Presi i presunti assassini del portavalori uccise a rivoltellate da quattro banditi

Presi i presunti assassini del portavalori uccise a rivoltellate da quattro banditi La sanguinosa aggressione nel dicembre scorso a Montanaro Presi i presunti assassini del portavalori uccise a rivoltellate da quattro banditi Sono tre giovani del luogo e uno di Chivasso - Quest'ultimo ha reso piena confessione e fatto i nomi dei complici, che ' negano - La rapina mentre la vittima, assieme alla moglie, portava su un carrettino i sacchi di corrispondenza e i valori in stazione - Alla vista dei banditi, con barbe fìnte e parrucche, reagì lanciando sassi - Il colpo fruttò 22 milioni ~~fDal nostro inviato speciale) Chivasso, 14 febbraio. Quattro giovani sono stati arrestati questa notte per la spietata, tragica aggressione del 6 dicembre scorso al portavalori Vincenzo Minetti, 64 anni, nella piazza di Monta naro. L'uomo scortava la moglie Maria, 60 anni, portalet tere, dall'ufficio postale alla stazione. Insieme spingevano un carettino colmo di sacchi di corrispondenza. Avevano anche una busta con 22 milioni. All'improvviso l'agguato, in pieno giorno. I ban- ditdvtditi erano mascherati con j parrucche e barbe finte. Vin- ' cenzo Minetti cercò di difen i dere in extremis se stesso e i valori, prendendo a sassa te i rapinatori. Cadde freddato dai proiettili. L'assassinio, la rapina, avevano agghiacciato gli abitanti del piccolo centro: gente tranquilla, di poche parole. Da quel 6 dicembre sul paese era sceso come un incubo, la paura si era diffusa nelle famiglie. Oggi tutti hanno tratto un sospiro di sollievo alla notizia della cattura della banda. Guardano attentamente le fotografie dei presunti colpevoli: volti fami- liari, conosciuti. Sono infatti di Montanaro tre di essi (i carabinieri li hanno sorpre- tptsi mentre dormivano), il j aquarto ha abitato fino a ieri a Chivasso. Ecco i loro nomi: Giuseppe Senfet, 28 anni, sposato, con una bambina, Montanaro via Petitti 21; Roberto Pasquero, 22 armi, via Cena 32; Mariano Costanza, 19 anni, via Clara 1. Il primo sarebbe stato la « mente » della banda e l'autista (zoppica un po', fuori dell'auto si sarebbe tradito); il Costanza invece avrebbe materialmente ucciso il Minetti, sparando con la pistola. Il quarto arrestato, si chiama Claudio Preveato, 22 anni, Chivasso via Torino 48 e da quest'ultimo sono partite le indagini dei carabinieri che I hanno portato agli arresti. Il Preveato era sotto sorveglianza da tempo. Si sapeva j che non lavorava: soltanto 6 | mesi fa era stato per una decina di giorni alle dipendenze di una industria, poi più niente. In compenso, negli ultimi tempi conduceva una vita diversa, spendeva, faceva grossi progetti. Ieri, nel quadro di alcune indagini su auto rubate, il tenente Gioia lo ha invitato in caserma. Gli ha fatto alcune domande poi, d; colpo: « Ma tu, di Montanaro, sai niente? ». Il giovane si è irrigidito, è rimasto muto per qualche attimo. Poi ha ammesso: « Sì, c'ero anch'io, non ne posso più, vi racconterà tutto. Ho il rimorso di quello che è accaduto ». Quindi ha fatto i nomi dei complici: Senfet, Costanza, Pasquero. Al pretore dott. Secci, ha quindi completato il racconto che è coperto dal segreto istruttorio. Sembra che il Preveato abbia indicato nel Senfet l'organizzatore del colpo: « Era lui il capo, ci ha convocati in un bar di Montanaro la sera prima. C'erano anche gli altri due. Ci mettemmo d'accordo ». Come è noto i banditi giunsero verso mezzogiorno sulla piazza di Montanaro. La loro « 1750 » targata Novara fu notata da alcuni testimoni priI ma della rapina. Alle 14,45, | zl ti e la moglie. Quando i due coniugi con il carretto della posta giunsero nella piazzetta, la « 1750 » sbucò da una viuzza latprale e andò a fermarsi acu nto al carretto. Ne scesero tre giovani, con barbe finte e capelli lunghi. Il Minetti cercò di aggirare l'auto con il carrettino ma si trovò le canne di due rivoltelle puntate. «Dagli tutto e scappa » gridò Maria Minetti al marito. L'uomo invece raccolse una pietra e la lanciò contro i ra- appostati nei pressi della piaz zetta Frola, poco distante dal- la stazione attesero il Minet- pinatori. Seguirono gli spari e il corpo del procaccia si accasciò fulminato. 11 Preveato dice: « Fu Costanza a sparare. Esplose cinque colpi, al secondo vidi cadere Minetti. Ma lui continuò a premere il grilleto, due tre volte, non ricordo ». E' andata davvero come sostiene il giovane che accusa? Pare che gli altri neghino tutto, persino di conoscerlo. Tutti hanno presentato degli alibi, controllati in giornata dai carabinieri. Il Senfet quel giorno si sarebbe recato a Pont St-Martin, per riscuotere un credito da un impresario. Quanto al Costanza e al Pasquero, avrebbero detto di essersi recati a lavorare presso un'impresa a Caselle. In pretura stamane si è svolto anche un confronto fra i quattro, ma ognuno è rimasto sulle sue posizioni. I carabinieri hanno com piuto" perquisizioni nelle case degli arrestati. Nell'abitazioI ne del Costanza, a Montanaj ro, sono state trovate due j parrucche, una bionda e una 1 bruna. Armi, niente. La ve- dova Minetti, da una settimana tornata al lavoro nel suo ufficio (« Non ce la faccio ancora, ma l'ha voluto il dottore, altrimenti, ha detto, divento pazza») ha appreso la notizia verso mezzogiorno. Ha commentato: « Li conoscevo tutti, portavo loro la posta. Che posso dire? Non l'avrei mai pensato. Eppure da come sono andate le cose, non potevano essere forestieri. Sapevano troppo di me e'mio marito». Antonio De Vito h I i D ii Gi Sf Cldi P Mi C Rb Pe Chivasso. I quattro arrestati. Da sinistra, Giuseppe Senfet, Claudio Prevealo, Mariano Costanza e Roberto Pasquero

Luoghi citati: Chivasso, Montanaro, Novara