ha detto che quella sera si trovava in casa della madre, al secondo piano dello stabile di via Bocconi, lo stesso dove abita il dottor Della Valle, un altro teste che vide un borghese sparare. « Sentii dei rumori giù nella strada — afferma il Di Silvio. — e mi affacciai alla finestra, giusto in tempo per vedere, verso le 22,30 circa, un gruppo di studenti, un centinaio, attaccare per primi con bottiglie Molotov e cubetti di porfido la polizia. Una di quelle bottiglie fini sul telone di un gippone che prese fuo¬ co. Vidi un agente uscire dal gippone con il berretto in fiamme, ma non lo vidi sparare. Sotto le finestre di mia madre vidi un ufficiale colpito al volto e nonostante fosse insanguinato sentii che invitava i suoi alla calma ». « Al centro dell'incrocio — dice il Di Silvio — tra via Bocconi e via Sarfatti vidi un uomo in borghese, cappotto scuro o marrone con in testa un casco o un elmetto estrarre la pistola di tasca e sparare un colpo che mi parve ad altezza d'uomo. Poi vidi due agenti portare via quello il cui berretto si era incendiato. Tutto durò pochi minuti ». Sarà pure sentito nuovamente l'avvocato Della Valle per chiarire alcuni punti della sua deposizione. Il magistrato continua a cercare altri testi, abitanti dei palazzi sotto i quali si svolsero i tragici fatti e che potrebbero aver visto interessanti particolari. Le condizioni dello studente Roberto Franceschi rimangono stazionarie. I medici lottano per mantenerlo in vita, ma le sue funzioni cardiache sono deboli e tenute in attività grazie a speciali apparecchiature. Sarà rinviato di qualche giorno l'interrogatorio dell'a¬ gente Gallo, ricoverato in ospedale, in attesa che le sue condizioni di salute lo permettano. Il dottor Giovanni Battista Colombo al suo riguardo ha detto che per ora non può essere interrogato. r. s.

Luoghi citati: Milano