Il ladro della bobina aveva un complice? Perquisito l'ufficio di Tom Pomi a Lugano di Guido Guidi

Il ladro della bobina aveva un complice? Perquisito l'ufficio di Tom Pomi a Lugano Prosegue l'inchiesta sui telefoni controllati a Roma Il ladro della bobina aveva un complice? Perquisito l'ufficio di Tom Pomi a Lugano Lo sconosciuto che si è introdotto, di notte, nell'ufficio del pretore Infelisi, sapevi dove era nascosta la chiave - Ha subito trovato la registrazione che cercava: quella relativa a colloqui del segretario della Cgil (Nostro servizio particolare) Roma. 23 febbraio. Il ladro che si è introdotto nell'Ufficio del pretore Luciano Infelisi per rubare una bobina con importanti intercettazioni telefoniche è ancora sconosciuto. I risultati delle indagini sono scarsi ed insignificanti: il furto sembra destinato a finire in archivio perché « ad opera di ignoti ». Si suppone che il ladro sia entrato nella stanza del pretore passando attraverso quella — comunicante — di un alt ro magistrato; si dà per cert0 cne aDDÌa aperto lo sportello dell'armadio serven- dosi della chiave che il cancelliere del dott. Infelisi, lasciando l'ufficio, al termine della giornata, era solito mettere in un determinato nascondiglio; si è giunti alla conclusione che il ladro abbia messo subito le mani sulla bobina, tralasciando le altre, perché su quella che contiene le intercettazioni dei colloqui del segretario generale della Cgil, Luciano Lama, e di uomini politici, era stato scritto « Attenzione Importante ». Ma non si è andati oltre. Rimangono, comunque, troppi aspetti ancora da chiarire: chi può avere avuto interesse a far scomparire un « corpo di reato » tanto importante; come può avere saputo il ladro che questo « corpo di reato » esisteva come poteva sapere che la bobina era facilmente individuabile e che la chiave dell'armadio era nascosta in un tavolo vicino a quello del dott. Infelisi. Due elementi hanno richiamato oggi l'attenzione del pretore che ha continuato nell'inchiesta generale affidando ai carabinieri quella sulla scomparsa della bobina: l'elenco degli acquirenti di microradiotrasmittenti da una importante fabbrica romana e l'interrogatorio del gestore di un night, Walter Briganti, Le conclusioni alle quali, sia pur in modo approssimativo, sarebbe giunto Infelisi sono: che il maggiore cliente della fabbrica che costruisce radiomicrol rasmittenti sarebbe il ministero dell'Interno; che anche la malavita romana si è servita delle intercettazioni telefoniche per organizzare ricatti. Il terreno nel quale è co¬ stretto a muoversi il pretore non è facile. Oggi, per esempio, il dott. Infelisi ha trascorso quasi l'intera mattinata ad interrogare Walter Briganti che, qualche anno fa. fu protagonista di un episodio sconcertante: il night del quale era il gestore (si tratta del « Broadtcay » in via Boncompagni, nei pressi di via Veneto) prese fuoco e fu quasi distrutto dall'incendio. La polizia accertò che « qualcuno » aveva cercato di imporre al gestore il pagamento di una tangente per essere protetto: I Briganti aveva rifiutato; le | fiamme appiccate al locale erano evidentemente la conseguenza di quel rifiuto. Il dott. Infelisi ha convocato, questa mattina, nel suo ufficio Walter Briganti (in verità, i carabinieri sono andati a cercarlo in un paesino vicino a Roma, dove abita, all'alba di oggi) avendo accertato che il gestore del night aveva acquistato un notevole numero di microradiotrasmittenti. Perché questi acquisti? Walter Briganti si è limitato a dire che preferiva il carcere r' cimitero: la paura di pa: . gli ha chiuso la bocca. Guido Guidi

Luoghi citati: Lugano, Roma