Chieste pene da tre a trent'anni per l'assassinio del carabiniere di Franco Marchiaro

Chieste pene da tre a trent'anni per l'assassinio del carabiniere La requisitoria alle assise di Alessandria Chieste pene da tre a trent'anni per l'assassinio del carabiniere La condanna massima è stata proposta per Bruno Lafleur e Silvio De Colombi, ritenuti autori materiali del delitto - Albino Jussi (chiesti 21 anni) dice di aver confessato per le botte ricevute dai carabinieri - Per la pubblica accusa le prove raccolte contro gli imputati sono schiaccianti - Oggi parlano i difensori, sabato la sentenza (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 1 febbraio. Sono stati i girovaghi ventenni Bruno Lafleur e Silvio De Colombi ad uccidere la mattina del 19 ottobre 1970 l'appuntato Vittorio Vaccarella, comandante interinale della "stazione carabinieri di Gavi Ligure che li aveva sorpresi a rubare alla masseria « Carmelitana » del genovese Gildo Ghio nelle campagne del paese. Con loro, a far da «palo», era un altro zingaro, Albino Jussi di 20 anni che l'appuntato e il carabiniere Vincenzo Ursi avevano già ammanettato e che gli assassini liberarono dopo aver ucciso il Vaccarella. Queste le conclusioni del pubblico ministero dott. Buzio al processo dinanzi alla corte d'assise di Alessandria per i tragici fatti di quei 19 ottobre e per tutta un'altra serie di episodi delittuosi imputati ai tre e al fratello di Bruno Lafleur, Carlo di 21 anni; pure sul banco degli imputati la « moglie » di Carlo Lafleur, la ventiduenne Margherita Carzaghi e la torinese Anna Maria Brunello, di 27 anni, moglie separata dell'omicida rapinatore Giuseppe Cardillo, recentemente condannato all'ergastolo. Per De Colombi e Bruno Lafleur il pubblico ministero ha chiesto la condanna a trent'anni di reclusione (il cumulo della pena effettiva, considerati tutti i reati, sarebbe di quarant'anni per il primo e di trentadue per il secondo). Per Jussi la pena I proposta è di ventun anni e quattro mesi, per Carlo Lafleur di quindici anni e | due mesi, per la Carzaghi quattro anni e per la Brunello di tre. Per i due Lafleur, il De Colombi e lo Jussi, il dott. Buzio ha proposto le attenuanti per il vizio parziale di mente (per Bruno Lafleur anche quella per la minore età al tempo dei fatti). A parte l'episodio di Gavi Ligure, secondo il rappresentante della pubblica accusa, i fratelli Lafleur, il De Colombi e lo Jussi sono responsabili di tentati omicidi, rapine e furti; la Carzaghi di furto e ricettazione, la Brunello di favoreggiamento. L'udienza era iniziata con la deposizione del capitano Piatti che, al momento dei fatti, comandava il nucleo investigativo di Alessandria e la Corte aveva poi ascoltato il perito d'ufficio in contrapposizione con quello della difesa. Il presidente Aragnetti aveva infine rivolto alcune domande ai tre imputati presenti in aula, Carlo Lafleur, Silvio De Colombi e Albino Jussi, ottenendo ancora risposte assurde ed incredibili. In particolare lo Jussi che aveva confessato di essere stato a Gavi con i due assassini dell'appuntato Vaccarella (non disse però il nome dei complici) ritrattando poi ogni cosa, ha detto di avere confessato per le botte ricevute dai carabinieri. Pubblico ministero Buzio (insorgendo) — E' assurdo, la confessione l'ha fatta soltanto a me, presente il suo difensore. Dica chi l'ha picchiato. Jussi — I carabinieri, in caserma. P. m. nMa l'ho interro- gaio soltanto io. nessuno lo ha costretto a confessare. Albino Jussi insiste, nei suoi confronti il pubblico ministero procederà quasi certamente per calunnia. Avv. Perla (rivolto al suo assistito) — Spiega come sono andate le cose, perché avevi confessato. Jussi — Ma cosa devo spiegare? Il difensore rinuncia e, chiusa l'istruttoria dibattimentale, il dott. Buzio dà inizio alla sua requisitoria con una breve illustrazione dei fatti. Non vi sono dubbi, secondo il dott. Buzio, che gli assassini di Gavi sono gli stessi individui poi notati a Carmagnola e Volpiano. Pubblico ministero — Che uno dì questi sia Albino Jussi, e dimostrato non solo dalla confessione resa a me, quando disse di essere il giovane che fu ammanettato dal Vaccarella a Gavi Ligure. Vi è contro Jussi una prova decisiva: il carabiniere Ursi aveva dato dell'ammanettato una descrizione così chiara, prima dell'arresto dello zingaro, tale da fare un identikit che è una fotografìa dell'imputato. Poi lo ha riconosciuto senza esitazione nel corso di un confronto. Non vi sono dubbi: uno dei tre a Gavi era Albino Jussi. Il dott. Buzio è passato quindi ad esaminare la posizione del De Colombi. Pubblico ministero — Ursi dice che corrisponde in tutto a uno di quelli che spararono, ma non è certo nel riconoscimento. Noi però sappiamo per loro stessa ammissione che in quel periodo Jussi e De Colombi erano sempre insieme, quindi cadono i dubbi. Comunque, vi è una prova decisiva: la perizia del prof. La Caverà che afferma come un capello trovato sul cappello perso da uno dei banditi sul luogo del delitto, appartiene a De Colombi. Attraverso un altro cappello e un paio di occhiali scuri, sempre abbandonati nella fuga dagli assassini dell'appuntato Vaccarella, i rappresentanti della pubblica accusa dimostrano che il terzo uomo doveva essere Bruno Lafleur, il girovago poi evaso dal « Ferrante Aporti » di Torino e tuttora latitante. Dopo il pubblico ministero ha parlato il primo dei difensori, l'avvocatessa Pastore di Torino per la Brunello. Ha chiesto l'assoluzione (con formula ampia oppure per insufficienza di prove), in via del tutto subordinata il minimo della pena. Domani, per i principali imputati, parlerà l'avv. Andreis, sabato gli avvocati Perla e De Martino; in serata si avrà la sentenza. Franco Marchiaro Gavi Ligure. La vedova dell'appuntato Vittorio Vaccarella