La terribile notte in cui bruciò il Regio

La terribile notte in cui bruciò il Regio La terribile notte in cui bruciò il Regio Un vigile del fuoco che lavorò a spegnere l'immenso rogo racconta la sua vita - Ora è brigadiere in pensione - Vorrebbe assistere, tra le quinte, all'inaugurazione del nuovo teatro L'inaugurazione del nuovo « Regio:» non- può non suscitare ncll'a-l nimo di chi lo vide trasformato In | uno spaventoso rogo, 37 anni fa, commozione e ricordi, insieme al desiderio di assistere alla rinascila del glorioso teatro. Nei giorni scorsi Specchio dei tempi si ò fatto interprete del desiderio di una lettrice torinese, moglie di un pompiere settantenne: dare al ma. rito la gioia di intervenire allo spettacolo di gala del «Regio», dove aveva prestato servizio per molte «stagioni» e che tentò invano di salvare dalla distruzione. Carlo Oria era entrato nel corpo dei «pompieri municipali» nel 1927, a 24 anni. «La sera dcll'H febbraio 1930 si rappresentava Llola. Trattandosi di un'opera villereccia erano di scena anche capre, galline r un asinelio. Ne! vicino teatro "Vittorio Emanuele" si rappresentavano invece Cavalleria rusticana e Pagliacci. Tra un atto e l'altro, un inserviente era venuto a prendere al "Regio" l'asinel I lo per portarlo sull'altro palcoscenico: il somaro è stato l'unico superstite delle bestie carbonizzate dall'incendio. Ero di servizio con diciannove altri pompieri, come sempre. Al termine dello spettacolo ero tornato a casa, tutto sembrava in ordine. «Nessuno ha mai potuto diagnosticare con esattezza le origini del disastro. La prima squadra accorsa sul posto ha perso un po' di tempo perché si trattava innanzitutto di salvare i custodi, che dormivano nelle soffitte del teatro. Abbiamo inondato d'acqua il rogo tutta la notte, ma invano. Per parecchi giorni ci Siamo dedicati alla rimozione delle macerie, anche se non c'era più nulla da recuperare». Carlo Oria voleva bene al «Re- gio», perché vi trascorreva molte|sere ed era orgoglioso di vigilare |sulla sua sicurezza. Per questo ci terrebbe ad assistere all'inaugura- zione del nuovo teatro magari die- tro le quinte insieme ai «vigili del fuoco» che gli ricorderebbero la | giovinezza e le fatiche sopportate con entusiasmo, L'incendio del «Regio» ò stato soltanto uno degli episodi della sua carriera, conclusa nel 1958 con i galloni di brigadiere. Altri, assai più dolorosi e drammatici, I sono impressi nella sua memoria. Basti pensare ai bombardamenti su Torino durante la guerra, ai feriti da estrarre dalle rovine delle case crollate, ai cadaveri da recuperare, allo fiamme che divoravano gli edifici e le fabbriche per effetto degli ordigni al fosforo. Oria e i suoi commilitoni dormivano vestiti, ammesso che fosse possibile riposare con quell'infernale carosello di apparecchi che a centinaia sorvolavano la città scaricando morie c distruzione. Si | | prodigò in altri teatri torinesi per: dedomare le fiamme: dal «Chiarella»I Hoall'fiAlfieri», dal «Rossini» al i ba«Maffei». | saInfinc un'altra tragedia: lo ' roschianto, a Superga, dell'aereo ; nache riportava a casa la squadra1 degranata. «Toccò anche a me — di- | zice l'anziano pompiere — accorre-1 l'are sulla collina per partecipare al ! rerecupero delle salme straziate, veUna visione agghiacciante, che! conon riuscirò a dimenticare. Tutti ' riglie! corpi senza vita, che fino a ; cnI qualche attimo prima anparlenc- ' st i I vano a giovani nel fior dell'età, a dirigenti