Il futuro della Montedison al Senato e nel "sindacato,, di Mario Salvatorelli

Il futuro della Montedison al Senato e nel "sindacato,, Ieri a Palazzo Madama, oggi all'Imi Il futuro della Montedison al Senato e nel "sindacato,, Ascoltati in Commissione i rappresentanti delle Regioni più interessate alle vicende del gruppo (400 stabilimenti) - La riunione per il sindacato di controllo tra Cappon (Imi), Girotti (Eni), Torchiani (Bastogi) (Nostro servizio particolare) Roma, 1 febbraio. La situazione della Montedison, nel quadro del programma di sviluppo dell'industria chimica italiana, di cui è tanta parte il gruppo che ha la sede a Milano con i suoi 400 stabilimenti sparsi in tutto il paese, è stata esaminata oggi dalla commissione Industria del Senato nell'antico Palazzo Madama. Domani lo stesso esame verrà ripetuto, ma in una sede e con esaminatori diversi: nel nuovissimo palazzo dell'Imi all'Eur con i tre rappresentanti del sindacato di controllo della Montedison: il presidente della Bastogi, Tullio Torchiani, per i grandi azionisti privati, il presidente dell'Eni, Raffaele Girotti, per la « mano pubblica » e l'ospite, Giorgio Cappon, direttore generale dell'Istituto Mobiliare Italiano. Com'è noto, nei disegni del Cipe — Comitato interministeriale per la programmazione economica — l'Imi dovrebbe fare da arbitro, imparziale ma non del tutto disinteressato, in quanto gestirebbe quella quota di azioni possedute dagli azionisti pubblici (Eni ed Iri) che supera la quota complessiva « sindacata» dai maggiori azionisti privati (Bastogi, Italcementi, Sarom, Pirelli, IH, Assicurazioni Generali, Fondiaria, Sviluppo). Al Senato la commissione Ita ascoltato i rappresentanti delle regioni più interessate alla chimica in genere e alla Montedison in particolare: Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Puglie. Basilicata. Più o meno tutti, ina soprattutto il rappresentante pie- montese, l'assessore al lavoro Visone, hanno insistito sul problema prioritario della lunga crisi economica italiana, l'occupazione. I piani di ristrutturazione della Montedison sono a breve e a lungo termine. Per il quinquennio ora iniziato, 1973-1977, prevedono investimenti per circa 2000 miliardi di lire, che dovrebbero tra l'altro creare 31 mila nuovi posti di lavoro, di cui 14.000 nel settore chimico propriamente detto e S000 in quello delle fibre tessili (gli altri nella grande distribuzione e nel settore alimentare). Ma non si tratta, come precisa la società, di aggiungere 31.000 occupati a quelli già esistenti, perché nella cifra sono comprese le 17.000 unità degli impianti coinvolti nel piano di ristrutturazione. Si tratterebbe, per queste ultime, di un passaggio dai vecchi ai nuovi impianti, man mano che verrà attuato il piano di riconversione e riorganizzazione. Su questo aspetto della situazione Montedison hanno centrato i loro interventi anche gli assessori all'industria della Liguria, Basso, che ha lamentato il calo di occupazione registrato nella sua regione, dell'Emilia-Romagna, Stefanini, che ha criticato la smobilitazione in atto per alcuni impiantì,, senza una previsione alternativa di nuovi investimenti, e della Toscana. Papucci. Il rappresentante del Veneto, Sbalchiero, ha preferito, invece, soffermarsi sul problema dell'inquinamento, che — ha detto — non dev'essere aggravato dal pur necessario sviluppo delle produzioni industriali. Il presidente della Regione lombarda. Bassetti, aprendo la serie degli interventi, aveva insistito sull'importanza della chimica derivata (fertilizzanti, materie plastiche, fibre chimiche) e secondaria (quella più «fine », che va dai coloranti ai fitofarmaci e ai prodotti farmaceutici), delle quali il « piano chimico » si occupa solo marginalmente, mentre sono le più importanti per la Lombardia Domani, nell'altra riunione, al palazzo dell'Imi, dovrebbe essere discusso il patto sindacale tra i grandi azionisti pubblici e privati, in base alla bozza messa a punto da Cappon dopo il precedente incontro di lunedì scorso. Se si raggiungesse un accordo tra i partecipanti al sindacato la riunione in programma lunedì prossimo a Milano potrebbe essere quella conclusiva. In caso contrario, nell'incontro del 5 febbraio, al quale dovrebbero partecipare non solo i tre del Comitato ristretto, ma tutti ì principali azionisti Montedison, sarà fissata una nuova tornata di lavori. Mario Salvatorelli Giorgio Cappon (Telefoto)

Persone citate: Cappon, Giorgio Cappon, Girotti, Raffaele Girotti, Stefanini, Tullio Torchiani, Visone