Sciopero "generale,, di 4 ore in febbraio di Giancarlo Fossi

Sciopero "generale,, di 4 ore in febbraio DECISO DA CGIL, CISL E UIL Sciopero "generale,, di 4 ore in febbraio Per sollecitare la conclusione dei contratti ancora aperti, in particolare di quello dei metalmeccanici - L'agitazione forse il 21 o il 22 febbraio - Oggi l'annuncio ufficiale dei sindacati - Prossimi scioperi degli elettrici; in alcune regioni fermi i parastatali (Nostro servizio particolare) Roma, 5 febbraio. Un nuovo sciopero generale di quattro ore è stato sostanzialmente deciso questa sera dalla segreteria della federazione Cgil, Cisl c Uil per sollecitare la conclusione di tutti i contratti ancora aperti, c in particolare quello dei metalmeccanici, che si trascina da quattro mesi. Alla riunione hanno partecipato anche un centinaio di dirigenti di tutti i sindacati nazionali e le Federazioni di categoria. Lo sciopero, che verrà annunciato domani, sarà attuato nella terza decade di l'eliInaio, probabilmente il 21 o il 22, con modalità che saranno stabilite. Nei settori dell'industria, dell'agricoltura e del commercio l'astensione dal lavoro sarà di quattro ore; più breve nelle ferrovie e nei trasporti urbani. Sarà ancora di quattro ore per le poste, i telegrafi, gli uffici delle amministrazioni provinciali e comunali. Alla decisione di proclamare un nuovo sciopero i sindacalisti sono giunti al termine d'un lungo, e a volte duro, dibattito, protrattosi nella notte, dopo che il relatore ufficiale, Macario della Cisl, aveva fatto la proposta. Tuttavia ci sarà un'altra riunione per meglio chiarire e puntualizzare i motivi dell'agitazione, mentre sono annunciate assemblee di lavoratori. Macario ha precisato- che la riunione di questa sera voleva mettere in chiaro le difficoltà che incontrano i metalmeccanici, per giungere ad un accordo e discutere nell'insieme la politica contrattuale. « La controversia dei metalmeccanici — ha detto il segretario confederale della Cisl — dopo quattro mesi si trova pressoché al punto di partenza, perché non riesce a superare alcuni punti, che noi consideriamo fondamentali per tutti i contratti». Li ha elencati: « La pretesa dei datori di lavoro di regolamentare la contrattazione aziendale, contestando però i poteri dei consigli di fabbrica e dei delegati; la questione dell'assenteismo (c'è una richiesta di maggior controllo), la classificazione unica di operai e impiegati, che incontra una ferma opposizione degli industriali ». Per questo, ha aggiunto Macario, tutte le categorie che hanno in corso azioni contrattuali sono ugualmente interessate a dare una « risposta generale ». Di qui la sua proposta di uno sciopero generale. Macario ha poi parlato dell'utilizzazione degli impianti e della fiscalizzazione: sul primo problema ha detto che i tre sindacati presenteranno alla Confindustria e all'Intersind, ma dopo i rinnovi contrattuali, precise proposte da discutere con una trattativa interconfederale; sul secondo, ha osservato che i lavoratori non ritengono che « possa essere, in materia surrettizia o vollaterale alle trattative, oggetto di baratti, né di concessioni sottobanco ». Dei contratti ancora da concludere hanno discusso oggi, in un incontro a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Andreotti e il presidente della Confindustria Lombardi; questi ha insistito perché il governo vari le principali riforme, nella convinzione che il loro ritardo possa gravare sulle trattative. Oggi a Milano s'è riunita la giunta della Federmeccanica, l'associazione che rappresenta ottomila aziende private, per fare il punto degli in contri avuti nei giorni scorsi con il ministro Coppo e con gli esperti ministeriali. Nel settore dei metalmec canici a partecipazione statale, le trattative proseguiranno domani con prospettive meno sfavorevoli di quelle dei giorni scorsi; i dirigenti della federazione si riuniranno per preparare la manifestazione nazionale di protesta del 9 febbraio a Roma e definire un nuovo calendario di agitazioni per il mese di febbraio. La Voce Repubblicana in un editoriale attribuito a La Malfa, esprime il parere che la riduzione dell'orario di lavoro dei siderurgici al di sotto delle quaranta ore settimanali possa avere effetti negativi sulla competitività del settore nel confronto delle altre nazioni. In nessuna parte d'Europa, dove si trovano strutture siderurgiche ben più forti e salde della nostra, è stata avanzata la richiesta —dqmrtrsa1stisdpndc — aggiunge l'editoriale — di portare l'orario sotto le quaranta ore e preferibilmente a trentotto. « Condurre azioni di avanguardia potrà in sostanza rappresentare un aggravamento della crisi in cui siamo immersi ». Altre otto ore di scioperi articolati, da attuare dal 9 al 16 febbraio, sono state decise dai sindacati dei lavoratori elettrici, per sollecitare il rinnovo dei contratti nei settori dell'Enel, delle aziende municipalizzate e delle imprese autoproduttrici. Domani riprenderà il programma di astensioni dei parastatali contro la mancata approva¬ zione del provvedimento legislativo sul riassetto degli stipendi e delle carriere. Sciopereranno i dipendenti dell'Inani, dell'Inail, dell'Enpas, degli altri enti mutualistici e parastatali in Lombardia, Toscana, Abruzzo, Molise, Sardegna. Giancarlo Fossi

Persone citate: La Malfa, Macario

Luoghi citati: Abruzzo, Europa, Lombardia, Milano, Molise, Roma, Sardegna, Toscana