Un "vertice,, Stati Uniti-Cee nella seconda metà dei '73? di Ennio Caretto
Un "vertice,, Stati Uniti-Cee nella seconda metà dei '73? Conclusi i colloqui tra Nixon e Heath Un "vertice,, Stati Uniti-Cee nella seconda metà dei '73? Sarebbe preceduto da una missione di Kissinger e da viaggi a Washington di leaders europei - Il complesso problema dei rapporti tra l'America e il Mec (Dal nostro corrispondente) New York, 2 febbraio. II presidente Nixon e il «premier» britannico Heath hanno concluso oggi i loro colloqui sui rapporti tra gli Stati Uniti e l'Europa. Nixon ha ribadito l'appoggio americano al rafforzamento della Comunità, Heath quello europeo alla politica di distensione di Washington. I due statisti sono stati concordi nell'aftermare che « urgenti negoziati economici, monetari e commerciali sono ora necessari ». Ma, a differenza di Nixon, Heath ha insistito che « i progressi in un campo non devono essere ritardati dall'altro ». AI momento in cui scrivo, non è ancora stato emesso il comunicato. Alcune constatazioni sono però possibili. L'Alleanza atlantica e la collaborazione tra gli Stati Uniti e l'Europa rimangono il punto di riferimento della politica estera. C'è il pericolo che la rivalità economica provochi fratture, o nei commerci o per le monete. Il clima dei colloqui è stato di «estrema franchezza e buona volontà». Accompagnati dai rispettivi consiglieri, Kissinger e Sir Burke Trend, Nixon e Heath hanno discusso un'ora e quaranta minuti ieri mattina, due ore ieri pomeriggio, e altrettanto a cena. Oggi, in violazione dell'etichetta, che contempla tale cortesia solo per i capi di Stato, Nixon si è recato a colazione all'ambasciata britannica, poi ha portato Heath a Camp David, nelle montagne del Maryland. ' Secondo il portavoce della Casa Bianca Ziegler, la prima parte dei colloqui è stata dedicata al Vietnam e alle «aperture» degli Stati Uniti alla Russia e alla Cina, sono state dibattute, tra le altre cose, la limitazione delle armi strategiche, la conferenza sulla sicurezza europea, e la riduzione equilibrata delle forze della Nato e del Patto di Varsavia. Il segretario di Stato americano Rogers e il ministro degli Esteri britannico Sir Alee Douglas Home hanno invece esaminato la crisi mediorientale. La seconda e più intensa parte dei colloqui ha riguardato i rapporti Stati Uniti-Europa dei Nove. Heath è stato esplicito. Ha ricordato che la Comunità rappresenta il maggior mercato dell'America, che ha tariffe più basse, e minori barriere non tariffarie. Ha affermato che il protezionismo Usa danneggia gravemente gli europei. Ha sottolineato che la presenza delle truppe statunitensi in Europa risponde agli interessi di Washington, «non è solo un favore a noi». «Il nostro obiettivo deve essere una liberalizzazione equilibrata dei commerci utile a tutti», ha detto. Sono argomentazioni anticipate ieri dal New York Times. Il quotidiano, in un secco editoriale, aveva scritto: «La responsabilità dei deficit della bilancia dei pagamenti e di quella commerciale americana è nostra, non del Mercato Comune... Tocca a noi dare il buon esempio». Secondo indiscrezioni non confermate, Nixon avrebbe detto a Heath di ritenere per ora inopportuno un suo «vertice» con i leaders europei. Il «vertice», avrebbe proseguito, dovrebbe svolgersi nella seconda metà dell'anno. Nixon vorrebbe che Kissinger impo stasse prima i negoziati e se possibile qualche accordo preliminare. Lo manderebbe perciò in Europa come nel '71 e '72 lo mandò a Pechino e a Mosca. Contemporaneamente, accoglierebbe volentieri i capi di governo, in visite individuali, alla Casa Bianca. Nelle varie capitali, Kissinger discuterebbe tanto di problemi politici quanto di problemi economici. Uno dei timori di Heath (e soprattutto del presidente francese Pompidou) è che gli Stati Uniti sacrifichino alla distensione con l'Urss I certi interessi comunitari. Ni- xon avrebbe ripetuto di volere dare all'Europa la precedenza nella sua strategia mondiale, per evitare il rischio di un pericoloso confronto. Ennio Caretto
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