Milano: ad Architettura ancora molta tensione di Marzio Fabbri

Milano: ad Architettura ancora molta tensione Numerose assemblee, lezioni sospese Milano: ad Architettura ancora molta tensione S'inasprisce il conflitto tra studenti, un gruppo di professori e il rettorato - Le condizioni d'un centinaio di docenti, borsisti e incaricati per la ripresa dell'attivila didattica - Che cosa risponde il Rettore (Nostro servizio particolare) 11Milano, 1 febbraio. fAncora una volta nel panorama tormentato delle università milanesi sale alla riballa la facoltà di Architettura, dove per la difficilissima situazione di conflitto creatasi tra studenti e un gruppo di professori da una parte e rettorato e ministero dall'altra, l'inaugurazione dell'anno accademico 1972-73 non è ancora avvenuta e rischia di essere spostata molto avanti nel tempo. La facoltà di Archilei tura, che fa parte del Politecnico, è da sempre la più inquieta della città e i primi episodi di contesi azione risalgono al 1963, quando ancora non si parlava di movimento suicidi¬ npclepsctldmasecdtesco e dei vari gruppo! ti i adella sinistra extraparlamen- j ptare. Nel 1968 ci fu una occu- pazionc durala quasi sci me-1 si durante ì quali l'attività sdidattica restò praticamente\gparalizzata e si corse il ri schio di annullare l'anno accademico. Dal novembre del 1971 la situazione s'è ancora inasprita prima con la destituzione del preside e rlel consiglio rii facoltà, sostituiti ria un comilalo tecnico, poi con l'allontanamento eli novo prò- j fossori rii ruolo o rti 22 incaricati, sei dei quali volontariamente dimissionari. Nel novembre scorso ad alimentare la polemica si ò aggiunta la proposta avanzata dal ministero rii instaurare il j « numero chiuso » alle iscrizioni. Il 21) gennaio scorso avrebbe dovuto avere luogo l'inaugurazione dell'anno accademico, rinviata ora a data ria destinarsi per il rifiuto rii 'M professori di presentare i programmi rii studio. C'è poi l'attività « politica» degli studenti che proprio in questi giorni hanno inaugurato una nuova strategia, occupando i vari istituti « a scacchiere »: qualche centinaio rii iovani irrompe per esempio i nei locali rii Scienza riolle m.st razioni bloccandone l'atti- vità; mezz'ora dopo i giovani se rie vanno e formano l'ist-i- luto rii Fisica o il rettorato Oggi un centinaio fra do-[centi, borsisti e incaricali si I sono riuniti in assemblea ponenclo alcune condizioni pe, la ripresa dell'attività riiclat to ticà- In primo Ul0ffo sò,,ecio t a revoca dei provvecii.. u adobtM nei con[ronti- del professori, dimissioni del 1 presidente del comitato tecnico di nomina ministeriale, prof. Corrado Beguinot, « per dare luogo — afferma il documento — ad un'altra soluzione che garantisca una ricostituzione del legittimo consiglio di facoltà, unico organo previsto dalla legge vigente ». Anche gli studenti, in un documento approvato dall'assemblea generale insistono sulla richiesta di dimissioni I del comitato tecnico, concor | dando con fl rettorato suUa proposta dell'istituzione di un nuovo comitato che però per i giovani deve avere il compito esclusivo di « muovere tutti i passi necessari per la rapida reintegrazione del legittimo consiglio di facoltà, pcr il rientro di tutti i docenti cacciati e per l'inizio immediato dell'attività didattica ». A questo scopo i giovani hanno proposto anche i nomi dei professori Aymonino, Garrtella, Benevolo e Samonà dell'Istituto di architettura di Venezia, ai quali dovrebbe essere affidato il recupero di quanto era stato fatto negli anni della sperimen- 1 azione. Se venisse chiusa la I facoltà gli studenti annuncia-1 no la loro decisione di occu- pare il complesso degli edifi- j ci del Politecnico. Dal canto suo il rettore del-1 l'ateneo prof. Luigi Dadda, i elolto da pochi mesi, ha pre-1 paralo un documento di ri-1 sposla alle richieste di do- centi e studenti di Architet-1 tura. ; Dopo avere ricordato che la destituzione del consiglio I di facoltà è stata decisa direttamente a Roma e confermata rial consiglio rti Stato ai -ìalc si erano rivolti gli stessi professori, il prof. Dartela ha osservato che non ò compito suo discutere il problema della sperimentazione didattica, precisando che gli aspetti caratteristici della passata attività di Architetti! ra sono fluc: ,, Ln didattica per grUppi di. materie svolte su specifiche ricerche e prògetti, c il fenomeno degene- rativo in cui e sboccata la politicizzazione delle attività svolle. Sul primo punto — proseguo il rettore — mi pare di poter dire che il lavoro didattico sii. progetti specifici e da sempre riconosciuto di grandissima efficacia, ed è semplicemente insostituìbile; appare infatti difficile ammel lere che si possano efficacemente affrontare progetti concreti, senza possedere una sufficiente preparazione di bn La politicizzazione delle attivila svolte — aggiunge il |prof. Dadda — ha parlato al-la pretesa da parte di alcuni ri" i imporre una sola Bnea ideologica, c. ciò contrastanon solo con le necessarie libertà, ma anche con un approfondimento culturale ». Perché sia consentita la ripresa dell'attività il professor Dariria pone delle condizioni: « II clima di intolleranza e di violenza deve essere sostituito da un clima in. cui sia data a tutti la pos- \ sibilila di esercitare libera- mc,l'c 'n funzione di docen- te 0 cli stndente' ln seconda * condizione riguarda la serie i '" dell'attivila didattica. Es-1 80 c:iwe m primo luogo lai dedizione dei docenti al pròpria compilo fondamentale e che gli esami sin di profitti) che di laurea siano rigorosamente individuali ». II rettore polemizza poi con e richieste avanzale da docenti e sturìenli affermando che le autorità accademiche dovranno comunque sempre accertare che « le materie vengano effettivamente zrc.se- enatc allo scopo di garantire cne !n formazione degli slu denti non sia manchevole ». Per quanto riguarda la revoca dei provvedimenti disciplina- ri n P'.'r,f- Dadda fa notare ome « i provvedimenti, giudiziari e amministrativi gli impediscano qualsiasi passo nel senso richiesto ». Concludendo il prof. Dadda ha rivolio un invito a tutte le componenti dell'Università per una sollecita ripresa. Marzio Fabbri

Persone citate: Aymonino, Benevolo, Dadda, Luigi Dadda, Rettore, Samonà

Luoghi citati: Architettura, Milano, Roma, Venezia