Condanna a 12 anni per Horst Mahler ideologo della banda Baader-Meinhof

Condanna a 12 anni per Horst Mahler ideologo della banda Baader-Meinhof Il processo "anti-guerriglia,, a Berlino Ovest Condanna a 12 anni per Horst Mahler ideologo della banda Baader-Meinhof E' stato riconosciuto colpevole di aver fondato il gruppo rivoluzionario e di aver compiuto rapine a mano armata a scopo di finanziamento - Alcuni dubbi sull'attendibilità del teste-chiave o i a ^ a e , e e o a a (Dal nostro corrispondente) Bonn, 26 febbraio. Dodici anni di rechisione — come aveva chiesto l'accusa sono stati inflitti oggi dalla corte criminale di Berlino all'avvocato Horst Mahler, di 37 anni, accusato di avere fondato la cosiddetta «Frazione armata rossa» (meglio conosciuta sotto il nome di banda Baader- Meinhof) e di avere partecipato a rapine a mano armata per finanziare le azioni del gruppo rivoluzionario. La difesa, che aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato, ha già annunciato che chiederà la revisione del processo dinanzi alla suprema corte di giustizia. La lettura della sentenza è stata accolta da fischi e da imprecazioni da parte del pubblico, benché la polizia lo avesse accuratamente selezio nato, perquisendo tutti i visitatori e facendone entrare soltanto una cinquantina. Al grido di «criminali nazisti», «sentenza di terrore» e «libertà per Mahler», gli spettatori hanno interrotto più volte il presidente. La sentenza non ha convinto neppure i colpevolisti. La Frankfurter Allgemeine, la quale non ha mai nutrito dubbi sull'attività estremistica dell'avv. Mahler (del resto ammessa dall'imputato), paragona stamane il processo di Berlino ai molti processi contro criminali di guerra nazisti, con le parole: «Non è difficile provare l'appartenenza dell'imputato a una certa organizzazione, ma soltanto raramente si riesce a provare la sua partecipazione a un preciso reato». La condanna si è basata su tre elementi: 1) le dichiarazioni politiche dell'imputato, il quale ha sempre appoggiato le azioni criminose e gli attentati del gruppo di Andreas Baader e di Vlrike Meinhof (che hanno causato dieci morti in due anni), minacciando per esempio in una lettera «per ogni morto delle nostre file gli altri dovranno pagare con dieci morti»; 2) una serie d'indìzi; 3) la testi\ monianza di un ex-appartenente alla «Frazione armata rossa», un certo Karl Heinz Ruhland, condannato a quattro anni e mezzo di reclusio¬ nhi«sqcdaBpdaa ne per attività terroristica. Questo Karl Heinz Ruhland, diventato figura chiave in tutti i processi contro i «guerriglieri di città» tedeschi, è un personaggio alquanto dubbio. Avrebbe dichiarato a compagni di cella di avere accusato Mahler e gli altri membri della banda Baader-Meinhof in seguito a pressioni della magistratura e della polizia, le quali gli avrebbero promesso una pena attenuata se avesse prestato certi giuramenti di accusa che gli sarebbero stati suggeriti. E anche oggi, dopo che all'avvocato berlinese è stato inflitto il massimo della pena, corrono con insistenza voci secondo le quali perfino negli ambienti della magistratura si è perplessi circa l'autenticità delle accuse del testimone chiave. Il processo ha dimostrato — ha detto il presidente Raimund Zelle, nel formulare la sentenza — che Mahler e i suoi accoliti erano «senza scrupoli e un continuo pericolo per i singoli cittadini» e che «avevano pianificato il ferimento e la morte di altre persone durante le loro azioni». E in tal senso l'uideologo della guerriglia» Horst Mahler viene messo alla pari con i cosiddetti «assassini di scrivania» nazisti che non uccisero mai con le proprie mani, ma propagandarono il massaTito Sansa

Luoghi citati: Berlino, Berlino Ovest, Bonn