Tensione nelle scuole di Milano Lasciati a taso 7000 studenti

Tensione nelle scuole di Milano Lasciati a taso 7000 studenti Dopo i fatti al "Cattaneo,, e alla "Bocconi,, Tensione nelle scuole di Milano Lasciati a taso 7000 studenti Istituto "C. Cattaneo": dopo lo "scontro" tra l'insegnante e gli studenti, il consiglio dei professori ha deciso di chiudere la scuola a tempo indeterminato Nella notte una bomba scoppia davanti all'istituto - Sul luogo trovati volantini delle Sam (Squadre d'azione Mussolini) - Falsi allarmi in alcune scuole (Dal nostro corrispondente) Milano, 3 febbraio. C'è molta tensione nelle scuole a Milano dopo i fatti di violenza all'istituto tecnico per geometri « Carlo Cattaneo ». Ieri il consiglio dei professori ha deciso di chiudere la scuola a tempo indeterminato, in seguito agli episodi che hanno avuto per protagonista la professoressa Concetta Malcangi, che è scivolata dalle scale al termine di una coUuttazione con gli aUievi che volevano impedirle di strappare le bandiere rosse, esposte per la morte dello studente. Il provvedimento approvato con una stretta maggioranza (33 voti favorevoli e 30 contrari), è destinato a sollevare nuove polemiche nel mondo della scuola: a Milano sono infatti circa 7000 (1500 al «Cattaneo», altrettanti al liceo «Carducci»; 900 al politecnico e 3000 alla «Bocconi») gli studenti costretti a rimanere a casa. La reazione al provvedimento adottato la scorsa notte è stata immediata: nel corso della notte è stata fatta esplodere una bomba ad alto potenziale firmata dalle Sam (Squadre d'azione Mussolini) che ha seriamente danneggiato l'edificio. La decisione di chiudere la scuola è stata presa la scorsa notte al termine di una riunione iniziata nel primo pomeriggio dagli insegnanti del ((Cattaneo» che come indica il risultato della votazione sono rimasti divisi, così come sono sempre più divisi gli studenti. Il provvedimento è stato adottato — dice testualmente la mozione — per l'aimpqssibilità di tenere lezioni regolari» e dal fatto che i professori «sentono giornalmente offesa la loro dignità, all'interno della scuola» e per «coinvolgere le famiglie e gli alunni più responsabili ad un discorso democratico e costruttivo che consenta l'agibilità didattica e una maggiore e reciproca serenità di giudizio e di dialogo ». Prima di giungere alla decisione di sospendere le lezioni, il consiglio dei professori ha esaminato a lungo l'episodio accaduto giovedì scorso alla professoressa Malcangi (sono in corso due inchieste, una della magistratura, l'altra del preside). E' stata sentita l'interessata (iscritta per sua ammissione al msi) che ha fornito la propria versione dei fatti, ribadendo di essere stata aggredita e percossa a pugni e calci e fatta ruzzolare dalle scale: l'insegnante ha aggiunto anche di essersi rifugiata dopo l'aggressione nella sala dei professori, da dove non ha potuto uscire per cir-" ca un'ora, perché altri studenti mantenevano un atteggiamento minaccioso nei suoi confronti. Il consiglio dei professori ha ascoltato poi una delegazione di quattro studenti, che hanno respinto la versione della professoressa Malcangi: secondo loro l'insegnante (che anche in passato aveva assunto precise posizioni politiche, strappando manifesti affissi all'interno della scuola e fondando e dirigendo «corporazione studentesca» un gruppo parafascista) togliendo le bandiere abbrunate voleva impedire agli allievi di manifestare le proprie convinzioni. Gli studenti hanno però respinto l'accusa di aver aggredito e picchiato la professoressa anohe se hanno ammesso la loro ostilità nei confronti di Concetta Malcan¬ gi per le sue idee politiche. In seguito al provvedimento di sospensione di ogni attività didattica, alle 1,15 della scorsa notte, è stata fatta esplodere davanti all'istituto una bomba ad alto potenziale: lo scoppio ha danneggiato i vetri delle finestre di molte case. Sul posto sono accorsi i carabinieri e gli agenti della squadra politica per le prime indagini che si presentano difficili, perché anche questa volta gli attentatori non hanno lasciato tracce. E' stata raccolta la testimonianza di un inquilino che abita al quinto piano di uno stabile attiguo al Cattaneo: ha affermato di aver visto i terroristi mentre deponevano la bomba. Si tratterebbe di due persone, entrambe col volto coperto da passamontagna scese da una vecchia «1500» grigia. Gli artificieri stanno ora esaminando i resti dell'ordigno per accertarne la composizione. La bomba era stata preparata probabilmente con polvere nera ed era stata rinforzata con biglie d'acciaio che dopo lo scoppio sono par¬ tite in mille direzioni. La confezione non sembra diversa da quella di altre bombe esplose con l'etichetta Sam. Anche stavolta infatti sono stati trovati volantini firmati dalla organizzazione terroristica di estrema destra. Gli attentatori potrebbero essere gli stessi che nella notte tra mercoledì e giovedì scorso fecero scoppiare una bomba in un bar di viale Marche vicino al liceo scientifico Luigi Cremona. Anche quell'esplosione fu firmata dalle Sam e seguì episodi di violenza avvenuti nella scuola tra cui il ferimento della studentessa Sandra Mattei. La tensione negli ambienti studenteschi è confermata da altri episodi accaduti oggi. Alcune telefonate anonime giunte in questura annunciavano bombe al liceo scientifico «Luigi Cremona» di viale Marche 73 e alla scuola media «Locatelli» di via Pisacane 13. I sopralluoghi non hanno dato esito. S'è avuto un falso allarme anche nella scuola elementare di Seregno. g. m.

Luoghi citati: Milano, Seregno