Chiesta al Congresso degli S.U. una drastica riduzione delle truppe americane sia in Indocina sia in Europa di Loris MannucciAndrea Barbato

Chiesta al Congresso degli S.U. una drastica riduzione delle truppe americane sia in Indocina sia in Europa Mozione del senatore Mansfield, previsto un aspro dibattito Chiesta al Congresso degli S.U. una drastica riduzione delle truppe americane sia in Indocina sia in Europa Entro domenica rimpatrio dei primi prigionieri e rimozione delle mine ad Haiphong - A Parigi, incontro sudvietnamiti-Vietcong (Dal nostro corrispondente) New York, 5 febbraio. Mentre l'attività diplomatica della Casa Bianca per rafforzare la pace in Indocina prosegue intensa, il Congresso a Washington prende misure per impedire che si ripeta una tragedia come quella del Vietnam. Una mozione al Senato limita considerevolmente i poteri presidenziali in caso di guerra; un'altra, presentata dal leader democratico Mansfield, stabilisce una drastica riduzione delle forze oltre che in Indocina anche in Europa. Si prevede una dura battaglia questo mese, perché il governo ha già manifestato la propria opposizione. Il rimpatrio dei prigionieri di guerra americani e lo sgombero delle mine dalle acque nordvietnamite incominceranno « a metà di questa settimana ». Lo ha dichiarato oggi il portavoce del Pentagono Friedheim a Washington, precisando che le discussioni in corso ad Hanoi e a Saigon « procedono favorevolmente ». I primi cento prigionieri circa verranno liberati « entro domenica », data in cui Henry Kissinger si troverà nel Nordvietnam. Sempre entro domenica, verran¬ no disinnescate le prime mine, in una lunga e complessa operazione diretta dall'ammiraglio Brian McCauley. Nel Sudvietnam, le violazioni dell'armistizio sono notevolmente diminuite, e sono entrate in funzione sia la Commissione di controllo internazionale, sia quella militare quadripartita. Nel Laos e nel Cambogia si svolgono negoziati di tregua, pare dopo mediazione della Cina e dell'Urss. A Parigi si sono aperte le consultazioni politiche tra il governo di Saigon e il Vietcong. E Kissinger ha ottenuto assicurazioni sulla conferenza internazionale indocinese indetta per il 16 prossimo a Parigi o a Vienna. Il rimpatrio dei prigionieri è atteso con ansia da tutta l'America. Già domani o dopodomani, l'aviazione Usa potrebbe raccoglierne una decina nella giungla presso An Loc. la città che controlla l'autostrada tra Saigon e Phnom Penh. Per lo sgombero delle mine, Hanoi ha accolto amichevolmente il primo alto ufficiale Usa da dodici anni a questa parte. L'ammiraglio McCauley è giunto nella capitale nordvietnamita da Honolulu, e si è subito recato al porto di Haiphong. Nel Nordvietnam, in concomitanza con questi due eventi, Kissinger dovrebbe incontrare un'atmosfera costruttiva. Il consigliere della Casa Bianca mira ad una normalizzazione dei rapporti, senza peraltro il riconoscimento diplomatico, ed è disposto a discutere degli aiuti economici. Kissinger partirà da Washington venerdì, e non è escluso che faccia sosta, a Mosca. Dal 15 al 19 febbraio, dopo due giorni di riposo in una località non ancora precisata, sarà a Pechino per colloqui con Chi En-lai. Ennio Caretto Parigi, 5 febbraio. La prima riunione delle due parti sudvietnamite, svoltasi stamane a Parigi al Centro delle conferenze internazionali, è durata un po' più di due ore in un'atmosfera distesa, a quanto hanno dichiarato i partecipanti. Le due delegazioni — governo di Saigon e governo rivoluzionario provvisorio — non erano tuttavia dirette dai rispettivi capi, bensì dai «vice », i quali hanno poi precisato che si trattava soltanto di una riunione preliminare per preparare la procedura delle trattative che dovranno risolvere i problemi interni del Sudvietnam. Secondo l'accordo firmato a Parigi il 27 gennaio scorso, le due parti sudvietnamite si devono intendere sulla formazione di un « Consiglio nazionale di riconciliazione e di concordia nazionale » a tre componenti — cioè governo di Saigon, vietcong e neutrali — incaricato di applicare gli accordi e di organizzare le elezioni sulle quali c'è tuttavia divergenza. Saigon chiede elezioni per la scelta di un nuovo presidente della Repubblica nell'ambito dell'attuale Costituzione sudvietnamita, mentre il governo rivoluzionario provvisorio insiste sull'elezione di un'assemblea costituente che determinerebbe poi il futuro regime. Le due parti si dovranno intendere anche sulle misure da adottare per la riduzione delle forze rispettive (comprese implicitamente I quelle del Nordvietnam che si trovano nel Sud) e infine la smobilitazione. Il capo della delegazione | di Saigon ha affermato che oggi « sono state discusse le \ modalità per l'apertura delle consultazioni fra le due \ parti ed è stato raggiunto l'accordo su parecchi punti». Le discussioni riprenderanno domani l'altro, a Parigi. Loris Mannucci (A pag. 13: Incidente tra sud e nordvietnamiti. La difficile « mappa della pace », di Andrea Barbato).

Persone citate: Brian Mccauley, Ennio Caretto, Henry Kissinger, Kissinger, Mansfield