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Cortei e proteste a Napoli Sempre grave lo studente di Adriaco Luise

Cortei e proteste a Napoli Sempre grave lo studente Giornata di tensione, nessun incidente Cortei e proteste a Napoli Sempre grave lo studente Il traffico bloccato per parecchie ore - Manifestazioni di studenti e di metalmeccanici Non ancora accertato da che cosa è stato colpito il giovane durante i disordini dell'altro ieri Il giudice ha interrogato l'altro giovane ferito (Dal nostro corrispondente) Napoli, 22 febbraio. Giornata di tensione a Napoli, dopo i sanguinosi incidenti di ieri. Gli studenti dell'Istituto superiore e dell'Università hanno scioperato in massa e protestato in lunghi cortei per le vie del centro. Contemporaneamente si sono svolte le manifestazioni organizzate da metalmeccanici e autoferrotranvieri in lotta per il rinnovo del contratto di lavoro. La polizia — in numero limitato — ha sorvegliato a distanza i cortei. Non si sono avuti incidenti. Il traffico bloccato in centro per tutta la mattinata ha ripreso a scorrere con il ritmo consueto verso le 13. Verso le 10, in piazza Mancini, sono affluite le maestranze della « Alfasud », dell'» Aeritalia », della « Italsider » e dei « Cantieri Navali » di Castellammare di Stabia. Circa 10 mila operai con striscioni e bandiere sono poi hsfilati per corso Umberto. Davanti all'Università Centrale al corteo degli operai si sono accodati gli studenti che recavano anch'essi cartelli e drappi rossi. I dimostranti e n n o a hanno percorso via Sanfelice, piazza Matteotti, via Roma, piazza del Plebiscito. Gli operai si fermavano sotto la sede della Regione, a Santa Lucia, gli studenti hanno, invece, proseguito per via Chiatamone. piazza dei Martiri e via Chiaia, scandendo slogans contro il governo Andreotti e la polizia. Sono sempre gravissime le condizioni dell'universitario Vincenzo Caporale, 19 anni, rimasto ferito nei disordini di ieri. Il giovane è ancora nella sala rianimazione dell'ospedale Pellegrini e non ha ripreso conoscenza. Al suo capezzale si alternano i medici. ^Stamane, per pochi minuti è stato ammesso il padre. La madre e la sorella stanno nel corridoio, confortate da parenti e amici del giovane. Il direttore del Centro di rianimazione, prof. Gaetano Postiglione, ha precisato la natura delle ferite. « Il ragazzo presenta la frattura della volta cranica. Vi è anche un grave stato di edema traumatico del lobo cerebrale destro. E' stato operato con svuotamento dell'ematoma e decompressione ». Si salverà? « E' una risposta che non posso dare, dice il prof. Postiglione; attualmente sono normali le attività elettroencefaliche. Purtroppo l'attività respiratoria è insufficiente. Per questo, dobbiamo affidarci al respiratore automatico ». L'inchiesta della magistratura per accertare come si siano svolti gli incidenti procede a pieno ritmo. La notte scorsa, al capezzale dell'infermo, per disposizione del sostituto procuratore del tribunale, Italo Ormanni, è stato chiamato il perito settore prof. Luigi Maria Palmieri. Sull'esito dell'indagine è trapelata qualche indiscrezione, malgrado il rigoroso riserbo. Il prof. Palmieri non avrebbe stabilito con precisione la natura del corpo contundente che ha ridotto in fin di vita l'universitario, ma avrebbe constatato l'assenza assoluta, intorno alla ferita, di tracce di ustioni o bruciature, che invece si sarebbero dovute riscontrare nel caso che Vincenzo Caporale fosse stato colpito da un candelotto lacrimogeno. Il magistrato ha interrogato l'altro studente, Vincenzo Biancolillo, 24 anni, ricoverato nello stesso ospedale per contusioni e sospette fratture, e le sorelle Maria e Rosalia Liguori, di 18 e 23 anni. Le ragazze figuravano nell'elenco dei contusi che sono stati dimessi dopo le prime medicazioni; in serata hanno chiesto il ricovero per essere sottoposte ad accertamenti radiografici poiché accusano forti dolori al collo e alle spalle. L'interrogatorio dei tre giovani si è protratto a lungo. Le sorelle Liguori sostengono che erano in compagnia del Caporale e di essere state colpite dagli agenti, durante una carica, con il calcio di un moschetto. Maria, studentessa del quarto liceo scientifico, e Rosalia, casalinga, abitano nello stesso rione di Vincenzo e conoscono il giovane da anni. «Uscivo dall'Upim, dice Rosalia, quando mi sono imbattuta in Maria e Vincenzo. Ero spaventata per quanto stava accadendo e mi sono unita a loro. Per sottrarci ai disordini ci siamo avviati alla fermata del pullman, in via Monte Oliveto. davanti al cinema Adriano. All'improvviso, sono sopraggiunti una ventina di ragazzi inseguiti dalla polizia. E' stato un attimo. Ho visto Vfpcsdmte Vincenzo, brutalmente colpito al capo con il calcio del fucile, accasciarsi al suolo privo di sensi. Anche noi, che cercavamo di aiutarlo, siamo state colpite ». Analoga la tesi degli studenti della sinistra extraparlamentare che hanno tappezzato l'Università di manifesti. In essi è scritto: « Il governo Andreotti-Malagodi ha voluto la sua vittima anche a Napoli. L'universitario Caporale è stato colpito dal calcio di un moschetto da un poliziotto e non da un corpo contundente come sostengono le autorità... ». In altri manifesti viene posto sotto accusa l'atteggiamento «opportunistico» del pei, che « vuole soffocare la denuncia delle masse » e trattare con il governo di Centro-Destra. In questura il riserbo sugli incidenti è rigoroso. I funzionari dicono: « Si sta indagando, bisogna controllare il racconto dei testi, c'è un comunicato del questore ». Nel documento, dopo il bilancio dei disordini — 17 feriti, 4 arresti, 6 denunce a piede libero per oltraggio e resistenza alle forze dell'ordine — si parla dello studente ferito: «Poiché la ferita riportata dal Caporale presenta forma tondeggiante, non si può escludere che essa sia stata causata da artifici lacrimogeni oppure da un altro corpo contundente lanciato da un dimostrante ». Adriaco Luise Napoli. Lo studente Vincenzo Caporale con la madre

Luoghi citati: Castellammare Di Stabia, Napoli