La rivincita dei giovani azzurri

La rivincita dei giovani azzurri Ad Ankara la Under 23 italiana vittoriosa sui turchi per 3 a 1 La rivincita dei giovani azzurri La regìa di Cordova ispira i gol delle tre punte Pillici, Spadoni e Garlaschelli - Si è giocato su di un campo ghiacciato e ghiaioso con otto gradi sotto zero - Leggero infortunio a Cuccureddu (Dal nostro inviato speciale) Ankara, 14 gennaio. La Under 23 azzurra ha frenato, con un franco successo sul gelato e gelido campo di Ankara, gli entusiasmi provocati nei tifosi turchi dallo 0 a 0 di Napoli. Il risultato fra le nazionali A rimane una vittoria per il calcio della mezzaluna, i giornali di stamane hanno scritto: «Trionfo a Fuorigrotta» ed «Umiliati i campioni italiani», ma la prova odierna ha dimostrato come fra il nostro football e quello della Turchia ci sia ancora una notevole differenza. Obbligati ad una partita aperta, senza possibilità di ridursi ad uno strenuo catenaccio, i ragazzi di capitan Timucin hanno ricevuto una vera lezione di gioco, infilati da tre bellissimi gol — uno per «punta» azzurra, messi a segno nell'ordine da Pulici, Spadoni e Garlaschelli — che potevano anche essere cinque, solo che il centravanti granata avesse avuto maggior fortuna nei 70' giocati da campione, prima di rallentare il suo slancio a risultato acquisito. La relè turca, sul 2-0, è stata favorita da un errore dell'arbitro jugoslavo Popov, che dopo aver fermato a proposito ed a sproposito i nostri avanti con continui fuorigioco, ha lasciato che Erman raccogliesse la palla alle spalle dei "difensori azzurri, per dare l'avvio all'azione conclusa poi da Timucin di tèsta. La risposta di Garlaschelli è stata la testimonianza della capacità di reazione della squadra guidata da Bearzot e i ha chiuso definitivamente il match. Prima di battere gli avversari, gli azzurri hanno dovuto adattarsi alle condizioni ambientali, veramente difficili. Una temperatura di 8 gradi sotto zero aggravata da un vento tagliente, un campo gelato e con in superficie uno strato di ghiaia pericolosissimo. I turchi, già abituati a giocare su campi gelati e duri, hanno accusato di meno questo handicap, che fra gli azzurri ha pesato soprattutto tra gli uomini più potenti, come Re Cecconi il quale — per sua stessa ammissione — ha impiegato tutto il primo tempo per scaldarsi un poco, per adattarsi alla patinoire ed al freddo mozzafiato. Malgrado tutto, si è visto subito che la squadra era solida, concentrata, con atleti pronti ad aiutarsi a vicenda. La crisi di adattamento è passata senza danni: qualche paiIone perduto, qualche rinvio impreciso, qualche timore nei contrasti (Pulici è andato a spelarsi sulla ghiaia al primo scontro con il rude stopper Niko). ma nessun pericolo per Bordon. Se Re Cecconi e Cuccureddu, questi bloccato presto da una botta alla schiena accusata cadendo dopo una rovesciata, hanno stentato un poco, Cordova ha preso le redini del centrocampo, dimostrando di essere entrato in pieno nella parte di regista, il punto di riferimento per tutta la squadra, che Bearzot gli aveva assegnato. Tanto svogliato nelle ore di vigilia, quanto deciso in campo, Cordova è stato prezioso come interditore e suggerito¬ re, calando poi solo nel finale a. risultato sicuro. Mozzini, Lombardo e Vavassori hanno subito fatto blocco attorno a Negrisolo lasciando ben poco spazio agli avversari, ed in attacco, mentre Spadoni e Garlaschelli cercavano la migliore posizione, Pulici si è scatenato presto in una serie di scatti che hanno gettato lo scompiglio in area turca. E' stato lui — a conferma del costante alto rendimento nelle giovanili azzurre — l'ariete che ha dato il primo e decisivo colpo all'avversario, messo poi definitivamente k.o. da Spadoni. I turchi hanno giocato all'attacco, ma senza rinunciare a precauzioni in difesa tanto è vero che contrariamente alle assicurazioni del trainer Dogan Andac avevano in Erman un vero difensore libero. Giocatori di ottimo livello sono senza dubbio i centrocampisti Timucin, protagonista di molti bei duelli con Cordova ed autore del gol, ed il terzino