Ridurre le barriere agli scambi mondiali di Ennio Caretto

Ridurre le barriere agli scambi mondiali Discorso di Nixon alla radio Ridurre le barriere agli scambi mondiali II Presidente ammonisce indirettamente Cee e Giappone che "è ora di agire per la riforma monetaria", sulla base delle proposte Usa -."Non attenderemo a tempo indeterminato la liberalizzazione dei commerci" - Dichiarazioni di Arthur Burns (Dui nostro corrispondente) New York, 21 febbraio. A otto giorni dalla svalutazione del dollaro, il presidente Nixon ha ammonito la Cee e il Giappone, senza però nominarli, che « è ora di agire » per la riforma del sistema monetario internazionale, sulla base delle proposte fatte dagli Stati Uniti. Nixon ha anche ammonito che gli Stati Uniti non attenderanno a tempo indeterminato la liberalizzazioni" dei commerci: « Il nostro scopo principale è ridurre le barriere agli scambi e agli investimenti in tutto il mondo », ha detto. «Ma non permetteremo che si riducano in un paese c rimangano alte negli altri ». Il presidente della Riserva Federale, Burns, contemporaneamente ha dichiarato al Congresso che quella della scorsa settimana «è stata l'ultima svalutazione del dollaro». «Devo insistere che il dollaro non potrà più essere svalutato», ha proseguito Burns. «Il presidente Nixon ha chiesto al Congresso poteri straordinari per il regolamento dei commerci. Preferiremmo non doverlo fare, ma se necessario proteggeremo le nostre industrie dalle importazioni straniere». Con la svalutazione, ha aggiunto Burns, il deficit della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti potrebbe essere risanato in tre anni. «Diciamo potrebbe, perché l'obiettivo è forse troppo ambizioso». Le dichiarazioni di Nixon e di Burns hanno confermato la decisione del governo americano di uscire dalla crisi non tanto con misure economiche interne, ma con una revisione dei rapporti con gli alleati. Il Presidente ha infatti ribadito che l'espansione in corso non verrà frenata: «Ci aspettiamo un aumento del prodotto nazionale lordo di quasi il 7 per cento iti termini reali per il '73, e una diminuzione del tasso di disoccupazione dal 5 al 4,5 per cento», ha detto. Nixon ha sostenuto che la minaccia più grave alla prosperità del Paese «viene dal disavanzo commerciale,». Burns ha prospettato un ritiro parziale delle forze militari Usa dall'Europa. «Non sono un esperto di sicurezza nazionale — ha dichiarato — ma per me non ha senso tenere tanti soldati oltre Atlantico». A differenza di Nixon, il presidente della Riserva Federale ha però ammesso che «gli Stati Uniti debbono esaminare il problema dell'inflazione più di quanto abbiano fatto finora». Burns ha lasciato capire che, in caso di ne¬ cessità, restringerà il credito e si baitela per un ritorno alla politica di controllo dei salari e dei prezzi. Egli condurrà anche una campagna antimonopolistica per accrescere la competitività dell'industria americana. Nixon ha tenuto un discorso radiofonico di poco più di dieci minuti, annunciando l'invio domani al Congresso del documento economico del «Messaggio sullo stato dell'Unione». Ha dedicato buona parte del discorso all'incremento dei prezzi degli alimentari (a gennaio e febbraio è stato, proporzionalmente, il più alto degli ultimi 25 anni). L'incremento, ha promesso, si trasformerà in calo nel secondo semestre di quest'anno. Il New York Times, commentando la svalutazione del dollaro, ha proposto per la seconda volta consecutiva la creazione di una «Banca centrale del mondo». Ennio Caretto

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