Uno solo contro tutti
Uno solo contro tutti LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Uno solo contro tutti "Un nemico del popolo" di Ibsen, spettacolo rigoroso - Stasera special di Carla Fracci ed i film "La corazzata Potemkin" e "La madre" Che impressione fa, al pubblico d'oggi, il teatro di Ibsen? Per esempio, cosa può dire un dramma come Un nemico del popolo che é del 1SS2? Lo si potrebbe definire un testo « politico »: c'è un uomo che si batte per smascherare intrighi indegni, ci sono dei borghesi coalizzati dietro i loro interessi, e l'urto si risolve naturalmente a favore dei più forti che hanno attirato dalla loro parte la maggioranza... Testo « politico » si, ma calato in una struttura di tipico teatro dell'Ottocento: tutto — come dire? — è preciso, lampante, solare, scoperto. Sopra le barricate (idealmente parlando, perché la rivoluzione di Ibsen non è d'assalto orinato e virulento) sta il dottor Stockmann, uomo d'un pezzo solo, integerrimo e onesto, sino ad apparire ingenuo, o peggio, sino ad assumere la fisionomìa dell'astratto simbolo della moralità autentica che non transige; sull'altra sponda sono arroccati gli avversari felloni e profittatori, veramente i « cattivi » della situazione che s'alleano per distruggere il « buono ». Può darsi che tutto questo, oggi, faccia sorrìdere. Siamo ormai abituati a maggiori sfumature, a complesse tortuosità, a compromessi, a « eroi » meno diritti e meno candidi. E' facile riconoscere i contorni di una dimensione troppo semplicistica, di un discorso troppo lineare. Eppure, secondo noi, anche oggi, colpisce di Ibsen la profonda sincerità sostanziale, il coraggio polemico, la volontà di contestazione e provocazione. Nel 1882 scagliarsi con tanta veemenza contro l'ipocrisia della classe borghese dominante e sosteìiere la posizione di un isolato progressista contro una maggioranza ostinatamente conservatrice, era un atto di audacia. La commedia — anche sfrondata di battute superflue e di macchiette come ha fatto per l'edizione di ieri il regista Sandro Sequi — non è bella, per lo meno non è certo delle migliori di Ibsen: ma si tiene in piedi per questa sua carica di « rabbia » verso un mondo e una mentalità da cui Ibsen si sentiva oppresso, una rabbia che gli aveva fatto scrivere negli anni immediatamente precedenti un testo esplosivo — uno scandalo terribile, allora! — come « Casa di bambola» (senza contare che, curiosamente, la partenza di Un nemico del popolo, ossia l'inquinamento delle acque di un rinomalo stabilimento termale denunciato dal generoso dottor Stockmann, ha un'attualità abbastanza impressionante...). Stavolta la regia di Sandro Sequi (del quale non ci era piaciuta la realizzazione de « Il matrimonio di Figaro ») ha funzionato a dovere, evitando le eccessive coloriture dei personaggi e al tempo stesso vigilando che la rappresentazione non scivolasse verso l'ardente predica moralistica. Ci è sembrato nel complesso un Ibsen interpretato con intelligente modernità. Nel ruolo di Stockmami Gianrico Tedeschi ha dato un'ottima prova: in cui combattività tenace e candore sognante si alternavano e si fondevano con caldo convincimento. Qualche piccolo squilibrio di recitazione attorno, ma le parti principali sono state rese con dignità. In alternativa il rotocalco Stasera che aveva come pezzo importante un servizio (quasi a completamento del documentario di Antonioni) sulla più recente situazione politica ed economica in Cina, specie dopo la morte di Lin Piao. E' seguita una puntata dello show musicale La fisarmonica. Stasera sul canale nazionale, lo special Serata con Carla Fracci diretto da Antonello Falqui: la nota ballerina classica si esibirà, oltre che nel suo repertorio consueto, in un cancan e in balli moderni affiancata dalle gemelle Kessler. Sul secondo canale un eccezionale spettacolo cinematografico che comprenderà due celebri film russi. La corazzata Potemkin di Eisenstein e La madre di Pudovkin. u. bz.
Luoghi citati: Cina
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