stimati, a giornalisti di cui leggevo i resoconti di vittorie sportive. Non è vero che il mestiere indurisca il cuore, renda insensibili di fronte alla sventura. Spesso, nel mio mestiere ho avuto le lacrime agli occhi, nel vedere tante vile stroncate per colpa degli uomini o della fatalità». II brigadiere Oria ora si gode 11 meritato riposo ma spesso va ancora nella caserma dei pompieri per rievocare ardimenti e oscuri atti di eroismo che lo ebbero protagonista. «E' un modo di non sentirmi vecchio e illudermi di avere ancóra l'elmetto c la divisa, pronto a precipitarmi dove c'è qualcuno o qualcosa da salvare». Pubblichiamo un altro elenco delle offerte giunte al Fondo di Specchio dei tempi dal 2 al 25 gennaio, per un totale complessivo di lire 18.372.920. Corrado, rinunciando all'albero di Natale per un bimbo povero 5000; Perché un bimbo preghi per me Papa Giovanni XXIII e il Sacro Cuore di Gesù, Renato Stobbio 5000; Cairoli Clara 5000; N. N. 5000; N. N., per i bimbi poveri 5000; Angela, Asti, perché un bimbo sorrida nel giorno della Befana 5000; Aurelio e Silvia 5000; N. N. 5000; Tata 5000. Foramitti, Capriata 5000; Anna e Sergio 5000; Un sorriso per un bimbo 5000; In memoria di Papa Giovanni XXIII, Peracca Chiara 5000: In onore di Papa Giovanni XXIII aspettando grazia, M. R. Cirié 3000. Riviera Cornelio, pensionato 8000: In memoria di Papa Giovanni XXIII, F.C. 3000; In ono- I i nacoarLerenecaUreconedadesetauntraue peUràbzigucalagicolegizitizimràl'—chtofudre di Papa Giovanni XXIII, Lina j 51 d2500: Ferrari Emma Bertolina, Helsingborg, Svezia 1.415; Ca/. Domenico Chionetti 1000: In memoria di Papa Giovanni XXIII, Ester Bruno 1000; N. N. 1000; | N. N., in onore di Pana GioO vanni XXIII 1000; Per i bimbi poveri 1000; U. C. 1000; Giache- rio Giuseppina 1000; N. N. 1000. In onore di Papa Giovanni | xxm. silvia, intra ìoo.ooo-, ri- 1 o-1 na e Renato in ricordo dei loro ra I cari 100.000; M. P. 60.000; Costa! il I Aldo, Cocconato 50.000; N. N. in in ricordo di mio padre 50.000 a, I Mario e Luisa 50.000; A nome di r- I Cesare e Giancarlo 50.000; A. B., to I Avigliana 30.000; N. N. 25.000; n- | b. O. 25.000; In onore di Papa saeltcea euaei i l a e i i e r ) l i o n0 ane 2 onon obuci o Giovanni XXIII, Nonna Giulia 20.000; Per grazia ricevuta per intercessione di Papa Giovanni XXIII, Tanzi, Fontanellato (Parma) 20.000. In memoria del sig. Luigi Gozzi. Anna Costantino 13.000; Erbino Angelo 12.500: Renzo e Rina in memoria dei cari defunti l 10.000; Raffaella (per i poveri) | 10.000; Due pensionati 10.000; N. N. 10.000; M.F., Arenzano, 10.000; Wilma 10.000; In onore di Papa Giovanni XXIII, Aosta, G. S. 10.000; In memoria di Papa Giovanni XXIII invocando aiuto e protezione, Perotto Lida, Tavagnasco 10.000. In memoria dei miei cari defunti. Lina M, Borgosesia 10.000; A. O. per un bimbo povero in memoria di Papa Giovanni XXIII 10.000: In richiesta di una grazia, Malvina e Nerio Gregori 10.000; Dandina Pelloni, Novara 10.000; In memoria di mio marito e in onore di Papa Giovanni XXIII e Padre Mariano, P. M., Susa 10.000; N. N-, Aosta 10.000; Gianna e Lino 10.000; N. N. 10.000; Ivana Laura a Papa Giovanni XXIII affinché preghi per tutti 10.000. In memoria dei miei cari defunti, Dino Sillani 10.000; Ester e Marino Pistoia. Vigevano 10.000; A.D.C. 10.000; Piera in ricordo di Armando 10.000; Ricordando Papa Giovanni XXIII, T.G.R. 10.000. (continua) I | I Carlo Oria: «Ricordo l'incendio come fosse avvenuto ieri»