Operai ghiottoni studiano mille trucchi per rubare dolci da una fabbrica in Urss

Operai ghiottoni studiano mille trucchi per rubare dolci da una fabbrica in Urss In un articolo, la "Pravda,, stigmatizza l'episodio come uno scandalo Operai ghiottoni studiano mille trucchi per rubare dolci da una fabbrica in Urss Malgrado i severi controlli, i lavoratori di uno stabilimento in Siberia riescono a far sparire dolciumi in quantità Una ragazza sorpresa con tre etti di cioccolato nei capelli, un altro operaio nascondeva stecche di burro in un libro (Nostro servizio particolare) Mosca, 7 gennaio. Una « dolce vita » è quella che conducono i lavoratori della fabbrica di dolciumi numero uno di Kemerovo, città della Siberia centrale. Ma è « dolce » non in senso felliniano, ma perché i dipendenti della fabbrica riescono, nonostante l'intensa sorveglianza cui sono sottoposti, a sottrarre alla linea di lavorazione una grande quantità di dolciumi, che poi consumano o rivendono illegalmente. Della questione si occupa addirittura la Pravda, l'organo ufficiale del partito comunista sovietico, con un articolo firmato da V. Prokorov e intitolato appunto La dolce vita. I lavoratori della fabbrica vengono regolarmente perquisiti, alla fine di ogni turno di lavoro, ma, non si capisce attraverso quali canali, i dolciumi spariscono egualmente in continuazione senza che nessuno apparentemente se ne accorga o reclami. Oggetto dell'ingordigia dei trafugatori sono sia i prodotti finiti che le materie prime per fabbricarli, come uova, zucchero, burro, latte condensato, brandy e altri liquori utilizzati nella linea di lavorazione. Il direttore della fabbrica I. V. Cherepanov intervistato dal giornalista della Pravda ha detto « E' chiaro che la nostra produzione dà l'acquolina. Ma come facciamo per impedire alla gente di rubare? Dovremo solo intensificare la sorveglianza ». Non valgono, contro questi « dolci » furti, i richiami al dovere, né trattiene i ladri ghiottoni il pensiero di rubare beni dello Stato. Cherepanov ha ordinato l'affissione di grandi manifesti, con la scritta: «Non rubare», e il sindacato della fabbrica, insieme al comitato del partito, ha costituito gruppi di discussione nei quali si dibatte la questione morale di un furto perpetrato ai dannidelia collettività. Ma i risultati sono stati nulli: la merce continua a sparire. Maggior successo ha avuto invece la « trovata » di piazzare alcuni « scrutatori » ai cancelli della fabbrica. Recentemente questi hanno sorpreso una giovane dalla cui monumentale capigliatura sono caduti 300 grammi di costoso cioccolato e si-è scoperto che la ragazza aveva già rubato diverse altre volte, nascondendo la merce fra i capelli o nel reggisceno. Un autista della fabbrica, I scrive la « Pravda », aveva si- stemato uno spazioso scomparto nel radiatore del suo camion, che utilizzava per sottrarre latte condensato, vino madera, melassa e rhum della Giamaica. Un altro operaio, che girava con un voluminoso libro sotto il braccio, nascondeva fra le pagine tavolette di cioccolato e stecche di burro. Il caso più clamoroso è quello del fabbro Leonid Onischchenko che, scrive la « Pravda », « per una ragione inspiegabile » aveva fatto installare nella sua bottega un frigorifero, un articolo carissimo in Urss. Quando questo frigorifero fu perquisito dagli incaricati della sorveglianza, furono trovate sei bottiglie e mezzo di brandy, una grande varietà di dolciumi e un grosso pezzo di burro, tutti provenienti dalla linea di produzione dell'azienda. Nella casa del fabbro furono trovate 18. sbarre di cioccolata, dolciumi e liquori in quantità oltre a materie prime per la confezione di caramelle. I furti nella fabbrica sono così diffusi che i lavoratori stessi proteggono un collega sorpreso in flagrante, il quale potrà a sua volta proteggere i colleghi-complici, evitare di farli cogliere con le mani nel sacco. A questo si aggiunge poi la mancanza di adeguati controlli sui procedimenti di lavorazione. Per esempio, a un reparto viene assegnato un certo quantitativo di cognac, ma nessuno sa quanto liquore va a finire nei dolciumi, a parte coloro che li fabbricano materialmente. Il risultato è che non è infrequente vedere operai ubriachi fradici che passeggiano in fabbrica, o addirittura che si disputano barili pieni di brandy da rubare. Ma non tutti agiscono così, conclude la « Pravda ». « La maggioranza — scrive — non vende la sua dignità per una tavoletta di cioccolato ». (Associated Press)

Luoghi citati: Mosca, Siberia, Urss