Esplode un serbatoio e colpisce in faccia 2 operai: un morto e un ferito gravissimo

Esplode un serbatoio e colpisce in faccia 2 operai: un morto e un ferito gravissimo Gravi sciagure sul lavoro a Lucento e a Settimo Esplode un serbatoio e colpisce in faccia 2 operai: un morto e un ferito gravissimo In un'officina meccanica - La vittima aveva 32 anni, era padre di due figli; il sopravvissuto ha 28 anni e tre bambini - In una carpenteria di Settimo una sega elettrica stronca un braccio a un apprendista di 15 anni Nelle Officine Calabrese di via Lucento 82 bis ieri, alle 16, due operai stavano saldando un vecchio serbatoio. C'è stata una esplosione, il contenitore li ha colpiti in piena faccia. Gian Luigi Albanese, 32 anni, piazza Manno 1, è morto mentre veniva trasportato al Maria Vittoria; Andrea Attolico, 28 anni, Collegno, via Manzoni 1, ha riportato la commozione cerebrale e un grave trauma cranico. E' morente. Dice Sante Mannarini, 42 anni, direttore della ditta: « C'era una pausa nei lavori, non c'erano cose urgenti da tare. I due operai hanno cominciato a riattare un vecchio serbatoio per camion, che non usavamo da 5 o 6 anni ». Albanese e Attolico hanno prima controllato la tenuta del contenitore, poi hanno applicato, sul fondo, un rubinetto. Vittorio Piazza, 42 anni, un compagno di lavoro, ha assistito alla disgrazia, e Ero a quattro metri da loro. Ho sentito uno scoppio, ho visto il serbatoio saltare in aria », Ha investito come una bomba i due operai, poi è rotolato ad una decina di metri di distanza. I feriti sono stati soccorsi, ca- raio ricati su un'auto, accompagnati all'ospedale. Gian Luigi Albanese vi è giunto cadavere. Dicono i medici: « Aveva molte fratture alla taccia e alla testa ». Sposato da 5 anni con Teresa Tansella, 23 anni, era padre di due bimbi, il maggiore ha 4 anni. Anche Andrea Attolico, il compagno rimasto gravemente ferito, è sposato, ha tre figli: l'ultimo è nato due settimane fa. L'Ispettorato del lavoro e gli agenti del commissariato Campagna hanno aperto un'inchiesta. Si pensa che il serbatoio contenesse residui di combustibile. Con il calore della fiamma ossidrica, all'interno si sono formati dei gas che sono esplosi. E' un'ipotesi, al momento la più probabile. * Un ragazzo di 15 anni ha perso il braccio sinistro in un infortunio sul lavoro: una sega elettrica gliel'ha amputato sotto il gomito, i medici hanno tentato invano di riattaccare l'arto. La vittima si chiama Maurizio Biolcati, abita in via Vercelli 31 a Settimo con il padre, Menotti, 42 anni, saldatore alla Fiat, la madre, Carmela, 43 anni, e la sorella, Maria Elisa, 11 anni. Quindici giorni fa Maurizio, che frequentava la terza media, ha voluto smettere di studiare. Racconta il padre: «Abbiamo avuto discussioni interminabili ma non sono riuscito a fargli cambiare idea ii. Il ragazzo si è trovato un lavoro come apprendista nell'officina di Walter Mainardi in via Rosselli 9 a Settimo. Una piccola ditta di carpenteria meccanica, con tre dipendenti. Ieri, alle 14,30, Maurizio Biolcati tagliava dei regolini di metallo per le rifiniture delle finestre. Un lavoro semplice, che non presenta pericoli: il pezzo viene fissato ad una morsa azionata da una leva, una seconda leva abbassa la sega elettrica che ira lentamente. Un altro opeCalogero Scarantlnò, 17 an- ni, via Volta 18 a Settimo, saldava alcuni pezzi in fondo al capannone: « Ho sentito Maurizio urlare il mio nome. Mi sono voltato, me lo sono visto davanti con il braccio penzolante, attaccato al corpo da un brandello di carne ». Il proprietario ha chiamato un operaio della Ceat che abita nella casa vicina, Bruno Trombetta, che ha caricato il ragazzo sulla sua auto e l'ha portato all'Astanteria Martini. Mentre l'infortunato entrava in sala operatoria, una « Volante » a sirena spiegata correva all'Avis a prelevare alcuni flaconi di sangue. I chirurghi hanno tentato di riattaccare l'arto, ma dopo un'ora e mezzo hanno dovuto desistere: l'osso era spappolato, le arterie recise. Alle 16,30 hanno dovuto amputarlo. Al risveglio dall'anestesia, Maurizio gridava: x II mio braccio ii. Fuori, nel corridoio, il padre ascoltava singhiozzando. Gian Luigi Albanese, 32 anni, morto nell'infortunio - La moglie Teresa - Maurizio Biolcati, assistito in ospedale dal padre

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