Il magistrato accuserebbe un investigatore di controlli telefonici per un gruppo di destra di Guido Guidi

Il magistrato accuserebbe un investigatore di controlli telefonici per un gruppo di destra S'allarga l'inchiesta sulle intercettazioni di 500 apparecchi Il magistrato accuserebbe un investigatore di controlli telefonici per un gruppo di destra Si tratta di Tom Ponzi, che è stato incriminato - Lui smentisce e afferma-. "Lo spionaggio telefonico è una realtà nella vita nazionale a tutti i livelli: politico, economico, industriale e privato. Tutti i casi giudiziari più importanti sono nati da intercettazioni" - Un tecnico della Sip sotto accusa (Nostro servizio particolare) Roma, 13 febbraio. Tom Ponzi c stato incriminato per 1" spionaggio telefonico. Il pretore, laiciano Infelisi. ha preso oggi questa decisione dopo avere interrogato a-lungo l'investigatore privato al quale, in pratica, si contesta d'avere intercettalo talune conversazioni telefoniche (multa da 4 a 120 mila lire) utilizzando la collaborazione cli un tecnico della Sin per cui il codice prevede una pena da (i mesi a 3 anni di reclusione. Tom Ponzi ed il suo difensore, Gastone Nencioni, senatore missino, hanno smentito ufficialmente la circostanza, sostenendo che quello di oggi è stato soltanto l'interrogatorio di un indiziato di reato che — ha aggiunto esplicitamente il parlamentare — non ha ancora assunto, come tale, la veste di imputato. Secondo talune indiscrezioni, inve- ce, il magistrato contesterei 1 be a Tom Ponzi di avere com- i piuto numerose intercettazioni telefoniche « per conto di I una organizzazione di estrema destra ». L'investigatore è stato fra i | primi sui quali il pretore Lu- ] ciano Infelisi ha soffermato i l'attenzione. Il giorno succes- ! sivo alla fuga delle notizie ! sull'inchiesta dagli uffici giù- : diziari, una pattuglia di carabinieri si presentò nei locali ! dell'agenzia romana di Tom Ponzi in via Veneto e con j l'autorizzazione del magistra- j to frugarono un po' dovun- ! quo, trovando soltanto due j microradiotrasmittenti di ori-1 gine giapponese. « Si tratta di due apparec- i chi — è stata la tesi di Tom Ponzi — che ho acquistato in Giappone 14 anni or sono e \ che ho utilizzato soltanto per controspionaggio. Infatti, io non ho mai fatto dello spionaggio telefonico, ma ho compiuto indagini per accertare I se i telefoni dei miei clienti \ erano sotto controllo. Ed ho I avuto sempre ottimi risultati. \ Mi sono dedicato quasi esclu- sivamente a questo genere di | attività da due anni circa e cioè da quando mi sono reso conto quali pericoli rappresentassero questi sistemi di controllo e di spionaggio ». « Lo spionaggio telefonico — ha sottolineato Tom Ponzi ad un gruppo di giornali sti convocati per una conferenza stampa subito dopo l'interrogatorio — è ormai j una realtà nella vita nazio- -. naie a tutti i livelli: politico, economico, industriale e privato. Tulli i casi giudiziari più importanti sono praticamente nati da intercettazioni I telefoniche. Da questo tipo i ' particolare di spie non si salva nessuno. Anzi, posso \ \ dire che la psicosi è così dif- i ! fusa che noi investigatori pri- I i vati lavoriamo più per difendere i segreti dei nostri ] clienti che per conoscere i quelli dei loro concorrenti. i Infatti, non è affatto difficile ' intercettare una telefonata: è sufficiente rivolgersi ad un . detective di pochi scrupoli o ad un tecnico per controllaj re una lìnea telefonica, per i organizzare un ricatto. L'ho scritto nelle mie dispense che i miei allievi debbono stu-dive ». Tom Ponzi viene considera- I letti e Nerio Gunella: 9 mesi to uno dei piti organizzati in- vestigatori privati italiani. La sede legale della sua agenzia è a Milano, ma ha aperto una succursale anche a Roma. Qualche giorno fa, però, questa sua iniziativa gli è costata molto salata: il pretore Francesco De Chiara lo ha incriminato e condannato a un anno di arresto e a 200 mila lire (con lui ha condannato anche i suoi collaboratori Benito Dini, Ugo Po- ai primi due, 6 mesi al terzo) perché ha esercitato a Roma l'attività di investigatore privato senza l'autorizzazione statale prevista dalla legge di p.s. Gli è stata concessa la | sospensione condizionale dei I la pena e questo rende più t delicato il suo'caso nella ih- I' dagine del pretore Luciano Infelisi: infatti se dovesse essere ritenuto colpevole ora I dovrebbe scontare anche la 1 precedente condanna. | In ogm- mocj0 Tom Ponzi j (il suo difensore sen. Nen- j cioni ha insistito sino a se : ra nello smentire ufficialmen | te che l'investigatore sia staI1 j to incriminato ) sostiene di ! essere molto tranquillo. La I presenza di due radiomicro- ! trasmettitori nella sua agen- j zia non lo preoccupa. « A Mi- lano — è stata la sua tesi parlando con i giornalisti — j ne vengono usati a centinaia e servono per il controspioI naggio. Io posso assicurare - di avere scoperto che un ' grosso personaggio del moti; do finanziario aveva il tetefoI no sotto controllo usando | questo tipo di apparecchi che j ho anche prestato ai servizi \ \ di Stato. Si parla di una nuo-1 I va legge: ben venga. Commi- \ I que. è bene andare sino in \ 1 tondo a questa storia. Ho la impressione che ci sia qualche cosa di molto importante ». Oltre a Tom Ponzi, il pretore ha deciso di incriminare anche un secondo personaggio di questo scandalo: è un modesto tecnico della Sip. Ha ammesso di avere sistemato alcune radiotras- mittenti sulle linee telefoni- che su indicazione di un in- vestigatore privato. Non sa chi abbia controllato: gli di- cevano soltanto quali nume- ri telefonici dovesse intercettare e lui dietro compenso t« modesto, molto modesto »: sostiene) ha eseguito. Guido Guidi \ i I s'arbfI c! v1 v1 p' t| l| tèdTSnn| tj PI rI dI rlzi al: T- mt1 s' c| v! Sj tI l| vj | Roma. L'investigatore privato Tom Ponzi (Foto Bonasia)

Luoghi citati: Giappone, Milano, Roma