Collombin fuori dalla Coppa per una caduta in neve fresca di Giorgio Viglino

Collombin fuori dalla Coppa per una caduta in neve fresca Mentre Bernhard Russi trionfa nella discesa di St-Anton Collombin fuori dalla Coppa per una caduta in neve fresca Lo svizzero ha riportato l'incrinatura della tibia destra: fermo per due mesi - "Giallo" per gli austriaci Klammer (20) e Zwilling (5C) : i due favoriti dall'estemporanea sistemazione d'una porta - Besson sesto e Gustavo Thoeni dodicesimo - Varallo (troppo veloce) fuori pista (Dal nostro inviato speciale) | KSt-Anton, 3 febbraio. Costa cara agli svizzeri la libera del Kandahar, pur ampiamente dominata con Russi e Roux, che si sono classificati al primo e terzo posto. Costa il resto della stagione — e quindi ogni speranza di Coppa del mondo — per Roland Collombi.i, caduto poco dopo la partenza, alla seconda delle virate in «neve fresca» che fin dalla vigilia avevano fatto presumere guai grossi. Collombin si è incrinato la tibia i destra, si è distorto la caviglia della stessa gamba, ed ha riportato uno stiramento e una distorsione ai muscoli del collo. Un incidente che si misura in un mese completo di inattività e in una ripresa non meno lunga. Il secondo episodio della giornata (oltre alla caduta di un elicottero della tv austriaca, con il bilancio di due feriti) sfiora il «giallo» e coinvolge i primi due austriaci che ritroviamo in classifica, ZLpcppcd Klammer (che è secondo) e Zwilling, il temi'uile uomo di Coppa (che è quinto). AI «salto del canguro», l'americano Làfferty (n. 10) saltava la porta volutamente, dopo aver commesso alcuni errori nella parte alta del tracciato, allo scopo di farsi squalificare. Sulle sue tracce finivano in parecchi, che dovevano poi compiere vere acrobazie (perdendo tempo) per rientrare nel passaggio obbligato, finché il numero venti, Rossat Mignot, si riprendeva in ritar. do e centrava in pieno il telo, portandosi via la porta interna. Un soldato prendeva due pali di riserva e, con la massima naturalezza, li piantava due metri più a destra, due metri di raggio di curva in meno. Con il 21 era il turno di Zwilling e col 22 quello di Klammer. I due austriaci passavano ben stretti sul palo, evitando il rischio di saltare la porta occorso a chi li aveva preceduti, e accorciavano la linea di percorso. Inutili le proteste italiane e francesi, urlate dalle ragazze delle squadre femminili e dai loro allenatori, poi interveniva Arrigoni, il trainer delle azzurre, e la porta tornava al suo posto. Dopo qualche esitazione Arrigoni scendeva al traguardo per far reclamo. Gli altri austriaci, intanto, benché avvisati per radiotelefono, piombavano sulla medesima linea di Zwilling. Finivano squalificati Feyersinger e Dorner. Il reclamo serviva a poco, sottolineava l'inncficienza di un'organizzazione che ha conquistato all'unanimità il record negativo di stagione, ma non cambiava la classifica. Così, il bilancio azzurro si chiude con note soltanto parzialmente positive. Il furto dei due austriaci — un secondo per il minor percorso ed uno per il mancato ostacolo — fa arretrare Besson al sesto posto, il sorprendente Bieler al decimo e l'ancor più inaspettato Gustavo Thoeni al dodicesimo. La «crescita» di Besson è stata limitata quest'oggi da un errore alla grande curva di metà percorso, chiusa da Giuliano in neve fresca con perdita assoluta di velocità. Per il resto, una gara perfetta, uno stile più personale che ricalca la scioltezza di Russi, con soltanto un mulinar di braccia eccessivo ed eliminabile. Bieler è partito quando in pista c'era già il caos, con il pubblico ai margini o dentro il tracciato. Preciso e sicuro, ha perso qualche frazione soltanto alla porta «Zwilling» ed ha affrontato lo schuss finale con una facilità di scivolamento impressionante. Esattamente il contrario di Gustavo, che se non avesse avuto quell'ultimo tratto, che supera i seicento metri, sarebbe fi- malccadpotscs. nito a ridosso dei primi dopo aver sciato con la consueta facilità lungo curve e diagonali che tormentavano tutto il percorso. Il suo dodicesimo posto, pur se può far recriminare per un verso, rimane un'eccellente sorpresa. Dai ranghi dei migliori, oltre a Collombin, nimica Marcello Varallo. E' stata una ioorta a metà del penultimo diagonale | a tradirlo. E' arrivato troppo lungo, come un'automobile che non rallenti prima della curva, ed è uscito di strada, anzi di pista, passando a valle del telo rosso che delimita il percorso. Un peccato, perché oggi si poteva vincere. Ma l'ingiustizia più rilevante nell'arco della giornata è stata subita da Antonio Enzi, che si è buttato sulla pista con il penultimo numero. Oltre a trovarsi il pubblico che scendeva allegramente ai bordi e anche dentro il tracciato, Antonio è incappato in un guardaporte disattento, che l'ha scambiato con lo svedese Johansson e l'ha squalificato. Enzi, in tutto quel caos, è ancora riuscito a realizzare il decimo tempo, migliore di poco rispetto a Bieler. La giuria, inflessibile sempre quando è in torto, l'ha squalificato. E' stata una giornata tecnicamente buona, ma piuttosto sfortunata. Aspettiamo domani la pattuglia acrobatica dello slalom azzurro. Giorgio Viglino

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