Pausa nnlla "corsa all'oro,, di Mario Ciriello

Pausa nnlla "corsa all'oro,, Ieri a Londra ha chiuso a 82,50 dollari l'oncia (86 venerdì) Pausa nnlla "corsa all'oro,, Un commentatore scrive: "La grande bolla aurea s'è fatta più piccola, ma si rigonfierà?" - A giudizio degli esperti inglesi la situazione rimarrà a lungo instabile (Dal nostro corrispondente) Londra, 26 febbraio. La galoppata dell'oro si è fermata. Sotto la spinta di vendite continue e copiose, il prezzo del metallo è sei-olato oggi fino a 77 dollari e 71) cents per oncia ed ha finito la giornata a 82,50 dollari. E' un calo di 3,5 dollari rispetto all'ultimo prezzo di venerdì, quando per l'impetuosa domanda si ebbe una « punta » di ben 95 dollari. Della flessione — che ha toccato anche i titoli auriferi — ha beneficiato ovviamente il dollaro, rafforzatosi qui e su altri mercati. Un commentatore scrive: i «La grande bolla aurea si è j fatta più piccola, ma si rigonj fiera?». E' possibile, perché il i cedimento odierno — anche 1 se influenzato da l'attori ; esterni, quali le voci di vendi I te auree americane — è dovu- , to soprattutto al desiderio di ] realizzare i grossi profitti ac cumulati in queste settimane I e in questi giorni. Come in Borsa, insomma. Visti gli eccezionali prezzi raggiunti venerdì, moltissimi investitori hanno deciso di vendere e d'intascare il guadagno. Bisognerà vedere adesso se questi investitori, e speculatori, torneranno all'attacco, se preferiranno una volta di più tenere meno dollari, o altre valute, e affidarsi all'oro. A giudizio della City, troppe sono tuttora le incognite monetarie perché ciò non avvenga. La situazione resta pertanto instabile. Un operatore britannico, con vasta esperienza del settore, ha detto questa sera: «Il mercato assumerà forse un andamento ad altalena. Con il prezzo in ascesa, al primo segnale di burrasca monetaria: e il prezzo in discesa, se farà bello o se la seduzione dei realizzi si farà irresitibile». Quasi nessuno crede alle voci di particolari «interventi» sovietici, sia perché i russi sono attivi di frequente sul mercato sia perché non avrebbero nessun interesse a premere eccessivamente sul dollaro. A indurre alla caute- la, almeno per un certo perio-do, potrebbe essere il prezzoche, nonostante lo slittamen-to odierno, rimane altissimo. Soltanto quattro mesi fa, il metallo oscillava ancora tra i60 e i 65 dollari. Le notizie di stampa — che Washington ha smentito ma facendo di tutto affinché continuassero a circolare — secondo le quali il governo americano starebbe studiando l'opportunità d'immettere sul mercato parte dell'oro custodito a Fort Knox hanno certamente contribuito ad accrescere la tendenza alle vendite. Chi già aveva una mezza idea di cedere i suoi lingotti s'è affrettato a farlo. Non si pensa però che l'effetto sia stato determinante: e si dubita altresì che Washington abbia tale intenzione II FinancialTimes dice: «Molte banchecentrali, le quali hanno rigo-rasamente rispettato gli ac-cordi del '6S, reagirebbero sfavorevolmente a un simile gesto». Nel '68, come si ricor- da, l'oro monetario fu «sepa rato» dall'oro privato, Un rialzo dei tassi d'interes se dai depositi bancari — al- tro provvedimento allo studio in America — potrebbe rive- larsi efficace, come l'emissio- ne di speciali obbligazioni. Grossi fondi potrebbero voi-tare le spalle all'oro e cercare negli Stati Uniti il desiderato e redditizio investimento. Le incertezze dei giorni scorsi non sono però state dissolte e, come dirà il Times domani, (da sosta di oggi potrebbe ri- velarsi temporanea». Non è il pessimismo che ispira tali pronostici, è la consapevolez- za del divario esistente fra le realtà immediate e i progetti a lungo termine. Mario Ciriello

Persone citate: Knox

Luoghi citati: America, Londra, Stati Uniti, Washington