Un passaggio nascosto nella carrozzeria conduceva al deposito dei gioielli rubati

Un passaggio nascosto nella carrozzeria conduceva al deposito dei gioielli rubati La "mobile" cercava automobili, ha trovato preziosi Un passaggio nascosto nella carrozzeria conduceva al deposito dei gioielli rubati A Moncaliuri - Il proprietario ha avuto una crisi quando gli agenti hanno scoperto l'uscio - Altra operazione: i carabinieri arrestano 3 ladri di un'oreficeria di Susa in base a un frammento di cric A Torino si rubano in una cinquantina di auto al giorno. E' un fatto preoccupante più che per il furto in sé per le implicazioni che esso può avere. Di rado infatti i ladri si limitano ad impossessarsi di una macchina. Spesso la usano per compiere altre imprese pericolose: aggressioni, scippi, rapine. Si rende pertanto necessaria un'attenta vigilanza ancne perché solo una parte delle auto rubate viene recuperata. Le altre dove vanno a finire? Per accertarlo da qualche giorno gli agenti, su ordine della Procura della Repubblica perquisiscono parecchie carrozzerie della città e dei centri della cintura. Si sospetta infatti che alcune auto sottratte ai proprietari siano portate presso compiacenti meccanici per essere truccate. Nel quadro di questa operazione ieri gli uomini della squadra mo- media . bile hanno visitato la carrozze' ria di Tommaso Giovetto, 52 anni, abitante a Moncalierl in via Pastrengo 74. Non sono state trovate macchine rubate, ma l'irruzione della polizia ha permesso di recuperare un altro genere di refurtiva in notevole quantità. Il locale che si trova a pianterreno, sotto l'alloggio del Giovetto, non è molto ampio. Vi lavorano anche due dipendenti. Quando ieri pomeriggio il proprietario ha visto giungere gli agenti è sbiancato in volto ed è rimasto un attimo interdetto. Poi ha cercato di riprendere il suo sangue freddo e imperturbabile ha detto: «Buongiorno, vi sono grato di questa visita, come potrete accertare qui è tutto in regola con la legge. Nessuna attività sospetta, io sono un lavoratore onesto». Gli agenti hanno compiuto una perquisizione meticolosa. Tutto sembrava a po- è l i e n o - o a o sto. Con un sorriso il Giovetto stava per riaccompagnarli all'ingresso quando i militi hanno scoperto un piccolo uscio nella retrobottega, celato da una cortina di stracci. «E questo dove porta?», hanno domandato. Il proprietario ha perso la sua sicurezza. Ha detto: «Proprio non lo so. Questa porla permette l'ingresso in un locale che non fa parte della carrozzeria, appartiene ad altri proprietari, rivolgetevi a loro». Ma è apparsa una giustificazione puerile, tanto più che il Giovetto è stato subito smentito dai suoi due dipendenti: «Ma che cosa dice? L'abbiamo vista più volte entrare là dentro e non ha mai voluto che la seguissimo». Gli agenti hanno chiesto la chiave al proprietario. Lui ha avuto una crisi isterica. Si è messo a gridare: «No, là dentro non entrate. Ci sono cose riservate che non vi interessano». E' stata forzata la serratura e ci si è resi conto fsubito della resistenza del proprietario. Ammucchiati in un angolo, dentro sacchetti di plastica la squadra mobile ha scoperto parecchi oggetti d'oro e d'argento, anelli con brillanti, catenine, collane con perle, pellicce. «Da dove viene questa roba?», hanno domandato, ed il Giovetto: «E chi lo sa, io non l'ho mai vista». Gli agenti hanno trovato anche una carabina calibro 9, non denunciata. Il proprietario c stato arrestato per detenzione abusiva di arma e ricettazione. E' presumibile che il Giovetto fosse in contatto con una banda di malviventi che negli ultimi tempi ha saccheggiato gioiellerie e oreficerie in vari centri. Si stanno svolgendo indagini per accertarlo. La Questura ha reso noto che il carrozzire aveva già avuto che fare con la giustizia per bancarotta fraudolenta. e di fne oo nn re io. ooo* * Padre e figlio sono stati arrestati ieri dai carabinieri del Nucleo investigativo per aver saccheggiato un'oreficeria di ' Susa. Sono Francesco e Giovanni Giolitto, di 45 e 20 anni, abitanti in via Duino 179. Per lo stesso reato i carabinieri hanno tratto in arresto Sante Macripò, 19 anni, via e i Fratelli Garrone 67/39. Il furto lu commesso il 12 gennaio. Alcuni individui scesi da un'auto mandarono in frantumi con un cric la vetrina dell'orefice Gino Reggiani e rubarono anelli, collane, bracciali per tre milioni Le indagini svolte dai carabinieri di Susa hanno permesso di risalire agli autori del furto gra- zie alla calotta del cric rimasta tra i frammenti delU vetrina. Da questo particolare si e giunti all'auto alla cuiale appurieneva il cric e dalla macchina al suo proprietario, Francesco Giolitto. Oltre ai Giolitto e al Ma ripò, per il furto si trova già in carcere Cataldo Vozza, 19 .inni, via Amari 0, arre-tato la settimana scorsa. I carabinieri ricercano altri due appartenenti alla banda. 1 11 carrozziere Tommaso Giovetto, arrestato - Francesco Giolitto e il figlio Giovanni

Persone citate: Cataldo Vozza, Francesco Giolitto, Fratelli Garrone, Gino Reggiani, Giolitto, Giovanni Giolitto, Macripò, Spesso

Luoghi citati: Susa, Torino