"Giocherei volentieri con Gigi ed Anastasi,,

"Giocherei volentieri con Gigi ed Anastasi,, "Giocherei volentieri con Gigi ed Anastasi,, Pulici spera nell'attacco "a tre punte" "Non ho avuto una carriera facile e non pretendo di essere titolare in azzurro" (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 21 tebbraio. «Quattro anni fa mi chiamavano il "piccolo" Riva, adesso sono cresctuto». E' Paolino Pulici che parla. L'ala sinistra del Torino potrebbe addirittura esordire domenica prossima in Nazionale A proprio con la maglia di Gigi Riva. L'ex operaio di Roncello ha fatto molta strada. «Erano tempi duri quelli — ricorda Pulici — lavoravo in una fabbrica di molle •ma pensavo soprattutto al calcio. Credetemi: è meglio correre su un campo che stare in officina, e non solo per la differenza di guadagno. Per andare a Torino avevo chiesto al mio principale di concedermi quindici giorni di ferie. Lui mi aveva garantito che non avrei perso il posto. Temevo di fallire la prova e pensavo di ritornare, invece sono rimasto. Adesso il calcio è il mio mestiere». Pulici compirà ventitré anni in aprile. E' capocannoniere della serie A, con 11 gol, a pari merito con Rivera. Questo è l'anno della sua completa affermazione. Era stato lanciato nella massima divisione da Edmondo Fabbri contro il Cagliari. Disputò le ultime sei partite del campionato '68-'69 realizzando una rete. L'anno dopo, in seguito agli infortuni toccati a Petrini ed a Giannotti, si trovò sulle spalle tutto il peso dell'attacco granata. «Fu una stagione tremenda — dice Pulici — avara di soddisfazioni. Infatti in venti partite non riuscii a centrare una sola volta il bersaglio». Anche nella stagione successiva i gol arrivarono con il contagocce (tre in ventitré partite) suscitando contrastanti opinioni nella critica. Pulici continuava però ad impressionare per la sua potenza atletica e nello scorso campionato è riuscito finalmente a realizzare cinque gol in ventisei incontri. Quest'anno è esploso, dando ragione a chi credeva in lui. — Che differenza c'è tra lei e Riva? chiediamo a Pulici. «Sia ben chiaro che non ho mal cercato di paragonarmi a Riva. Gigi da anni è il cannoniere italiano per antonomasia. Ha senz'altro più esperienza di me ed è un attaccante che dal limite dell'area non perdona. Inoltre di testa è fortissimo, soprattutto per la scelta di tempo. Ritengo di essere più veloce di lui, tratto il pallone con entrambi i piedi. Di testa, debbo migliorare. A causa della mia velocità ho sbagliato del gol. In zona-tiro ci vuol sempre un attimo per pensare». — Ad Istanbul prreferirebbe giocare con o senza Riva a fianco? «Sarei per una prima linea che comprendesse anche Rtva ed Anastasi. Riva è sempre meglio che ci sia. Pietro è un elemento che fa molto movimento e gioco. Sono alla mia prima convocazione in Nazionale A e non pretendo certo di partire titolare. Se mi diranno di giocare farò il mìo dovere». — Lei si troverebbe a far parte di ima squadra comprendente ben sette juventini: riuscirebbe ad inserirsi nel modulo bianconero? « Visti i risultati che sta ottenendo la Juventus in campionato credo che il suo modulo possa benissimo adattarsi alla Nazionale. Per un attaccante l'importante è essere lanciato a dovere. La Juventus, in fondo, gioca con tre punte e nella squadra azzurra il movimento degli attaccanti è analogo. Fino a centrocampo sono quasi tutti juventini ». — Quanti gol segnerebbe se, in area di rigore, lei riuscisse ad avere la freddezza e l'opportunismo di un Bettega? « Non è facile rispondere. I gol che fa Bettega non li segno, quelli che faccio io non li segna lui. Ciascuno di noi ha le sue caratteristiche. Comunque se io riflettessi troppo, in area non ci entrerei. C'è gente che non fa complimenti. A proposito di Bettega ho giocato al suo fianco nella "Under 23" a Trieste contro l'Olanda. Vìncemmo per 5 a 0 e segnai tre gol ». — Lei recentemente ha giocato in Turchia, proprio con la « Under 23 »: sulla scorta dt questa esperienza, come si può sconfiggere la Turchia A? « Basta segnare un gol in più. Scherzi a parte, se la rappresentativa turca maggiore giocherà come i giovani, la nostra vittoria è sicura. Mi auguro soltanto che il campo di Istanbul sia migliore di quello di Ankara. Abbiamo giocato su un terreno bruttissimo, cosparso di ghiaia, in un clima polare: 7-8 gradi sotto zero a mezzogiorno. Il pubblico, inoltre, ha sempre incitato la sua squadra. La stessa cosa accadrà ad Istanbul, anzi l'ambiente sarà ancora più caldo ». Jj. Jj,