sinistro Mujdat, il quale con due calci di punizione ha creato i maggiori pericoli per Bordon, ma gli altri sono apparsi presto frastornati dalla maggior classe dei rivali diretti. Buono senza dubbio anche il portiere (Mustafà ha giocalo già in prima squadra ed era la riserva di Sabri, l'eroe di Napoli, ma è stato lasciato ad Ankara proprio per rinforzare la Under), duro Niko, insufficiente il centravanti Mustafà II, il quale è stato completamente annullato dalla guardia strettissima dell'ottimo Vavassori. Canzoni italiane prima dell'ingresso delle squadre in campo. Solo diecimila coraggiosi a sfidare il gelo dello stadio «1!) Maggio», in una giornata serena, con sullo sfondo del campo le mura della vecchia Ankara. Gli azzurri hanno cominciato con la prudenza che il terreno imponeva, ma si è visto subito che Re Cecconi e Cuccureddu erano più in difficoltà degli altri sul terreno che impediva i movimenti brevi necessari per chiudere i varchi sulle fasce laterali del centrocampo. I turchi inizialmente sono riusciti a bloccare i nostri attaccanti con la tattica del fuorigioco (e con la collaborazione dell'arbitro pronto ad ac- cogliere le loro richieste di «punizioni» contro gli azzurri), ma al 23' Pulici ha scardinato il dispositivo avversario con uno dei suoi scatti che fanno il vuoto. Cordova ha fermato un'avanzata di Timucin, e ha servito il granata con un pallone sulla sinistra che Pulici ha agganciato aggirando Niko e fingendo di puntare al centro. L'attaccante invece ha operato una secca conversione a sinistra, che ha tagliato fuori gli accorrenti Abdurhaman ed Erman. quindi di esterno destro ha insaccato con un rasoterra sull'uscita di Mustafà. Un gol strepitoso, che ha rallentato di colpo la foga dei padroni di casa, i quali tuttavia sono andati vicini al pareggio al 32' su una punizione concessa per un intervento troppo deciso di Negrisolo. Dopo una serie di contestazioni sulla distanza della barriera, Mujdat ha fatto partire un tiro ad effetto che Bordon è stato bravissimo a deviare contro la traversa, con un gran volo sulla destra. Salvava in mischia Cuccureddu con un'acrobatica rovesciata, ma il juventino pagava caro il provvidenziale intervento. Spinto da un avversario, Cuccureddu cadeva malamente sul terreno ghiacciato infortunandosi alla schiena. E' rimasto in campo sino alla fine del tempo, ma nell'intervallo ha lasciato il posto a Bergamaschi. Gli azzurri hanno reagito con decisione dopo il pericolo corso, ed al 44' Re Cecconi, che cominciava a dare segni di risveglio, ha lanciato Pulici in modo splendido. Il centra¬ vanti è scattato bene, ma al momento della conclusione non gli è riuscito il tocco a parabola, e Mustafà in uscita lia potuto respingere il pallone. Con Bergamaschi sano e con Re Cecconi in crescendo, la Under italiana è diventata ancora più pericolosa in apertura di ripresa. Al 9' Pulici ha resistito ad ima dura carica di Niko, ma il suo rasoterra è stato parato da Mustafà. che subito dopo ha bloccato bene ima botta di Garlaschelli. Niente da fare al 15', contro Spadoni che su lancio di Bergamaschi ha infilato il sette della rete turca con una staffilata in corsa di rara bellezza. Sul 2 a 0 la partita si è spenta, con gli azzurri sempre più padroni del campo ed i turchi chiaramente delusi. Alla mezz'ora però l'arbitro non rilevava un fuorigioco netto di Erman scattato in avanti oltre la nostra difesa, ed il li bero poteva raccogliere la palla allargare sulla sinistra resistere a Negrisolo e centrare un pallone che Mustafà correggeva per il colpo di te sta vincente di Timucin, con la nostra difesa ancora in attesa del fischio di Popov. Re Cecconi si è incaricato di ridare la carica alla squadra, ed a due minuti dalla fine il distacco era ristabilito. Punizione dalla destra, tocco di Lombardo, poi centro di Spadoni che Niko, impaurito da uno scatto di Pulici, deviava proprio sui piedi di Garlaschelli che con calma infilava in rete. Il portiere Mustafà tentava l'ultimo miracolo, ma poteva soltanto sfiorare la palla. Bruno Perucca

Luoghi citati: Ankara, Napoli, Turchia